CRISI
Monti: "Da Bce passi avanti, non indietro Se spread resta alto, rischio di governo anti-Ue"
Il premier a Madrid difende l'operato di Draghi: "Vedo continuità". E insiste: "All'Italia non servono aiuti".
Da Helsinki il presidente lancia un monito alla politica italiana: "I partiti politici italiani riflettano sul gap che si è creato" con i cittadini e " lavorino per migliorare loro stessi"
MADRID - Mario Monti parla a Madrid mentre crollano le borse e vola lo spread, dopo le parole di Mario Draghi. Parla dopo aver incontrato il premier spganolo, Mariano Rajoy. La crisi e la stabilizzazione dei mercati. E poi l'ammirazione per gli sforzi fatti dalla Spagna per mettere in campo riforme coraggiose, ma, soprattutto, il sostegno all'operato del presidente della Bce: "Vedo diversi passi avanti, nessun passo indietro". Sono stati questi alcuni degli argomenti contenuti nell'intervento di Monti in conferenza stampa nella capitale spagnola dopo che, in mattinata, il presidente del Consiglio si era recato a Helsinki per prendere parte a un seminario organizzato dalla confindustria finlandese.
Compiti a casa. "La stabilizzazione dei mercati e i costi di finanziamento dipendono dalla capacità della zona euro di gestire la crisi in modo efficace e la soluzione può venire se ciascuno di noi fa rapidamente e bene i compiti a casa e tutti insieme facciamo rapidamente e bene i compiti nella casa comune", ha ribadito Mario Monti.
Riforme coraggiose. Il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato con insistenza l'ammirazione nei confronti dell'impegno dimostrato dalla Spagna per mettere in campo importanti riforme: "Sono bastati pochi mesi - ha detto in conferenza stampa - perché, nei consigli europei, ci potessimo tutti rendere conto di quanto rispettato e circondato di simpatia sia il governo spagnolo. Ho sempre seguito
la Spagna con grande interesse e ammirazione. Adesso la Spagna, come altri Paesi tra cui l'Italia sta incontrando difficoltà, ma vorrei esprimere il mio vivo apprezzamento per gli sforzi che sta compiendo per il risanamento dei conti pubblici e le riforme strutturali". A questo proposito Monti ha citato "la riforma del mercato del lavoro così incisiva e l'ultima manovra. Sono misure coraggiose".
Bce. La Bce "sente l'esigenza di intervenire direttamente" con operazioni di mercato "e non solo come agente per conto" del fondo Efsf-Esm, ha sottolineato il premier, che si è anche detto fiducioso sulla possibilità che la" Ue arrivi molto presto a un accordo sulla vigilanza bancaria a livello europeo e che questo possa realizzarsi".
Scudo. Il presidente del Consiglio è tornato, poi, sul nodo dello scudo: "Non so se il governo italiano chiederà l'attivazione" dello scudo antispread, "di questo strumento bisognerà esaminare modalità e se ci occorre o no". Ma ha precisato che comunque "non c'è nessuna intenzione di farlo in questo momento", ribadendo che "di aiuti, nel senso di un salvataggio per i conti pubblici, non ce n'è proprio bisogno, abbiamo una delle finanze pubbliche più solide in Europa", ha rivendicato Monti, ricordando che "la politica economica italiana in questi mesi è stata impostata perché non fosse necessario questo tipo di aiuto".
Euro. Italia e Spagna "sono decise a mantenere l'integrità e la stabilità della zona euro e faranno tutto ciò che è necessario per proteggerla", hanno infine dichiarato, in un comunicato congiunto, Mario Monti, e il collega spagnolo, Mariano Rajoy.
Allarme spread. "Se lo spread dovesse rimanere a livelli troppo elevati per troppo tempo, il rischio è quello di avere in Italia un governo non europeista, non favorevole all'euro e non orientato alla disciplina fiscale", ha detto in mattinata il premier, nell'intervento ad un seminario organizzato dalla confindustria finlandese ad Helsinki .
La riforma elettorale. Poco dopo, rivolgendosi ai politici italiani, li ha esortati a trovare un accordo in tempi rapidi sulla riforma della legge elettorale. "Sono fiducioso che i partiti politici italiani riflettano sul gap che si è creato fra cittadini e partiti in termini di credibilità e che lavorino per migliorare loro stessi e raggiungere un accordo sulla nuova legge elettorale rapidamente perché anch'essa dà credibilità al sistema politico", ha detto Monti. Su questo punto ironizza il segretario del Pdl Angelino Alfano, ospite di Radio Anch'io: "Apprezziamo l'appello di Monti, ma speriamo che non creda che facendo quello cali lo spread".
L'antieuropeismo. "Lo spread alto non porta buone politiche e riforme, ma l'esatto contrario", ha spiegato Monti rispondendo alle tesi di alcuni osservatori europei. "Vi assicuro - ha detto agli imprenditori finlandesi - che se lo spread rimane a questo livello per un pò di tempo, non vi dico quanto, lascio un pò di mistero... Ma dopo, dopo, vedrete un governo antieuropeista, antieuro e anti disciplina fiscale in carica in Italia".
Eurobond. Il premier si è poi detto d'accordo con la Germania sulla questione degli eurobond. "Credo sia importante non creare inutili conflitti fra leader politici e per questo ripeto che l'Italia è fortemente in favore degli eurobond, ma allo stesso tempo il governo ritiene che questo passo possa essere fatto solo dopo che altri passi siano fatti", ha spiegato Monti. Il premier ha detto di essere "molto d'accordo" con Agela Merkel sulla necessità che prima di varare gli eurobond sia necessario procedere sulla strada di una più stretta "mutualizzazione" della politica europea.
Ottimismo sulla crescita. "Non sono affatto pessimista sulle prospettive di crescita anche se sono consapevole delle difficoltà - ha spiegato Monti nel corso del dibattito ad Helsinki - . Se guardiamo al periodo fra il 1995 e il 2015 scopriremo che questi 20 anni la crescita dell'Europa è inferiore ad altri Paesi, ma la crescita non è stato il tema principale nell'agenda dell'Europa", ha spiegato il presidente del Consiglio.
"Germania e Francia aiutino la Grecia". Il premier ha fatto anche un riferimento alla situazione della Grecia. Germania e Francia contribuiscono maggiormente al salvataggio della Grecia rispetto all'Italia, ma ottengono anche di più visto che le banche tedesche e francesi hanno una "alta esposizione" in quel paese, mentre gli istituti italiani no.
(02 agosto 2012) © Riproduzione riservata
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