LA-U dell'OLIVO
Novembre 24, 2024, 06:46:05 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: ORIANA LISO. Ambrosoli: "Via tutti dal carro del vincitore.  (Letto 2770 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Dicembre 17, 2012, 04:01:01 pm »

Ambrosoli: "Via tutti dal carro del vincitore.

Voglio mani libere sulle liste e gli assessori"

Parla il vincitore delle primarie del centrosinistra: due liste civiche da affiancare ai partiti.

"Non capisco perché non dovrei riuscire a resistere alle richieste che potrebbero arrivarmi da qui in avanti"

di ORIANA LISO


MILANO - "Siamo liberi e senza paura". Dopo una notte fatta di troppe poche ore di sonno, dopo aver riguardato quella tabella di risultati che racconta con chiarezza la sua vittoria netta, con quasi il 58 per cento dei consensi, come candidato presidente della Lombardia, Umberto Ambrosoli sintetizza così, sul suo sito, il discorso fatto sabato sera al Pirellone, a fianco degli altri due candidati, Alessandra Kustermann e Andrea Di Stefano. Una libertà a cui l'avvocato tiene molto, che evoca come condizione essenziale per la grande sfida che lo aspetta e che aspetta tutto il centrosinistra lombardo, da qui a febbraio. Non si scompone, e ha il tono pacato che è un tratto distintivo del suo carattere, neanche davanti all'immagine dell'assalto alla diligenza. Spiega: "Ho avuto la fortuna di poter decidere in grandissima autonomia sulla nascita del progetto del Patto civico come superamento della formula delle primarie di partito. Non vedo perché non dovrei riuscire a resistere alle richieste che potrebbero arrivarmi, da qui in avanti".

Potrebbero? Avvocato Ambrosoli, dovrebbe già dare per scontato che dai partiti alla società civile chiederanno tutti uno spazio nelle liste, nella giunta, nella sua squadra.
"Le
cose si possono cambiare: non è solo uno slogan. Sono convinto che anche la mentalità per cui si salta sul carro del vincitore, chiedendo posti e/o potere, da oggi non valga più. Ci credo davvero. Piuttosto, sto raccogliendo tantissime offerte da persone che, senza alcun interesse sottostante, vuole mettersi a disposizione per lavorare assieme. È quello che è successo anche a Milano, a Giuliano Pisapia".

LO SPECIALE Le primarie per la Lombardia Ambrosoli: "Liberi e senza paura" Kustermann: "Siamo una squadra" Di Stefano: "Non ci sono barriere"

Anche i suoi concorrenti le hanno dato la disponibilità a lavorare con lei. Faranno parte della sua squadra?
"Farò tesoro di tutte le esperienze, ma credo che non basti presentarsi alle primarie per avere automaticamente diritto a un posto. Penso che la serietà con cui tutti noi ci siamo avvicinati a questa sfida sia molto diversa dalla regola del pesarsi. Anche perché troverei giusto dare la stessa attenzione anche a chi ha fatto un passo indietro, rinunciando a candidarsi perché credeva nel mio progetto".

Quindi niente assessorati già decisi? Non teme che i sostenitori degli altri candidati potrebbero non gradire, scegliendo per questo di non sostenerla?
"Ripeto: parlo di idee. Quelle che ha messo in campo in queste settimane Di Stefano sull'attenzione all'ambiente, al risparmio energetico, alla lotta all'inquinamento non possono e non devono andare perse nel programma che stiamo scrivendo. Allo stesso modo il progetto di aprire in ogni provincia un centro contro la violenza sulle donne, tema su cui l'apporto di Alessandra Kustermann è fondamentale, deve far parte della visione della Lombardia che vogliamo costruire".

Sembra di capire che ha già chiaro come gestire il rapporto con i partiti. Questo anche nelle scelte sulle liste che l'appoggeranno?
"È una discussione che faremo tutti assieme, a partire da questa settimana, coinvolgendo il comitato del Patto civico che deve restare il punto di incontro e sintesi tra partiti e movimenti. Tutte le forze che si sono riconosciute nel percorso delle primarie, nei limiti dati dalla loro consistenza, hanno il pieno diritto di presentarsi con propri simboli e nomi. Certo, dobbiamo evitare è di avere troppe liste, per una ragione semplicissima: serve unità da subito".

Ci sarà anche una lista civica del presidente?
"Penso che sia opportuno non avere più di due liste civiche, e civiche vere, non come quelle che alcuni, vedi la Lega, spacciano come tali, quando invece sono piene di politici riciclati. Forse, però, più di una lista del presidente spero ci siano progetti resi possibili dalla mia candidatura: perché è vero che i partiti, dal Pd agli altri, hanno contato nella mia affermazione, ma io ho coinvolto anche tutta una serie di persone che non sarebbero andate a votare, altrimenti".

Viste le sue parole d'ordine  -  legalità, trasparenza, rigenerazione  -  quali saranno i criteri per fare parte di queste liste?
"Saranno liste con una forte presenza di donne, di giovani, sia anagraficamente che dal punto di vista dell'esperienza di cariche politiche e amministrative. Ci sarà molto rigore, pur valutando i singoli casi, su chi ha indagini in corso o condanne".

