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Autore Discussione: SANDRA RICCIO. Fornero illustra la riforma del lavoro: Agire insieme, ma presto  (Letto 2118 volte)
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« inserito:: Marzo 04, 2012, 11:11:42 am »

Economia

04/03/2012 - GOVERNO - OCCUPAZIONE E CRESCITA

Fornero illustra la riforma del lavoro "Agire insieme, ma facciamo presto"

Il ministro del Welfare scrive a La Stampa: "Due i requisiti essenziali: flessibilità buona e nuovi ammortizzatori sociali".

La lettera sul giornale in edicola

SANDRA RICCIO
Torino

Un riforma del lavoro da fare insieme alle parti sociali ma presto per consentire al Paese di stare al passo con il continuo mutamento dell’economia mondiale. Nuove regole non senza una «rete di sicurezza» più ampia per i lavoratori però. La lettera, che il ministro del lavoro Elsa Fornero ha affidato alle pagine de La Stampa di oggi (la versione integrale la trovate sul giornale in edicola), traccia le linee guida del piano sul tavolo.

Due sono i «requisiti essenziali» che dovrà avere il nuovo mercato del lavoro, vale a dire: «Un adeguato grado di "buona" flessibilità del lavoro stesso da parte delle imprese (…) e un adeguato sistema di strumenti - assicurativi e assistenziali - che consentano ai lavoratori e alle imprese di gestire il cambiamento e il rinnovamento strutturale, anziché subirli». «L'Italia sta dimostrando di voler rapidamente superare le condizioni di debolezza strutturale che ne hanno fortemente frenato lo sviluppo nel corso negli ultimi decenni» è il messaggio di fiducia del ministro. «Senza una riforma complessiva del mercato del lavoro, però, che renda il mercato stesso funzionale e dinamico il sistema produttivo italiano non riuscirà a risollevarsi», avverte Fornero.

Il mondo sta rapidamente cambiando, dunque: «Il nuovo mercato dovrà essere funzionale alle opportunità e alle sfide poste dall'economia globale con le sue nuove tecnologie, e dinamico, per adattarsi rapidamente a cicli economici e a fenomeni competitivi dai ritmi molto più veloci di un tempo» spiega il ministro. «Rimediare si può» dice Fornero che cita ampiamente l’esempio della Germania all’inizio del decennio scorso insieme ai risultati raggiunti. C’è spazio anche per una analisi critica del sistema attuale in Italia: «L'incoerenza tra la flessibilità introdotta nel mercato attuale (…) ha evidenti effetti sperequativi: vi sono settori e lavoratori che possono godere di generosi strumenti di sostegno e altri che ne sono del tutto esclusi». Il ministro conclude ricordando che quella del lavoro è una riforma necessaria ma non sufficiente: «Rappresenta un ingrediente essenziale di una ricetta più complessa per rimediare alle debolezze strutturali del Paese. Ed è nel quadro di quella ricetta che gli interventi prefigurati vanno intesi e valutati. La riforma è necessaria ma da sola non è sufficiente a garantire la creazione di benessere».

da - http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/444901/
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