LE REAZIONI
Monti e la crescita, Terzo polo entusiasta
Di Pietro: "Solo slogan, come Berlusconi"
Casini e Bocchino "confortati" dall'annuncio del premier su liberalizzazioni e riforma del lavoro.
Cicchitto: "Bei titoli, Pdl aspetta la 'sostanza"'.
Il leader Idv respinge l'apertura del presidente del Consiglio su evasione e corruzione: "Solo annunci da televendita".
Damiano: "Sul lavoro il Pd farà le sue proposte, non toccare l'art.18"
ROMA - Per quanto poco dettagliato, il discorso di fine anno del premier Mario Monti ha effettivamente aperto la "fase due" del suo programma, dedicata alle misure da adottare per rilanciare la crescita economica di un Paese spremuto dalla "fase uno", il decreto Salva Italia. Fase due, ribattezzata dallo stesso Monti "Cresci Italia", che punterà da subito su due aspetti: le liberalizzazioni, volano per un mercato caratterizzato da una maggiore concorrenza, e la riforma del mercato del lavoro, in cui non si potrà prescindere dalla flessibilità, ma occorrerà trasformare gli istituti per mantenere tutele più sostenibili a favore dei lavoratori. Durante il suo intervento, il premier si è rivolto anche alle forze di opposizione, pur senza citarle direttamente. All'Idv in particolare, per far sapere che il governo è al lavoro anche su temi come corruzione ed evasione fiscale. Un discorso che le forze poltiche osservano dalle loro rispettive prospettive.
Terzo Polo entusiasta, Casini: "Siamo nelle migliori mani". Mario Monti raccoglie il consenso pieno del Terzo Polo. "La conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio mi conforta ulteriormente: siamo in buone mani, nelle migliori possibili per guidare il paese nella drammatica crisi europea", dichiara il leader Udc Pier Ferdinando Casini. Abbiamo percorso solo un tratto di strada e mi auguro che il senso di responsabilità dei principali leader politici
consolidi lo sforzo comune che abbiamo iniziato"."Confortante" è l'aggettivo scelto anche da Italo Bocchino, vicepresidente di Fli. "Le parole del presidente Monti - dichiara - sono confortanti perché finalmente si parte col secondo tempo, quello del Cresci-Italia. Ora però aspettiamo che l'esecutivo mantenga gli impegni presi e alla ripresa dei lavori si parta da subito con riforma del lavoro, liberalizzazioni e un sempre più duro contrasto all'evasione e alla corruzione. Compito di Fli e del Terzo Polo sarà quello di agevolare e migliorare la fase 2 del Governo, approvando le riforme nel minor tempo possibile".
Il Pd su lavoro, pensioni e ammortizzatori sociali. Monti che parla di flessibilità nel mondo del lavoro viene accolto con un po' di preoccupazione da esponenti del Partito democratico, anche se i toni sono aperti alla collaborazione. Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, anticipa che i democratici avanzeranno le loro proposte "sul mercato del lavoro, escludendo un intervento sull'art. 18". Poi Damiano guarda il bicchiere mezzo pieno. "Il presidente del Consiglio si è riferito agli effetti prodotti dalle misure sulle pensioni e ha sottolineato la necessità di un intervento di tutela per i lavoratori che resteranno senza lavoro e senza pensione e ad altri casi di analoga criticità. Era quello che avevamo richiesto; adesso si tratta di passare dalle parole ai fatti". Il senatore Ignazio Marino, invece, ricorda a Monti quante risorse potrebbero essere liberate dai tagli alle spese militari e dall'assegnazione delle frequenze tv. "Si intervenga subito sull'impegno di spesa di 29 miliardi di euro per gli aerei da guerra. Due miliardi e mezzo, ad esempio, potrebbero essere usati per l'indennità di disoccupazione, da 700 euro per sei mesi, destinata ai tanti precari che hanno perso il lavoro". "Oggi inoltre - aggiunge Marino - non ci sono stati riferimenti all'asta sulle frequenze televisive, per la quale non sono stati ancora fissati nè un percorso nè una data. Secondo alcune stime il ritorno ottenibile dall'asta delle frequenze pubbliche potrebbe arrivare a 16 miliardi di euro, risorse che lo Stato non può permettersi di regalare a nessuno".
Cicchitto: "Titoli condivisibili, aspettiamo la sostanza". Il Pdl non cambia atteggiamento, nelle parole dei suoi esponenti conferma il sostegno all'esecutivo di Monti, ma non incondizionato. "Il premier Monti ha dato i titoli per l'inizio del prossimo anno", afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera -. Titoli condivisibili: liberalizzazioni, concorrenza, passaggio dalla messa in sicurezza alla crescita in un quadro di equità, riforme del mercato del lavoro e molto altro ancora. E' evidente che il dibattito reale a livello politico e parlamentare si potrà sviluppare pienamente quando dai titoli si passerà alla sostanza delle proposte. In sostanza, è evidente che, dopo una manovra fortemente restrittiva, che noi non avremmo fatto in quei termini, è indispensabile mettere in atto tutte le azioni possibili per la crescita economica".
Di Pietro: "Televendita, aspettiamo i provvedimenti". Dall'opposizione, per ragioni ovviamente diverse, anche l'Italia dei Valori resta in posizione di attesa, ma non risparmia critiche al premier nonostante la palese apertura di Monti in conferenza stampa. "Continua la politica delle televendite - dichiara il leader Antonio Di Pietro -. Monti non ha detto come intende combattere l'evasione, se non ratifica l'accordo con la Svizzera (per la tassazione dei capitali esportati, ndr). Sul lavoro ha detto che sta studiando la Fornero, sulla lotta alla corruzione ha risposto che sta studiando. Abbiamo già visto un presidente del Consiglio che sapeva vendere i provvedimenti prima di farli, ora abbiamo bisogno di un governo che prima fa le cose e poi le illustra". Per questo, Idv "valuterà i provvedimenti quando saranno presentati". Al vertice europeo di fine gennaio, Di Pietro conclude, "non si può andare con gli slogan. Il primo decreto ha aumentato la recessione e impoverito le famiglie, il prossimo provvedimento non sappiamo...".
Calderoli: "Dalla crisi alla miseria...". L'ex ministro Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie della Lega, non ha atteso la fine del discorso di Monti per darne un giudizio durissimo. "La crisi è finita, ora inizia la miseria! Questa è la sintesi del vacuo intervento di fine anno del presidente del Consiglio: è drammatico sentire una conferenza stampa così priva di contenuti. Parole, parole e parole, ma che nei fatti nascondono tasse, tasse e ancora tasse e quindi povertà, povertà e ancora povertà! A noi non resta che resistere, resistere e resistere, perché siamo di fronte a una crisi di democrazia oltre che economica: a questo punto, considerato come è stato messo alla guida del governo, in assenza di un voto popolare, la prossima conferenza stampa Monti la potrebbe tenere direttamente dal balcone di piazza Venezia...". Più concretamente, il governatore veneto Luca Zaia, a proposito della riforma del catasto, chiede a Monti che a pagare sia anche il Sud. "E' inutile riformare ed essere noi del Nord i primi della classe, che pagano anche per il Mezzogiono dove molti sono coloro che non hanno gli immobili iscritti a catasto e non ce l'avranno neppure in seguito. E così non pagheranno mai".
(29 dicembre 2011) © Riproduzione riservata
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