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Autore Discussione: Gavino Maciocco. Il pasticcio del vaccino antinfluenzale su Salute per tutti  (Letto 5098 volte)
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« inserito:: Ottobre 28, 2012, 10:48:09 am »

Il pasticcio del vaccino antinfluenzale su Salute per tutti

Gavino Maciocco
Data: 2012-10-28


La vaccinazione antinfluenzale riserva sempre delle sorprese.  Ne ripercorriamo alcuni aspetti andando a ritroso nel tempo. 
Il caso della pandemia A/N1H1. Dietro l’opacità delle scelte ci sono enormi interessi economici e commerciali. Ma non sempre è stato così: il caso del vaccino antipolio.

Atto primo

Ottobre è il mese della vaccinazione contro l’influenza. Una vaccinazione rivolta alla popolazione anziana e ad alcune categorie di pazienti affetti da patologie croniche.  Ma come ci hanno informato le cronache, quest’anno ci saranno considerevoli  problemi nella fase di avvio a causa del ritardo nella consegna dei vaccini da parte delle industrie produttrici. Prima il blocco dei vaccini antinfluenzali della Crucell, poi il ritiro di quelli prodotti dalla Novartis. Sono 5,3 milioni le dosi di vaccino antinfluenzale che mancano all’appello per soddisfare il fabbisogno della campagna vaccinale, stimato in 10-12 milioni di dosi.  In una nota del 26 ottobre del Ministero della Sanità,  il Ministro Balduzzi ha stigmatizzato il comportamento di Novartis nella vicenda dei vaccini. L’azienda, pur ribadendo che i suoi vaccini sono sicuri e che l’efficacia delle dosi non è comunque compromessa, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all’imperfetta comunicazione all’Aifa circa i controlli eseguiti su alcuni lotti della produzione (risulta che Novartis era a conoscenza delle anomalie dall’11 luglio).

Atto secondo

Nell’aprile del 2009 l’OMS annunciò la comparsa di un nuovo virus influenzale A/H1N1, di origine suina, proclamando il massimo livello d’allarme (fase 6).  Molti paesi, ma non tutti, si approvvigionarono di massicce dosi di vaccino per far fronte a una pandemia dagli esiti potenzialmente catastrofici (qualcuno evocò la febbre spagnola del 1918). L’Italia acquistò dalla Novartis 24 milioni di dosi e ne consumò soltanto un milione.  Le previsioni si rivelarono infatti del tutto errate: la gravità dell’epidemia fu molto più lieve di quella minacciata all’inizio.

Scrisse al riguardo il direttore del BMJ, Fiona Godlee (1): “Ovviamente il mondo dovrebbe rallegrarsi che la pandemia sia stata un flop. Sembra quasi ingrato lamentarsi dei costi, visto che le vite perse sono state molto meno del previsto. Ma i costi sono stati enormi. Alcuni Paesi – specialmente la Polonia – si sono rifiutati di comperare vaccini e antivirali e unirsi al panico generale scatenato dalla dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS. (…). Intanto le compagnie farmaceutiche hanno incassato enormi profitti – 7 miliardi di dollari (5,7 miliardi di Euro) dai soli vaccini, secondo la J P Morgan. Data l’enormità dei costi pubblici e dei profitti privati, sembrerebbe importante sapere che la decisione non è stata influenzata da interessi commerciali”.

Atto terzo

Gli interessi commerciali c’erano e come.  “Un’indagine del BMJ e del Bureau of Investigative Journalism pubblicata questa settimana (sul BMJ) ha trovato che è tutt’altro che così – prosegue l’articolo del BMJ pubblicato nel 2010. Come riportato da Deborah Cohen e Philip Carter, alcuni degli esperti che hanno consigliato il WHO sulla pandemia, avevano legami finanziari con le case farmaceutiche che producono antivirali e vaccini. Ad esempio, le linee guida del WHO sull’uso degli antivirali in una pandemia, sono state scritte da un esperto di influenza che nello stesso tempo riceveva pagamenti dalla Roche, produttore di oseltamivir, per consulenze e conferenze. Sebbene la maggior parte degli esperti consultati dal WHO non abbia nascosto i suoi legami con l’industria in altri ambiti, lo stesso WHO si è finora rifiutato di spiegare fino a che punto conoscesse questi conflitti di interesse e come li ha gestiti. La mancanza di trasparenza è aggravata dall’esistenza di un Comitato per l’emergenza (Emergency Committee) segreto che ha consigliato il direttore generale Margaret Chan su quando dichiarare lo stato di pandemia – una decisione che ha dato l’avvio ai costosi contratti dei vaccini stabiliti in precedenza in tutto il mondo. E’ curioso che il nome dei 18 membri del Comitato siano conosciuti solo all’interno del WHO”.

Finale (in controtendenza)

Sul groviglio di interessi e di conflitti d’interesse che caratterizza la governance dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che coinvolge anche il settore dei vaccini,  abbiamo scritto un post lo scorso maggio.

Ma non sempre è stato così. Pensiamo ad esempio al vaccino contro la poliomielite, una malattia gravemente invalidante e talora mortale, che oggi non conosciamo perché scomparsa dalla circolazione in Italia dagli anni 80.  Il primo vaccino antipolio (Salk) fu introdotto in Italia nel 1958, il secondo più efficace (Sabin) nel 1963 e reso obbligatorio nel  1966*.  Prima dell’introduzione del vaccino in Italia si verificavano da 3000 a 8000 casi di poliomielite l’anno, in seguito – grazie soprattutto al vaccino Sabin – la malattia è scomparsa (Figura 1).  Per merito della vaccinazione antipolio la terribile malattia è un solo un ricordo in quasi tutto il mondo. La Figura 2 mostra la differenza tra il 1988 (360 mila casi nel mondo) e la situazione attuale, dove 175 casi sono stati registrati in Afganistan, Pakistan e Nigeria (+5 in Chad). Uno dei motivi del successo della vaccinazione è stato il bassissimo costo del preparato. Sabin  infatti non  brevettò la sua invenzione, rinunciando allo sfruttamento commerciale da parte delle industrie farmaceutiche, affinchè il prezzo contenuto ne garantisse la più vasta diffusione.

* NOTA. Dal 2002, in concomitanza con la certificazione dell’eliminazione della poliomielite dalla regione europea dell’OMS, in Italia il vaccino Sabin è stato sostituito con il vaccino Salk. Il vaccino Sabin infatti in una percentuale assolutamente esigua di casi (1 caso ogni 1-2 milioni di dosi) provocava paralisi poliomielitica postvaccinale.

da - http://salutepertutti.com.unita.it/2012/10/28/il-pasticcio-del-vaccino-antinfluenzale/
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 01, 2020, 12:12:05 am »

LA RICERCA / "Non è pandemia ma sindemia": per The Lancet è sbagliato l'approccio al virus - Identità Insorgenti

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« Risposta #2 inserito:: Dicembre 02, 2020, 03:36:33 pm »

Coronavirus, dalla saturazione all’aspirina: come curarsi a casa e quando andare in ospedale

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