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Autore Discussione: Bisogna gettare il proprio corpo nella lotta  (Letto 2491 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Settembre 19, 2007, 09:11:45 pm »

 
la vita repressiva (tra centro-destra e centro-sinistra).

  dal forum di ulivo.it     

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La vita repressiva (tra centro-destra e centro-sinistra)

Bisogna gettare il proprio corpo nella lotta
(verso di un innocente canto della resistenza greca in Empirismo Eretico di Pier Paolo Pasolini)


Tutti coloro che perpetrano un ingiustizia verso i deboli,
tutti coloro che provocano una violenza agli indifesi,
tutti coloro che commettono un sopruso sui più buoni,
vivono una vita repressiva,
vivono una vita sprecata,
una vita dannosa per sé e per gli altri.
In massima parte, considerando le dovute eccezioni,
tutti coloro che sono di destra
vivono una vita repressiva, sprecata e dannosa,
perché per natura, per cultura e per inclinazione
sono istintivi, irrazionali, vitalisti, decadentisti,
fascisti, autoritari, populisti, giustizialisti;
mentre tutti coloro che sono di centro democratico
sono naturalisti, ambientalisti, razionali, socialisti,
costruttivi, democratici, autorevoli, popolari, legalisti.
Tutti quelli di destra che ricoprono alte cariche,
pubbliche e statali nelle diverse Istituzioni dello Stato,
usano il potere della loro carica istituzionale
per favorire sé stessi, i propri favoriti e privilegiati
e molte volte abusano del loro potere.
Con parole politiche possiamo dire che la destra usa
il popolo per il raggiungimento dei propri fini tramite il
potere dello stato (stato etico che ha per fine sé stesso),
mentre per la sinistra lo stato è lo strumento del popolo
per il raggiungimento e la realizzazione degli obiettivi
e dei bisogni popolari (stato etico che ha per fine gli altri).
Il colore rosso della sinistra è il simbolo
dell'amore, della passione e del furore.
Tutti i grandi dittatori di destra, come Mussolini
e Hitler, hanno usato lo Stato per sé stessi,
per il proprio partito, per la propria ideologia
per la quale hanno costretto milioni di uomini
a immolarsi e sacrificare la propria vita
per una guerra non loro finendo così massacrati
per delle bandiere portatrici di morte e distruzione.
Ed infatti i colori stessi del fascismo e del nazismo
erano i colori del nero e del bruno che sono simbolo
di morte, di lutto e di distruzione.
Per cui questi due nefasti dittatori hanno vissuto
una vita repressiva, sprecata e dannosa per sé e per gli altri.
Ma anche i grandi dittatori di sinistra come Stalin
e altri, che hanno mandato a morte milioni di persone
perché contrarie alla loro ideologia, hanno vissuto
una via repressiva, sprecata e dannosa per sé e per gli altri.

II

In Italia, oggi, tutti quelli che commettono
una ingiustizia, un sopruso, una violenza
dovrebbero essere sorvegliati e controllati
da altri organi superiori dello Stato democratico
affinché gli arroganti di destra non possano commettere
ingiustizie verso i più deboli e i loro sottoposti.
Tutti quelli di destra che commettono ingiustizie,
soprusi e violenze, hanno un'anima cattiva, malvagia
e perversa e provano piacere quando riescono a creare
malessere, ingiustizia contro i propri sottoposti.
Ora c'è bisogno di una grande giustizia in Italia
e bisogna dunque fornire gli strumenti culturali, legislativi,
a tutti i deboli inermi per potersi difendere e salvare
dal potere micidiale dei malvagi e dei fascisti.
Oggi nel mondo del lavoro, i capi-ufficio, i dirigenti,
gli imprenditori abusano del loro potere e perpetrano
ingiustizia sui propri dipendenti; questo atteggiamento
persecutorio è chiamato mobbing e ancora in Italia,
richiede una nuova regolarizzazione legislativa,
poiché ancora non contemplato nella legislazione ordinaria,
come già avviene in altre nazioni europee.
Tutti quelli di destra hanno per ideologia politica
una visione della società nella quale i cittadini sono
sudditi e considerati come popolo-bue;
inoltre i politici di destra esercitano la democrazia
solo per rafforzare uno stato oligarchico e antidemocratico.
Tutti i partiti politici di sinistra hanno invece una visione
democratica della società politica e considerano i
cittadini come un popolo attivo che sa giudicare
e scegliere i propri governanti; quindi, i partiti di centro-sinistra
insieme al popolo di sinistra hanno una visione
progressista delle civiltà occidentale.