Regole che varranno anche per i partiti?
"A loro formulerò la richiesta di usare gli stessi criteri. Quando dico loro, intendo tutte le forze che hanno fatto opposizione in Lombardia negli ultimi anni al Pdl e alla Lega".

Come vede la battaglia di febbraio?
"Parlo della Lombardia, e di riflesso del Paese: vedo un centrodestra che, per conservare un suo sistema di interessi, è pronto alla più dura delle campagne elettorali. Non siamo preoccupati ma questo, se possibile, ci responsabilizza ancora di più".

(17 dicembre 2012) © Riproduzione riservata

da - http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/12/17/news/ambrosoli_via_tutti_dal_carro_del_vincitore_voglio_mani_libere_su_liste_e_assessori-48908692/
Registrato
Admin
Utente non iscritto
« Risposta #1 inserito:: Febbraio 06, 2013, 05:53:08 pm »

   
Ambrosoli, via al tour con Renzi.

"Pdl avanti col voto di scambio"

Il candidato del Patto civico nella videochat a Repubblica Tv: "Ho l'impegno scritto dei sei candidati del centrosinistra indagati per la vicenda dei rimborsi al Pirellone: se saranno rinviati a giudizio, si dimetteranno". E su Berlusconi: "La promessa di restituire l'Imu e l'acquisto di Balotelli sono la prova del voto di scambio"

di ORIANA LISO


Nessun patto con Gabriele Albertini, candidato montiano alla Regione: «Il suo mondo è il centrodestra, anche se un elettorato che vota lui e non la Lega è più maturo. Ma sono due facce della stessa realtà, sono due proposte di continuità. Noi, invece, siamo l’unica proposta di discontinuità». Umberto Ambrosoli, il candidato del Patto civico del centrosinistra in Lombardia, dialoga con gli ascoltatori e i lettori su Repubblica Tv. Ancora oggi non c’è stato un confronto pubblico con il candidato di Lega e Pdl, Roberto Maroni — «Non so come mai continui a rifiutare, io ho dato completa disponibilità», ironizza Ambrosoli — I sondaggi (l’ultimo è di Swg) li danno quasi alla pari, ma la battaglia è tutta aperta.

E, per Ambrosoli, si vince con lealtà. «Abbiamo visto due dimostrazioni del voto di scambio, con la promessa di restituire l’Imu ai cittadini, e verso i tifosi, con l’acquisto di Balotelli al Milan. Ma questo sistema non pagherà», dice riferendosi ai fuochi artificiali del centrodestra, di cui ricorda i trascorsi in Regione «come l’assessore della giunta di Roberto Formigoni che comprava i voti della ‘ndrangheta a 50 euro l’uno». La mafia, tema di scontro con Maroni. Ma Ambrosoli affonda: «Quando la legalità non è un valore, la mafia arriva e conquista con la grandissima disponibilità di denaro che molti hanno accolto con entusiasmo e gioia. Ma quel
denaro è stato il morso velenoso per la nostra economia». In tema di legalità e sanità, lancia un’altra frecciata: «Oggi noi paghiamo anche ticket che potremmo non pagare, se non ci fossero state le mazzette per favorire privati come la Fondazione Maugeri». La sanità, tema spinoso. «Per noi deve tornare a significare “salute”». E ancora: «Non mi preoccupa il fatto di non avere la patente perché chi ce l'ha, come Maroni, guida così in stato di ebbrezza che ha fatto deragliare la Lombardia portandola fuori strada».

Non elude, l’avvocato 41enne scelto a dicembre con le primarie, le domande sull’inchiesta per le “spese pazze” che coinvolge anche candidati delle liste a lui collegate. Su questo annuncia: «Ho fatto firmare ai sei candidati (nelle liste di Pd, Sel, Centro lombardo popolare) un impegno a dimettersi in caso di rinvio a giudizio. Nessuno ha mai fatto tanto: per vent'anni ci è stato detto che un politico è innocente fino alla Cassazione, ci è stato detto che la giustizia è a orologeria». Poco appeal nella campagna del centrosinistra? «Forse perché la nostra parola d’ordine è lavoro, lavoro, lavoro, i 300mila posti di lavoro che vogliamo creare sono possibili, guardando alle esperienze miglior, investendo nella green economy».

Rivendica indipendenza nelle scelte, cerca di rassicurare chi, tra i tanti che fanno domande, chiede: «Come farà ad arginare la Compagnia delle Opere, Comunione e Liberazione?». «Deciderò con la mia testa, come ho già dimostrato di saper fare. E valuterò in base al merito, non altro», assicura. I prossimo giorni saranno impegnati nel tour in giro per la Lombardia — anche se c’è chi lo accusa di fare una campagna troppo milanocentrica — «e ci sarà anche Matteo Renzi, che mi accompagnerà a parlare con quell’elettorato che crede nel suo contributo, come ci crede il Pd».

(04 febbraio 2013) © Riproduzione riservata

da - http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/02/04/news/ambrosoli_via_al_tour_con_renzi_pdl_avanti_col_voto_di_scambio-51925139/
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!