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Autore Discussione: Isabella Bufacchi. A Berlino solo una tregua che non stabilizza l’Europa  (Letto 1580 volte)
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« inserito:: Luglio 04, 2018, 12:38:31 pm »

POLITICA ECONOMICA - 04 LUGLIO 2018

Il Sole 24 Ore

L’ANALISI


I mercati hanno brindato ieri all’accordo di compromesso emerso nella tarda serata di lunedì, dopo estenuanti settimane di scontri, tra Angela Merkel e il ministro degli interni Horst Seehofer, tra le due unioni “sorelle” Cdu e Csu. La Grande Coalizione, arrivata sull’orlo del precipizio, è riuscita a non cadere nel burrone e la ritrovata stabilità politica in Germania va ora a beneficio di un’Europa che ha bisogno di unità, pressata da altre grandi sfide che vanno oltre la migrazione, per primo il protezionismo di Donald Trump. Nell’accordo Merkel-Seehofer, che a ben leggere ha poco di veramente definito, si insinuano tuttavia i germi di un’instabilità che continua a minare la Germania e l’Europa.
L’intesa sulla migrazione tra Cdu e Csu, per cominciare, non può essere implementata fino a quando il terzo partito della coalizione, l’Spd, non avrà dato il suo disco verde. Già ieri sono iniziati gli incontri tra i comitati dei tre partiti: i socialdemocratici in polemica (che nel 2015 bocciarono i centri di transito) hanno sollevato molti interrogativi ma anche fatto intravedere aperture, l’ok arriverà ma si prenderanno tutto il tempo di cui hanno bisogno senza farsi strattonare, per riaffermare un peso che i partner di governo altrimenti non gli riconoscono. La terza GroKo Cdu-Csu e Spd è decollata 100 giorni fa a stento, con i socialdemocratici restìi perchè in calo a picco nei consensi elettorali. Ma anche Cdu e Csu hanno i loro problemi, reduci dalla peggiore performance dal Dopoguerra alle elezioni in settembre. La Csu è particolarmente angosciata dalle elezioni in Baviera, che si tengono questo ottobre per la prima volta con Alternative für Deutschland partecipante. Seehofer potrebbe perdere l’incarico di leader della Csu, che ricopre dal 2008, in caso di fiasco elettorale, con il primo ministro bavarese Markus Söder e il capo del gruppo parlamentare Csu Alexander Dobrindt pronti a fargli le scarpe.
La stessa Angela Merkel sulla carta sembra aver vinto questa prova di forza, stringendo Seehofer all’angolo: l’accordo riguarda il confine in Baviera con solo l’Austria ed è soggetto ad accordi bilaterali senza i quali non può essere implementato, niente unilateralismo come richiesto da Seehofer il quale per prima cosa si incontrerà domani con il cancelliere austriaco Kurz e il prossimo mercoledì con Matteo Salvini. Ma tanto nella Germania più europeista quanto in Europa l’accordo Cdu-Csu viene visto per quello che è, una stretta sul respingimento al confine di quei rifugiati che hanno già chiesto asilo in altri Paesi: se dovesse sfuggire di mano, estendersi oltre quei 90 chilometri, potrebbe minare Schengen. Seehofer ha già minacciato in passato, come nello scorso fine settimana, le sue dimissioni, per poi ritirarle: se però dovesse tirare troppo la corda, in futuro, la GroKo si ritroverebbe un’altra volta sull’orlo del baratro. Indebolendo ancor più la cancelliera fino a far tremare la sua stessa poltrona.

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Isabella Bufacchi

Da - http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&issue=20180704&edizione=SOLE&startpage=1&displaypages=2
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