III

Un esempio classico della cultura e della politica di
destra è il triunvirato Berlusconi-Fini-Bossi che
nei cinque anni del loro governo (2001-2006) ha
amministrato l'Italia stringendola e strozzandola con un
regime di destra che ha portato gli italiani a perdere molta
della loro libertà; un esempio dell'operato dei tre
è stato quando hanno, in modo surrettizio, imposto
una legge elettorale illiberale, antidemocratica
perché fa scegliere i deputati non più al
popolo ma alla segreteria dei partiti.
Già basterebbe questa legge per dare l'esatta definizione
della natura repressiva del governo Berlusconi-Fini-Bossi.
In questi mesi estivi, Fini, non ha fatto altro che rafforzare
le idee di Berlusconi, Bossi ha sparato delle cose
assurde sul fisco e Berlusconi, per non essere da meno,
ha creato un nuovo partito, con la collaborazione di una
sua fedele seguace, tutto da solo scegliendone il simbolo
e il nome, che è Partito della libertà.
Ora io non condivido sicuramente il concetto di libertà di
Berlusconi che non coincide con il mio, in quanto per lui
la libertà equivale ad avere più ricchezza.
Dato che lui è molto ricco, si crede quindi molto libero,
mentre gli altri, che non siamo né ricchi né
poveri, ci crediamo ugualmente liberi perché la libertà
non si commisura solo con la ricchezza economica.
Secondo me la libertà è composta da tanti fattori, sia
economici, ma soprattutto culturali, umani, filosofici
e include l'essere generosi, aperti, progressisti,
solidali con gli altri più bisognosi; tutte
queste componenti Berlusconi ha dimostrato di non
possederle. Berlusconi mette in mostra, anzi, un comportamento
che è l'esatto opposto di quello di un uomo libero perché dimostra
di essere soltanto un uomo ricco per sé e la sua famiglia,
di favorire soltanto i grandi capitalisti come lui
e di restringere la libertà degli italiani come ha fatto approvando la legge
elettorale. Per Berlusconi vale il comportamento del ricco
ebreo il quale domandando a Gesù cosa dovesse fare
per entrare nel Paradiso si sentì rispondere che doveva
donare tutti i suoi averi ai poveri; ma quando il ricco
sentì dire quelle parole voltò le spalle a Gesù e lo abbandonò
alla sua strada. A questo punto Gesù gli disse che è più
facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago
che un ricco entri nel Regno dei Cieli.
Io sono sicuro che Berlusconi non donerebbe mai una parte
dei suoi averi, perché fino adesso non hai mai donato
qualcosa della sua grande ricchezza ai bisognosi.

