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Autore Discussione: ANNA GANDOLFI Castelli difende il Capo: non sapeva nulla (MA ALTRI CONOSCEVANO)  (Letto 2266 volte)
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« inserito:: Aprile 07, 2012, 12:24:24 pm »

L'ex ministro era nella tesoreria, «temuto» per le sue richieste di chiarimenti

Castelli difende il Capo: non sapeva nulla E Belsito non mi faceva vedere i documenti

Sul caso Tanzania Bossi non era a conoscenza della vicenda

Mi ha chiesto di chiarire. Soldi alla famiglia? Vedremo se è vero


BERGAMO - «Se ci mettono le mani i Castelli e Stiffoni di turno...». Nadia Dagrada e Francesco Belsito, intercettati, sembrano avere un ostacolo da dribblare: i due membri del comitato amministrativo della Lega. Castelli, scrivono anche gli inquirenti, chiede con insistenza carte e documenti sul caso Tanzania. «Volevo vederci chiaro. Non mi fidavo più»: l'ex Guardasigilli ricostruisce quelle giornate, raccontando dalla sua casa di Cisano Bergamasco. Proprio la segreteria provinciale di Bergamo, roccaforte lumbard, a gennaio era stata fra le prime a votare un testo duro in cui si chiedevano chiarimenti sui fondi della Lega. Sulla Tanzania e sul cerchio magico era stato fuoco di fila, Castelli aveva partecipato alla riunione. E, fra i malumori dei militanti, aveva difeso Renzo Bossi.

Lo farebbe anche oggi?
«Sì, politicamente. Renzo è stato eletto con le preferenze, non era nel listino».

E se i soldi del partito fossero stati usati per lui?
«Altra storia. Se qualcuno ha sbagliato, dovrà pagare».

Nelle intercettazioni si parla anche di Stiffoni. Avrebbe preso 50 mila euro da Belsito.
«Mi ha detto che gli erano stati trasferiti per pagare l'affitto delle sedi del Veneto».

Anche Calderoli ha parlato di rimborsi.
«Non conosco il caso. Con Stiffoni invece ho parlato».

Torniamo alla Tanzania. Per vederci chiaro ha dovuto avviare un'indagine personale.
«L'obiettivo del segretario federale era capire dove fossero i soldi. Non era a conoscenza della vicenda, ha dato ordine di far tornare indietro il denaro. Ci siamo riusciti. Ho fatto luce, ma è stato difficile».

Era nel comitato di tesoreria ma non conosceva i conti?
«Non avevamo accesso ai documenti».

Le sembra normale?
«No. Però era così. I rapporti fra me e Belsito non erano idilliaci, io e Stiffoni per chiarire ci siamo dovuti arrangiare».

Al telefono Belsito e Dagrada vi chiamavano «i due scemi».
«Intanto i due scemi, io e Stiffoni, sono a piede libero. Gli altri due pure, ma con qualche problemino. Mi sono mosso a tutto campo per ricostruire cosa fosse successo, avevo dubbi su ciò che Belsito mi raccontava».

Cioè aveva sospetti prima che la vicenda finisse sui giornali?
«No, no».

Si è fatto il suo nome come possibile successore alla tesoreria, poi è stato scelto Stefano Stefani.
«Giusto. Era necessario un rinnovamento completo».

Segnalazioni di leghisti, voci sui soldi anche alla famiglia di Bossi. Possibile che in tesoreria non vi siate accorti di nulla prima?
«Le voci spesso sono infondate. Ora queste persone dicono di aver dato soldi alla famiglia Bossi. È vero o no? Vedremo».

Lei cosa pensa?
«Anche fosse tutto vero, Bossi non era al corrente».

C'è chi ha parlato di lei come uomo vicino al cerchio magico.
«Non ho mai partecipato a nulla che somigliasse a un cerchio magico. Io mi ritengo un bossiano di ferro, ho cercato sempre buoni rapporti con tutti e di fare il mio lavoro».

Il Carroccio è spaccato.
«Se un risultato immediato è stato raggiunto dalle dimissioni di Bossi, è aver ricompattato la Lega».

Però Maroni è stato contestato in via Bellerio.
«Prima la divisione era fra i Barbari sognanti e il presupposto cerchio magico. Il quale non so se prima esistesse, ma adesso, e lo garantisco, non esiste più. Ci son solo i leghisti, ora».

E come hanno preso lo tsunami?
«Malissimo».

Per cosa dovete recitare il mea culpa?
«Se è vero quanto è accaduto allora, e qui mi ci metto anche io, dovevamo vigilare di più. Ma del senno di poi son piene le fosse...».

Anna Gandolfi

7 aprile 2012 | 8:24© RIPRODUZIONE RISERVATA

da - http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/gandolfi-castelli-difende-il-capo_0813bb10-8079-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml
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