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Autore Discussione: Silvia Maria DUBOIS Gli indignati nel Pdl: «Berlusconi vada a casa»  (Letto 2143 volte)
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« inserito:: Settembre 25, 2011, 11:03:05 am »

IL VENETO E IL PREMIER

Gli indignati nel Pdl: «Berlusconi vada a casa»

Capigruppo e coordinatori cittadini: «Basta nani e ballerine». Gava: «La gente si è stancata»


VENEZIA — «Silvio faccia un passo indietro, ci sta facendo perdere consensi. Chiuda qui, ha superato ogni limite». Hanno resistito finché han potuto a dividere il pubblico dal privato, a convincersi e convincere gli altri che «sono tutte montature della magistratura politicizzata». Ora, però, la base veneta del Pdl si ribella. Soffre, non riesce più a reggere il gioco, a coprire chi non stima più o, quanto meno, chi ha deluso: Berlusconi deve avere il coraggio di fermarsi. E il gentile invito arriva da uomini del suo stesso partito. Perché, dopo la reazione degli imprenditori «amici» (che avevano scatenato l’allarme di Galan: «Se ci mollano i Marzotto e i Marchi vuol dire che abbiamo sbagliato») e l’indignazione delle donne anti-Minetti a Cortina, ora, a sgretolarsi seriamente, è la parte più radicata. «Basta, tutto quello che emerge da questo universo Tarantini e dintorni di nani e ballerine offende profondamente il nostro lavoro e le imprese» sbotta il presidente di Veronafiere Ettore Riello, già candidato Pdl alla Camera. «Qui c’è un’Italia che si fa il mazzo per arrivare a fine mese da una parte, e dall’altra uno che dà 20mila euro al mese a Tarantini per i suoi capricci - attacca il capogruppo comunale Pdl di Vicenza, Maurizio Franzina definendo ciò che emerge «un mondo di nani e ballerine.Mascherziamo? Chi stiamo prendendo in giro? Serve un cambio».

Tesi condivisa da altri. «Sento che la gente è stanca - conferma il parlamentare trevigiano Fabio Gava -. C’è voglia di cambiamento da parte di tutti: certo, il centrosinistra non è un’alternativa credibile e il rapporto con la Lega va riequilibrato, tracciando una strada aperta con l’Udc. Berlusconi? Ha fatto tante cose nuove negli Anni ’90, ha avuto tanti meriti, ma l’impressione è che la sua forza si sia esaurita, dentro questa escalation non positiva. La corte di cui si circonda, poi, non è il massimo per uno che governa l’Italia». L’assessore veronese Vittorio di Dio (sempre Pdl) prende il toro per le corna: «La classe politica deve essere autorevole e moralmente inappuntabile per chiedere dei sacrifici al Paese - spiega -. Così non possiamo andare avanti. Il Pdl doveva essere il partito degli onesti e tutto questo allontana gli elettori». L’insofferenza dilaga: «Oggi si è superato ogni limite - interviene il consigliere regionale Nereo Laroni -. Berlusconi è stato un leader importante, ma tutti i cicli finiscono. Anzi: il suo è terminato nel momento in cui ha nominato Alfano segretario». «Etica e politica non possono essere divise - gli fa eco il collega Moreno Teso, che è anche segretario cittadino a Venezia -. Ed è chiaro a tutti che qui si è a fine corsa». L’ex presidente della Provincia di Padova Vittorio Casarin è ancora più esplicito: «Faccia un passo indietro, lasci immediatamente. Se lui insiste, ci farà perdere altri consensi. Confidiamo in un suo atto di buon senso. Lasci tutto, faccia spazio a gente come Alfano o Maroni».

E ancora: «Chi ha una coscienza civile, vive male questo momento, per due motivi - prosegue Casarin -. Innanzitutto queste vicende iniziano a stancare: è vero che c’è una vita privata,maquando questa lede l’immagine di un partito, non è più privata. In secondo luogo, è venuto meno il patto con gli elettori: non si è riformata la giustizia come si chiedeva, non c’è stata una manovra vera, si aspetta ancora una nuova legge elettorale. Insomma, troppe cose». Il ministro Giancarlo Galan, intanto, intervistato dalla Gruber su «Otto e mezzo» suggerisce al premier di «chiedere scusa agli italiani offesi dal suo comportamento ». «Io credo che il fatto che escano queste vicende faccia parte di un disegno politico, ma il fatto che siano avvenute porta a dare ragione a Galan» concorda il consigliere regionale Leonardo Padrin che, però, riflette sul problema: «Si è inceppato il sistema di dare risposte al Paese: se cosi non fosse stato, il resto non avrebbe né condizionato né pesato».

Silvia Maria Dubois

23 settembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
da - http://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/notizie/politica/2011/23-settembre-2011/gli-indignati-pdl-berlusconi-vada-casa-1901615531459.shtml
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