Arlecchino
Oggetto del messaggio: RASSEGNAMOCI A RICONOSCERE siamo come altri solo più cretini
Messaggio Inviato: sab nov 09, 2013 11:02 am
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Caos tesseramento gonfiato, divisioni nel Pd ma la direzione ferma le iscrizioni da lunedì
Lo stop approvato a maggioranza (oltre il 90%) col metodo del silenzio-assenso: 12 voti contrari.
Pollice verso di Civati: "Proposta tardiva e insufficiente". Bersani intanto attacca: "Errore tenere aperto tutto fino all'ultimo, bisognava fermarsi con largo anticipo".
I dati dei primi sette circoli: Renzi in testa
08 novembre 2013
Caos tesseramento gonfiato, divisioni nel Pd ma la direzione ferma le iscrizioni da lunedìDa sinistra, Pierluigi Bersani con Matteo Renzi
ROMA - Tra divisioni, polemiche, attacchi e botta e risposta che hanno avuto come protagonisti i candidati alla segreteria dem, alla fine è stata la direzione nazionale del Pd a prendere una decisione. Direzione che, di fatto, è stata chiamata, sì, a esprimersi sulla proposta di stop, ma con la possibilità di intervenire utilizzando solo il voto contrario. Rigorosamente via mail visti i tempi particolarmente stretti. Con il metodo del silenzio-assenso, infatti, è stata approvata - dodici no e due astenuti - la sospensione del tesseramento dei nuovi iscritti proposta ai 223 membri della direzione dalla segreteria in carica. Tradotto in percentuali, si è detto contrario il 6,3% contro il 93,7% che si è mostrato favorevole. Si tratta di una modifica del regolamento che, incassato il placet, si traduce in uno stop delle iscrizioni che va da lunedì 11 novembre al giorno della convenzione nazionale, fissata per il 24. I circoli del Pd resteranno aperti nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 novembre.
L'esito dello scrutinio arriva a seguito dello scandalo sulle tessere gonfiate ai congressi provinciali. Un'anomalia sui singoli territori - dove, a differenza delle primarie dell'8 dicembre, i nuovi segretari locali potevano essere eletti solo da chi è 'dentro' al partito - che ha indotto il Pd ad annullare il congresso provinciale di Rovigo (così come quello di Frosinone) e a piazzarne altri cinque sotto la lente.
E se Gianni Cuperlo, in corsa per la leadership democratica, aveva insistito nel ribadire che "ora va fermato tutto per dimostrare che siamo sani" e anche per scongiurare il rischio che il Pd diventi un 'votificio', è poi stato l'ex segretario Pierluigi Bersani a intervenire a gamba tesa sulla questione e a dire che le iscrizioni andavano fermate prima. Di contro, Pippo Civati, candidato alla primarie dell'8 dicembre, ha annunciato il proprio pollice verso sulla proposta di fermare i tesseramenti nella consultazione online in cui è stato coinvolto in quanto membro della direzione del Pd perché trattasi di proposta "tardiva e insufficiente". Ma a bacchettare tanto Cuperlo quanto Civati ci pensa, a stretto giro di posta, lo 'sfidante' Gianni Pittella: sul primo l'affondo si traduce in uno "stucchevole anima bella", mentre del secondo dice di non apprezzare neanche un po' quella che viene definita "azione doppiogiochista".
Per Bersani, invece, la responsabilità del fenomeno è un po' di tutti. L'ex candidato premier che alle primarie dello scorso anno ha vinto su Renzi senza però riuscire a vincere le elezioni politiche di febbraio (Civati lo definisce 'il capo espiatorio' visto che in questo periodo è stato l'unico a dimettersi) ha parlato dei congressi provinciali su Radio 24 - dove ha attaccato pure Matteo Renzi che sul caso Cancellieri-Ligresti "ha una posizione un po' troppo facile" - e ha definito un errore avere pensato di tenere aperto il tesseramento del Pd fino alle primarie, in un parallelo con quanto avvenuto negli anni passati, quando le iscrizioni venivano chiuse con largo anticipo rispetto ai congressi locali. "Guglielmo Epifani ha sbagliato? Lì hanno sbagliato, diciamo, un po' tutti. L'altro giro, l'altra volta, non si fece così. Si chiuse il tesseramento un mese, due mesi prima dell'ultimo giorno. Era quello da fare".
Intanto arrivano i risultati delle votazioni nei primi sette circoli in cui i tesserati hanno votato a partire da ieri sui candidati nazionali. Matteo Renzi si piazza al 49%, seguito da Gianni Cuperlo al 27%, Pippo Civati al 23% e Gianni Pittella all'1%. Su 260 votanti, infatti, il sindaco conquista 127 preferenze, Cuperlo 70, Civati 61 e Pittella 2. Si tratta dei circoli di Fabbrico (Re); Vetto(Re); 2 a Ravenna; Vercelli; Empoli e Parigi.
Pronta la reazione del coordinatore del comitato Cuperlo, Patrizio Mecacci: "Non giochiamo sui dati. Non è chiaro come sia possibile che qualcuno abbia voluto dare dati sparsi di 7 congressi di circolo. Se a questi risultati aggiungessimo quelli del circolo di Ossi (Sassari) la percentuale sarebbe ben diversa. Infatti ad Ossi la mozione Cuperlo ha ottenuto 63 voti contro i 10 di Renzi, i 3 di Civati e 1 di Pittella. Comprendendo, quindi, il dato di Ossi le percentuali vedrebbero Cuperlo al 44 %; Renzi al 43% e Civati al 20%. Non è quindi il caso di alimentare stupide graduatorie che nessuno è in grado di fare".
Da -
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HREC1-6