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Autore Discussione: Paolo LEPRI. Dopo Wulff un «candidato di consenso» ...  (Letto 1871 volte)
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« inserito:: Febbraio 18, 2012, 09:50:44 am »

La strategia della Cancelliera

Dopo Wulff un «candidato di consenso» - Angela Merkel vuole «fare in fretta»

Dal nostro corrispondente Paolo Lepri

BERLINO – Forse è stato perso troppo tempo. La parola d’ordine di tutti, adesso, è quindi «fare in fretta» per risolvere il caso Wulff. Angela Merkel vuole «un candidato di consenso» e sta valutando con attenzione tutti i risvolti politici delle dimissioni del presidente federale tedesco, che ha lasciato questa mattina l’incarico poche ore dopo la richiesta della magistratura di revocare la sua immunità. La cancelliera incontrerà sabato i dirigenti del suo partito e i leader della coalizione di governo «nero-gialla» al potere in Germania, il governatore della Baviera Horst Seehofer, cristiano-sociale, e il ministro dell’Economia Philipp Rösler, liberale. Ma vedrà anche i rappresentanti dell’opposizione, perché l’obiettivo è trovare un nome sul quale possa arrivare il via libera dei socialdemocratici e dei Verdi.

Christian Wulff con la moglie Bettina (Afp)Christian Wulff con la moglie Bettina (Afp)
Il segretario generale della Spd, Andrea Nahles, ha elogiato lo sforzo della cancelliera e ha detto di vedere con grande favore il suo tentativo di «trovare un candidato comune». Uno sforzo di unità indispensabile, questo, dopo che la vicenda di Wulff ha diviso per oltre due mesi il mondo politico e creato tensioni anche nel suo stesso partito. All’orizzonte ci sono le elezioni regionali nel Saarland, il 25 marzo, e nello Schleswig Holstein, il 6 maggio, e la Cdu non può permettersi di soffrire le conseguenze dello scandalo che ha travolto un uomo scelto personalmente dalla Merkel e votato nel giugno 2010 dal Bundestag dopo un confronto acceso con il candidato dei socialdemocratici, il pastore evangelico Joachim Gauck.

La Merkel ha espresso «rispetto» per la decisione di Wullf. Ma bisogna dimenticarlo, e farlo dimenticare ai tedeschi molto rapidamente. Proprio Gauck è uno dei nomi che circolano in queste ore. La sua popolarità è alta e il ruolo svolto negli anni successivi alla caduta del Muro nella guida dell’autorità che ha indagato sugli archivi della Stasi lo accreditano come un uomo rispettato da tutti lo schieramento politico. Ma i cristiano-democratici potrebbero cercare il consenso su un nome che provenga dalla loro file e che sia in grado di essere votato dall’opposizione. A questo identikit corrispondono tre personalità: l’ex ministro Klaus Töpfer, che ha svolto un importante lavoro dirigendo il programma dell’Onu per l’ambiente, il ministro della Difesa Thomas de Maizière, molto rispettato dall’opposizione, e il presidente del Parlamento Norbert Lammert che sarebbe sicuramente una scelta «istituzionale».

Tra i papabili non può non figurare anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, uno dei più prestigiosi leader storici della Cdu, impegnato in questi mesi (non senza qualche dissenso con la cancelliera, come scrive questa mattina la Süddeutsche Zeitung) sul delicato fronte della crisi dell’Euro e degli aiuti alla Grecia. Comunque vadano le cose, questo sforzo comune è sicuramente opportuno, come dicevamo, dopo uno scandalo che ha fatto non solo precipitare la fiducia dei cittadini nel presidente ma che rischia di allontanare ulteriormente i tedeschi dalla politica, come ha dimostrato il successo del Pirati nel recente voto berlinese. Per il momento le vicende che hanno travolto Wulff non hanno inciso sul consenso elettorale dei cristiano-democratici, trainato in alto nei sondaggi dal ruolo che la cancelliera ha avuto nell’affrontare la crisi dell’euro tenendo sempre conto delle sensibilità e delle preoccupazioni del suo elettorato. Ma la condotta non certo irreprensibile del presidente tedesco può comunque essere un arma a disposizione degli avversari. Sono passati due mesi dal primo articolo con cui la Bild raccontava del prestito privato di 500.000 euro che l’allora governatore della Bassa Sassonia aveva ottenuto dalla moglie di un industriale, Egon Geerkens, con il quale aveva ufficialmente negato di avere rapporti. Poi una rivelazione dopo l’altra, solo per citarne alcune: la minacciosa telefonata ai vertici del quotidiano, i finanziamenti irregolari per la pubblicazioni di un suo libro in campagna elettorale, le attività poco pulite del suo portavoce (costretto alle dimissioni) con la polizia che perquisiva la residenza presidenziale, la vacanza in un albergo di lusso dell’isola di Sylt pagata da un produttore cinematografo, David Groenewold, che avrebbe ottenuto favori dal governo della Bassa Sassonia. Wullf ha sempre reagito negando tutte le accuse anche quando la sua situazione era agli occhi di tutti indifendibile. «Un presidente senza futuro», titolava giovedì notte il sito di Der Spiegel. Poche ore dopo, l’epilogo.

17 febbraio 2012 | 13:50

da - http://www.corriere.it/esteri/12_febbraio_17/lepri-strategia-merkel-wulff_56758c1c-5963-11e1-b00f-503ee71194ec.shtml
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