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Autore Discussione: Simone Bava - Il mare di casa ci sorprenderà  (Letto 2668 volte)
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« inserito:: Ottobre 11, 2012, 06:39:07 pm »

Editoriali

11/10/2012


Il mare di casa ci sorprenderà

Simone Bava*


Sembra strano che nel mare più frequentato del mondo si scoprano ancora meraviglie della natura come questo corallo rosso. Ma conosciamo meglio la superficie della Luna, anche dal punto di vista geomorfologico, rispetto alla piattaforma continentale ligure. La scoperta è quindi per noi straordinaria.

 

Si tratta della presenza di una grande colonia di corallo rosso lungo una parete rocciosa che un tempo marinai e pescatori hanno battezzato «I Maledetti»: mille metri di lunghezza tra i 50 e i 70 metri di profondità, con massi rotolati sino sui fondali a 120 metri, tutto coperto da rami di uno o due centimetri di diametro per dieci-dodici centimetri di estensione, come mani rosse protese. Ora le analisi ci dovranno dire l’età della colonia, ma il Dna già risulta simile a quello dell’unica altra colonia, molto meno estesa, scoperta da Duilio Marcante, pioniere della subacquea, nel secolo scorso a Portofino. Sono le sole sopravvissute al commercio di corallo intenso tra il sedicesimo e il diciottesimo secolo (ancora oggi un grammo di corallo rosso lavorato costa come un grammo d’oro). Ci sono domande senza risposta: perché non esistono altre colonie sino alla Francia? Perché non ci sono coralli simili in Toscana? Da questo momento in poi possiamo tentare di trovare le spiegazioni (i genetisti sono già al lavoro sulle campionature), e conferme sul rapporto tra le correnti che generano energia e la presenza di microrganismi interessanti. Accanto al corallo rosso abbiamo trovato il corallo nero, rarissimo. Fino a ieri ritenevamo che esistesse solo a Mortola. E a Sud di Bergeggi, su un fondale di 600 metri, ci sono i coralli bianchi. Di questi organismi si sa poco: un corallo vive 40 -50 anni, la gorgonia rossa fino a 100. Ora si potranno condurre studi genetici approfonditi. 

 

Conoscere il nostro mare ci aiuta a preservarlo e solo la preservazione ambientale può consentire la scoperta di queste meraviglie. Per decenni non è stato possibile individuare la colonia. Si trova, infatti, in quella che viene definita la «twilight zone», la zona crepuscolare. Le ricerche costano: se ci sono i soldi, i biologi preferiscono scendere a profondità superiori, con i batiscafi, per trovare tesori più prestigiosi, se non ci sono soldi, allora è impossibile verificare l’area con mezzi normali. L’Università di Genova ha finanziato borse di studio dedicate ai fondali da Capo Noli a Bergeggi. E sono stati essenziali l’aiuto dell’Ispra e soprattutto il rov, il robot marino filoguidato dai carabinieri del nucleo sommozzatori.

 

* Direttore dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi 

da - http://lastampa.it/2012/10/11/cultura/opinioni/editoriali/il-mare-di-casa-ci-sorprendera-xTdYe9mivFJMuMhmqwBjvN/pagina.html
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