Economia
22/11/2012 - il caso
“Un esercito di precari in scadenza c’è il rischio di una bomba sociale”
L’allarme lanciato dalla Cgil: «Un mese per rinnovare 160mila contratti nel settore pubblico altri 70 mila a rischio nella scuola»«Un esercito di 230mila precari in scadenza, una vera e propria bomba sociale che potrebbe esplodere il 31 dicembre». Allarme della Cgil, che avverte «Questa bomba deve essere disinnescata con un provvedimento urgente di proroga immediata dei contratti precari in scadenza».
La «ricognizione» del sindacato di Corso Italia sui contratti precari nella pubblica amministrazione fa emergere che «per gran parte degli oltre 160mila» la scadenza è a fine anno, mentre in 70mila nella Scuola si ritroveranno «senza stipendio e senza lavoro» alla fine dell’anno scolastico. Colpa «dell’effetto perverso determinato da una legge come la Spending Review che elimina posti di lavoro e le ultime manovre che tagliano il lavoro precario».
Sul primo punto, spiega il sindacato, «la manovra di taglio delle dotazioni organiche delle amministrazioni centrali, tra questi ministeri, enti previdenziali, agenzie fiscali, enti di ricerca e altro, ha portato a 4.028 posti di lavoro in meno e ad altrettante eccedenze di lavoratori». Numeri che per la Cgil sono «assolutamente parziali e che rischiano di essere di più di quelli indicati dalla stessa Ragioneria generale dello Stato in 24 mila. Mancano infatti da questo conto «l’Inps, il Ministero degli Interni, degli Esteri e dell’Economia, così come non ci sono le agenzie fiscali e la stessa Presidenza del Consiglio». E «continuano a mancare poi Comuni e Province» Mentre «non è ancora chiaro il destino delle oltre 5 mila persone che lavorano nei Centri per l’impiego».
Inoltre, dice la Cgil, «sta per esplodere il tema del lavoro precario nelle amministrazioni pubbliche’. I dati assolutamente parziali forniti dal Ministero della Funzione pubblica ieri parlano di 5.900 precari (tra tempi determinati, Cococo e interinali) il cui contratto di lavoro scade entro la fine dell’anno o al massimo entro giugno del prossimo». Per la Cgil è solo «una goccia nel mare del precariato», costituito «da 90 mila contratti a tempo determinato, 12 mila interinali, 18 mila Lsu e 42 mila contratti di collaborazione». 162 mila lavoratori «che rischiano il non rinnovo dei contratti di lavoro».
Solo per quanto riguarda «la sanità si parla di un bacino di precari pari a circa 40 mila lavoratori, circa 10 mila di questi medici». E ancora, l’emergenza precariato si rileva anche nei numeri della scuola: ’’200 mila lavoratori presenti nelle graduatorie, di questi 70 mila lavorano con un contratto annuale che scadrà entro la fine dell’anno scolastico mentre occupano posti vacanti».
«Sarebbe grave se il Governo - conclude la Cgil - continuasse ad ignorare il problema rendendosi in tal modo responsabile di licenziamenti di massa»
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