LA-U dell'OLIVO
Aprile 29, 2024, 07:49:05 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: CASALEGNO, il coraggio della ragione  (Letto 2144 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Novembre 29, 2012, 06:45:14 pm »

Cultura
29/11/2012


Casalegno, il coraggio della ragione

Carlo Casalegno, il giornalista, dal 1968 vicedirettore della Stampa, era nato a Torino nel 1916. Morì all’ospedale delle Molinette il 29 novembre 1977, dopo tredici giorni di agonia

Il vicedirettore della Stampa moriva 35 anni fa, vittima delle Br Gli ideali azionisti, la passione civile, la voglia di capire

Alberto Sinigaglia
Torino


Carlo Casalegno morì 35 anni fa. Alle 13,40 del 29 novembre 1977 cessarono 13 giorni di sofferenza. Il 16 novembre all’ora di pranzo quattro giovani terroristi avevano atteso il vicedirettore della Stampa nell’androne di casa, in corso Re Umberto 54 a Torino. Quattro colpi di rivoltella Nagant calibro 7,62 al volto, tutti andati a segno, avevano dato agli assalitori la certezza di averlo ucciso. Alle 14,05 uno sconosciuto telefonava all’agenzia Ansa: «Qui le Brigate rosse. Abbiamo giustiziato il servo dello Stato Carlo Casalegno». Sessantun anni, solo, disarmato. Sapendolo minacciato, ogni giorno il direttore Arrigo Levi lo accompagnava a casa con la scorta. Aveva insistito anche quel mercoledì, ma Casalegno era rimasto al giornale: doveva finire il lavoro con il caposervizio della terza pagina. Insieme portarono in tipografia gli articoli da comporre. Presero un caffè alla macchinetta parlando dell’intervista che nel pomeriggio «il professore» avrebbe registrato alla Rai sul presidente Arafat in visita a Gerusalemme. Uscì alle 13,30.

 

Era per tutti «il «professore» perché era stato insegnante e perché alla Stampa aveva portato un’intensa formazione intellettuale e morale: l’antifascismo, la resistenza, gli ideali del Partito d’Azione intrecciati con il pensiero gobettiano. La passione per la storia sarebbe stata superata dal giornalismo. Vicedirettore di Alberto Ronchey, confermato da Arrigo Levi, seguiva la politica, la cultura, Tuttolibri. Le riforme civili, la giustizia, la democrazia erano temi ricorrenti negli editoriali e nella rubrica «Il nostro Stato».

Pur sapendosi in pericolo, a fine settembre era andato alla «tre giorni del dissenso» a Bologna, raduno degli Autonomi, dei devoti della P38, del «partito armato». Voleva capire la «miscela esplosiva» di «migliaia di giovani carichi di combattività e di rabbia [...] esaltati da utopie rivoluzionarie o incoscienti per impulsi goliardici». «Al terrorismo rosso e nero - scriveva Casalegno il 9 novembre sotto il titolo “Terrorismo e chiusura dei covi” - si aggiunge un duplice squadrismo, di estrema destra e di estrema sinistra, che nel nostro Paese ha assunto proporzioni sconosciute nel resto dell’Occidente». Eppure si opponeva alle proposte di leggi speciali: «Le leggi già in vigore offrono tutti i mezzi necessari per combattere l’eversione, purché siano applicate con risolutezza e imparzialità contro tutti i violenti e i loro complici, e per tutti i reati». Quell’articolo gli costò la vita.

 

OGGI A TORINO  

Nel 35° anniversario della morte di Carlo Casalegno, oggi alle 11 il Centro Pannunzio deporrà una corona d’alloro in corso Re Umberto 54, a Torino, dove abitava il giornalista.  

Alla presenza delle vedova, Dedi, parteciperanno il presidente del Consiglio comunale Giovanni Ferraris, l’assessore provinciale Umberto D’Ottavio, il direttore del Pannunzio Pier Franco Quaglieni e il presidente dell’Associazione Vittime del Terrorismo Dante Notaristefano. Verrà letta la motivazione della medaglia d’oro conferita a Casalegno dal Presidente della Repubblica, che ha inviato al Pannunzio il telegramma pubblicato qui a fianco.  

Alle 15, nella Sala Rossa del Comune, la Città e La Stampa celebreranno Casalegno in una cerimonia a cui interverranno il sindaco Piero Fassino e l’ex sindaco Diego Novelli (in carica nel ’77), il direttore della Stampa Mario Calabresi, Giovanni Ferraris e Alberto Sinigaglia.  

da - http://www.lastampa.it/2012/11/29/cultura/casalegno-il-coraggio-della-ragione-6rtIV05dDEV3L4qK5eVVdO/pagina.html
« Ultima modifica: Luglio 24, 2013, 03:33:24 pm da Admin » Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!