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Autore Discussione: CHIARA UGOLINI. Le mille storie di Franco Zeffirelli  (Letto 2130 volte)
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« inserito:: Dicembre 16, 2011, 05:02:40 pm »

L'INTERVISTA

Le mille storie di Franco Zeffirelli

"Quell'occasione perduta con i Beatles..."

Incontro con il grande regista, al quale il Roma Film festival dedica una serata speciale.

I ricordi, gli incontri, gli inizi al cinema.

Il sodalizio con Visconti e la grande amicizia con la Callas.

E quando avrebbe voluto i quattro di Liverpool per interpretare gli amici di San Francesco. "Non ci siamo accordati sulle date, che occasione perduta..."

di CHIARA UGOLINI


ROMA - E' un uomo attento ai dettagli, Franco Zeffirelli. Può farti i complimenti per un paio di stivali e salutarti con il baciamano. Ti racconta la storia di un quadro (la riproduzione di una Gioconda dipinta da una sua amica scenografa) e quella di come ha salvato dei cani in Romania. Di storie da raccontare ne ha a centinaia. Ogni momento della sua vita, ogni incontro, ogni set è una storia da raccontare. Ci apre la sua casa in occasione dell'omaggio che il Roma Film Festival gli dedica con una serata speciale con tanti dei suoi amici, da Fanny Ardant a Placido Domingo, e la proiezione di tutti i suoi film (dall'esordio del '57 Camping fino al corto dedicato a Roma con Bocelli e la Bellucci).

Nella grande villa sull'Appia (di proprietà di Silvio Berlusconi, ma di Zeffirelli a vita) c'è tutta la sua storia. Nelle due sale dove lo incontriamo, illuminate da ampie porte-finestre che affacciano su un giardino pieno di piante e di fiori, ci sono oggetti di grande pregio - quadri, sculture, elementi d'arredo - e le immagini di una lunga carriera, fra cinema, teatro, incontri: la foto con la regina Elisabetta e la pergamena che lo nomina Sir, unico in Italia, per il suo lavoro di trasposizione di Shakespeare, gli scatti con gli artisti con cui ha lavorato da Elizabeth Taylor a Michael
Jackson, i premi, le sculture, i bozzetti, le attrici, i capi di Stato, gli amici, i cani.

Circondato dai suoi due terrier jack russell (Blanche, in omaggio a Un tram che si chiama desiderio, prima produzione che ha firmato come scenografo, e Dolly III, ultima di una dinastia) Zeffirelli ci racconta cinquant'anni di cinema. Il primo incontro con Luchino Visconti (un'audizione per La via del tabacco ) e la nascita del loro sodalizio professionale e sentimentale e quanto abbia preferito La terra trema ("ho imparato tanto su una parte d'Italia che non conoscevo, e su Verga") rispetto a Senso ("non mi interressava granché la storia di un'adultera..."); il set di La bisbetica domata con la coppia delle coppie del cinema, Elizabeth Taylor Richard Burton ("smontammo il loro meccanismo dei capricci - ricorda - ai loro insulti rispondevamo con delle risate"); l'occasione perduta con i Beatles ("dovevano interpretare gli amici di San Francesco ma non riuscimmo a trovare un accordo sulle date"); l'amicizia con Maria Callas, "un genio divertente".

A dieci anni dal suo ultimo film (Callas Forever, dedicata alla parte finale della carriera dell'amica) Zeffirelli sogna di poter tornare dietro la macchina da presa. Ma se gli chiedi se gli piacerebbe fare un film per i giovani, risponde con una risata e un'aria un po' perplessa. "Ho un progetto già in stato avanzato per un seguito di San Francesco, a Gerusalemme, tra gli arabi. E' straordinario come lui avesse capito l'importanza dell'affratellamento tra cristiani e musulmani. Tornare sul set mi farebbe molto bene - dice - ma forse sono troppo stanco".

(16 dicembre 2011) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/12/16/news/zeffirelli-26606812/?ref=HRERO-1
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