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Autore Discussione: Giordano-Bonino: botta e risposta sul mercato del lavoro  (Letto 2348 volte)
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« inserito:: Agosto 13, 2007, 06:55:31 pm »

Giordano-Bonino: botta e risposta sul mercato del lavoro


Duro botta e risposta fra Franco Giordano ed Emma Bonino sulla legge Biagi.

«Basta con la politica dei piccoli aggiustamenti». La legge Biagi «va cambiata, e cambiata radicalmente. Altrimenti non voteremo il protocollo sul welfare». È esplicito il messaggio del segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, dalle colonne del "Corriere della Sera". «Lo abbiamo detto. Come abbiamo anche detto che siamo contrari anche all'esito della vicenda dello scalone».

Il segretario di Rifondazione si occupa anche delle affermazioni dell'esponente di partito Francesco Caruso sul giuslavorista ucciso dalle Br e sull'ex ministro Tiziano Treu: «le parole di Caruso sono incompatibili con la nostra cultura politica. Lo ha compreso anche lui tant'è vero che ha cercato di rettificare, si è scusato e si è autosospeso dal gruppo parlamentare. Detto questo, nel dibattito che si è aperto su quelle esternazioni sbagliate sono emerse molte posizioni che non possono essere condivise. Ci sono state delle prese di posizione strumentali - aggiunge - inclusa quella di Damiano, che puntano a delegittimare la manifestazione del 20 ottobre. Non so che ambienti sociali frequentino il ministro Damiano, e quelli che, come lui, menano vanto delle politiche che il governo ha attuato in materia di precarietà e sicurezza del lavoro... Io so solo che c'è un malessere sociale profondo».

Quanto alle prese di posizione del ministro del Lavoro, che ricorda come nel programma dell'Unione non sia prevista l'abrogazione della legge Biagi, il leader di Rifondazione replica: «In quel programma c'è un giudizio nettamente negativo sulla legge 30. È inutile che Damiano e altri tentino di dire che il giudizio su quella normativa era un altro. Basta con la politica dei piccoli aggiustamenti. Quella legge va cambiata, e cambiata radicalmente». E aggiunge: «Io penso che Damiano e quelli come lui dimentichino che, dopo la conclusione della vicenda dello scalone e di quella del mercato del lavoro, si sono create grandi tensioni con e tra i sindacati, mentre Confindustria ha mostrato tutta la sua soddisfazione. Bel risultato per un governo di centrosinistra».

Per leader del Prc, inoltre, pur non condividendo l'affermazione del ministro del Lavoro secondo cui il governo attua il programma dell'Unione e non quello del Prc: «Tutte le affermazioni di Damiano sulla lotta al precariato in rapporto al programma dell'Unione non sono supportate da dati concreti, spiega che il Prc resta nel governo perché «abbiamo firmato un programma e intendiamo portarlo a compimento. E la grande manifestazione del 20 ottobre serve anche a questo. Perché in Italia si è creata una situazione pericolosa: settori significativi e maggioritari del mondo del lavoro sono ormai rimasti senza rappresentanza politica». Quanto alle posizioni che assumerà il partito nel prossimo autunno «riapriamo una grande stagione di conflitto sociale... e il Parlamento non potrà non tenerne conto al momento del voto dei provvedimenti sullo scalone e il mercato del lavoro».

A rispondere a Giordano ci pensa Emma Bonino. Se il presidente del Consiglio accettasse le richieste di Rifondazione di modificare il protocollo sul welfare e la Legge Biagi, «si aprirebbe una grave crisi politica». Lo afferma il ministro del Commercio estero e delle politiche europee, Emma Bonino.

Riguardo alle «richieste pressanti della sinistra comunista di modificare il protocollo sul welfare e la minaccia di non votarlo - spiega Bonino - debbo ribadire una posizione chiara, ben nota al presidente Prodi e all'opinione pubblica. Abbiamo accettato quel accordo, come minor danno, mantenendo in ogni caso le nostre critiche, elencate puntigliosamente in un documento che ho consegnato personalmente a Prodi. Se - sottolinea - malauguratamente, i punti del protocollo dovessero essere modificati, nel disegno di legge che dovrà tradurli in norme legislative, per corrispondere alle richieste di Giordano, è evidente che si porrà una grave crisi politica. Non per nostra responsabilità».

«Ma sono sicura - continua - che il presidente Prodi non vorrà concludere in questo modo, smentendo un compromesso faticosamente raggiunto fra le forze di maggioranza, i sindacati e i rappresentanti delle imprese, una esperienza governativa che ha dato i suoi piccoli, ma significativi frutti, nonostante i limiti strutturali della coalizione».

Bonino ribadisce che «le critiche di Franco Giordano alla legge Biagi sono prive di ogni fondamento come emerge con chiarezza dalle valutazioni unanimi dei giuslavoristi di ogni orientamento politico» e sottolinea che «la posizione di Giordano sulla legge Biagi oltre ad essere dannosa per i lavoratori, è solamente ideologica e coincide nei contenuti, a prescindere dai toni, con quella di Caruso». «Ben altri - prosegue Bonino - sono invece i terreni d'iniziativa politica che dovrebbero impegnare chi è veramente interessato alle condizioni di vita dei lavoratori. Innanzitutto l'urgenza di una riforma degli ammortizzatori sociali per completare le riforme Treu e Biagi».

«Se Giordano avesse organizzato la manifestazione del 20 ottobre su questo grande tema che riguarda alcuni milioni di lavoratori che rimangono senza alcuna forma di reddito quando perdono il lavoro - conclude l'esponente radicale - vi avrei partecipato anche io».


Pubblicato il: 13.08.07
Modificato il: 13.08.07 alle ore 18.12   
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