IV

Bisogna considerare che i rapporti all'interno della società
capitalistica sono basati sul ricatto economico;
infatti il rapporto economico che si stabilisce tra padrone
ed operaio, e nel campo statale-amministrativo tra dirigente
e dipendente, è basato su ricatti economici,
culturali, sociali e umani. Infatti come il padrone di una
fabbrica può licenziare in qualsiasi momento un operaio,
pur rispettando le norme legislative del lavoro,
così un dirigente dell'amministrazione può licenziare ed
umiliare qualsiasi suoi dipendente pur rispettando le
norme legislative sui rapporti di lavoro nella Pubblica Amministrazione.
Sia l'operaio che il dipendente pubblico, pur di non farsi
licenziare dal padrone o di non farsi umiliare dal dirigente
statale, quando subiscono il ricatto, non parlano,
se ne stanno zitti e subiscono l'umiliazione pur
di non perdere il lavoro nella fabbrica e nell'ufficio,
a discapito della propria integrità fisica e psicologica.
Anche se i sindacati e le norme statali sorvegliano
i padroni e il potere dei dirigenti delle Istituzioni,
comunque sia il padrone che il dirigente statale
riescono con un pretesto qualsiasi a licenziare ed umiliare
i loro sottoposti beffandosi delle norme legislative.
Il ricatto che c'è alla base della società capitalistica
agisce nei confronti dei più deboli e dei sottoposti
come una spada di damocle facendo si che questi ultimi
subiscano umiliazioni, ricatti, vessazioni inutili e
gratuite che alla lunga portano malessere e alienazione
tra i cittadini. Dunque il ricatto è l'arma più potente e nascosta
che usano i più forti contro i più deboli; anche se questo concetto
non è molto discusso a livello mediatico e tutti facciamo finta
di vivere in una società liberale, paritaria e democratica,
in realtà la società capitalistica è basata e agisce sulla diseguaglianza,
sul ricatto, sulla sproporzione tra chi ha e chi non ha,
sulla proprietà privata a favore di pochi e a sfavore di molti,
cosi che la società capitalistica rimane in definitiva
una società immorale, diseguagliante, ingiusta,
forte per i forti e debole per i deboli.
Questa sproporzione a favore dei padroni e dei dirigenti
statali è molto forte, poiché questi comandano e spesso
abusano del comando, mentre gli operai e i dipendenti statali
devono subire il comando ed eseguire tutti gli ordini
e le direttive constatando così quotidianamente
la loro inferiorità morale e sociale.
Questa trista realtà è ben espressa dal proverbio siciliano citato
da Pirandello: chi sta sopra comanda, chi sta sotto si danna.
Purtroppo questa scala sociale-gerarchica alla base della società capitalistica
non si può né eludere né sopprimere per cui bisogna partire da essa;
partendo da questa realtà è intelligente e liberale chi tra i padroni
o tra i dirigenti pubblici si comporta in modo democratico e conciliante
con i propri sottoposti pubblici e privati, evitando un comportamento
autoritario, antidemocratico e anticristiano.
Ovviamente non si può abolire la società capitalistica però possiamo
migliorarla rispettando i più bisognosi, i meni fortunati e i più
poveri e per questo occorre un governo di centro sinistra che
attui e promulghi delle riforme che tutelino le fasce più deboli
come gli operai, i disoccupati, i precari, gli handicappati.
In questo senso già il governo Prodi ha attuato una serie di riforme
valide per queste categorie come l'aumento delle pensioni minime
e l'una tantum di ottobre e ha promulgato anche delle
liberalizzazioni che favoriscono i consumatori.

V

Mi rendo conto che l'attuale società post-moderna è una
società molto complessa e difficile da vivere soprattutto per
coloro i quali non hanno una preparazione scientifica
sufficientemente adeguata ad essa;
questa società richiede, quindi, soluzioni tecniche e scientifiche
alte e difficili per molti.
Credo, inoltre, che oltre alle conoscenze, sia necessario superare
e risolvere anche il rapporto ricattatorio insito nella società,
anche se il ricatto fa parte dei bisogni elementari,
primordiali tra gli uomini. E' dunque necessario creare
un rapporto non ricattatorio basato sulla vera democrazia,
sul dialogo tra le persone e sul rispetto delle esigenze degli altri.
Potremmo dire, secondo le parole del vangelo, non fare ad altri
ciò che non piacerebbe fosse fatto a te.
Quindi,
tutti coloro che perpetrano un ingiustizia verso i deboli
tutti coloro che provocano una violenza agli indifesi
tutti coloro che commettono un sopruso sui più buoni
vivono una vita repressiva
vivono una vita sprecata
una vita dannosa per sé e per gli altri.

Questo lavoro è stato fatto per la parte informatica e di super visione al testo da Carmelo Santaera e per la parte letterario-poetica da Biagio Carrubba.

Modica, martedì 18 settembre 2007
 
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