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Autore Discussione: ELVIRA NASELLI. - Truffe sul cibo, i Dop sotto attacco sequestrati prodotti ...  (Letto 2050 volte)
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« inserito:: Novembre 05, 2012, 06:37:43 pm »

il rapporto

Truffe sul cibo, i Dop sotto attacco sequestrati prodotti per 840 milioni

L'indagine annuale Mdc-Legambiente conferma la validità dei controlli, ma anche le nuove vie seguite dai truffatori.

Mozzarelle, olio extravergine d'oliva, pesci e pomodori gli alimenti più presi di mira: "Servirebbe un'agenzia unica e analisi più rapide"

di ELVIRA NASELLI


Alimenti scaduti e rietichettati, mozzarelle di scarsa qualità che utilizzavano in modo fraudolento il marchio del consorzio, olio extravergine di oliva deodorato, miscelato e chissà che altro ancora, falsi tartufi e finto San Marzano, porcini cinesi venduti come italiani. Non c'è che dire, la fantasia dei truffatori della tavola non ha davvero limite e, visto che ai consumatori italiani piacciono i prodotti di qualità e le denominazioni protette  -  l'Italia ha 243 Dop e Igp e Stg e oltre 520 denominazioni vitivinicole  -  sono proprio quelle che i pirati del cibo tentano di colpire, con i prodotti taroccati.

Ma, come ogni anno, il rapporto sulla Sicurezza Alimentare "Italia a tavola 2012", a cura del Movimento difesa del cittadino (Mdc) e Legambiente, accanto alle liste dei sequestri e della fantasia italica nel settore della truffa alimentare, dà più di una sicurezza sui controlli. Che ci sono e sono tanti, anche se per i consumatori dovrebbero essere sempre di più e maggiormente coordinati. Nel 2011 oltre un milione di controlli totali, 24 milioni di chili di prodotti sequestrati per un valore di oltre 840 milioni di euro. Una cifra considerevole, che colpisce consumatori e produttori onesti, e il mercato delle esportazioni.

Mdc e Legambiente auspicano che l'Efsa produca pareri a reale tutela della salute. Intanto, però, si chiedono, non sarebbe più utile un'unica Agenzia per la sicurezza alimentare che riunisca e coordini non soltanto l'attività di controllo, ma anche la ricerca e la comunicazione del rischio? E non sarebbero fondamentali pene davvero severe, che siano davvero dei deterrenti, prevedendo magari che in casi di reati ripetuti venga ritirata la licenza?

Antonio Longo, presidente di Mdc, chiede l'istituzione di uno sportello italiano anticontraffazione cui rivolgersi per segnalazioni e informazioni. E Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, sottolinea l'importanza di analisi in tempi rapidi per controllare più efficacemente la filiera, insieme a norme più stringenti per l'etichettatura e la tracciabilità. Ma vediamo quali sono i prodotti più colpiti dai truffatori e come.

Mozzarella di bufala
Tra bufale alla diossina (2008) e dopate con la somatotropina (2009) non si può dire che la mozzarella di bufala e la consorella di latte vaccino (ricordate la mozzarella blu?) non siano state protagoniste delle cronache. La nuova frontiera è la contraffazione del marchio Dop della bufala campana: nel rapporto "Italia a tavola"  -  infatti  -  figurano mozzarelle "false" poiché il latte non segue le regole del disciplinare di produzione e risulta contraffatto in merito alla sua natura o all'origine, che non era campana ma francese, belga o lussemburghese.
Tra il 2010 e il 2011 sono state sequestrate oltre dodicimila tonnellate di latte per un totale di oltre 17 milioni di euro di valore.
Con un danno di immagine immenso per i produttori che seguono le regole. La mozzarella di bufala, tra le Dop italiane, è infatti al quinto posto tra i primi dieci prodotti per fatturato alla produzione e una delle regine dell'esportazione.

Olio extravergine
L'obiettivo principe pare sia diventato negli anni quello di far credere che il prodotto sia italiano, cosa che, agli occhi del mercato, conferisce quel "plus" in più di qualità. Poi, ovviamente, che sia anche extravergine. Spesso, però, i controlli hanno rivelato che al posto dell'extravergine c'era un olio di semi o lampante, deodorato o colorato con clorofilla. Tutti procedimenti che tendono a correggere i tanti difetti che derivano da una materia prima scadente. A febbraio del 2011, dopo una lunga indagine durata più di un anno, il Nucleo agroalimentare  del Corpo forestale di Roma ha scoperto in alcuni stabilimenti di confezionamento a Firenze, Reggio Emilia, Genova e Pavia, documenti di trasporto falsificati per circa 450 mila chili di olio extravergine d'oliva che, secondo la Procura di Firenze, conterrebbe invece olio di oliva deodorato di bassa qualità e di valore commerciale tre volte più basso rispetto all'etichettatura di extravergine. Questo è il primo grande sequestro di olio deodorato: il procedimento della deodorazione punta, attraverso una distillazione in corrente di vapore, ad allontanare le sostanze volatili che hanno cattivo odore da una materia prima di scarsa qualità. L'Italia nel 2011 ha importato oltre 35 milioni di chili di olio.

Prodotti ittici
Le emergenze notificate del Sistema di allerta comunitario  - 714 casi nel 2011 - hanno riguardato soprattutto la presenza di metalli pesanti, parassiti, in particolare l'Anisakis, e contaminanti microbiologici. Tra i metalli pesanti soprattutto mercurio nei pesci e cadmio in crostacei e molluschi. I Paesi in testa alle notifiche sono Spagna, Francia e Marocco. I contaminanti sono soprattutto Listeria, E. coli e salmonella, mentre tra i parassiti è presente soprattutto l'Anisakis, un piccolo nematode che si ritrova nelle viscere di molti pesci, soprattutto pesce azzurro. Le carni contaminate sono pericolose soltanto se mangiate crude; anche la marinatura non è sufficiente. Se invece le carni sono cotte o congelate negli abbattitori dei ristoranti o nel congelatore casalingo per tempi più lunghi (almeno un giorno a meno 20 gradi) non presentano rischi. La legge obbliga i ristoratori al congelamento del pesce servito crudo. Ma i casi di Anisakis sono in aumento per l'aumento considerevole di persone che consumano sushi e pesce crudo.

Pomodoro Dop
Niente di più facile: etichettare come San Marzano dell'Agro sarnese-nocerino Dop un pomodoro qualunque e non rispondente alle regole dei disciplinari, né per la provenienza né per la preparazione della materia prima. I Nuclei antifrodi dei carabinieri ne hanno sequestrato 34 tonnellate in partenza verso gli Stati Uniti. Ed è stato condannato a 4 mesi di reclusione e seimila euro di multa il titolare di un'importante industria conserviera dell'agro nocerino sarnese che aveva immesso sul mercato concentrato di pomodoro importato dalla Cina, con etichetta made in Italy.

Vino
Alla crescita del mercato vinicolo italiano corrisponde l'aumento dei tentativi di illecito, con etichettature false o fuorvianti, prodotto conservato male o in contenitori senza etichettatura, o ancora con quantitativi di alcol diversi da quelli dichiarati in etichetta.

(05 novembre 2012) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2012/11/05/news/rapporto_sicurezza_alimentare_2012-45939016/
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