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Autore Discussione: FLAVIA AMABILE. Cgil, l'ora della verità  (Letto 2115 volte)
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« inserito:: Settembre 06, 2011, 03:14:28 pm »

6/9/2011

Cgil, l'ora della verità

Oggi lo sciopero generale organizzato da soli

FLAVIA AMABILE


Gli ultimi a condividere lo sciopero generale organizzato per oggi dalla Cgil sono stati quelli del Pd. Il verbo sa un po’ di Facebook ma sono stati proprio loro a usarlo. Rosi Bindi, presidente del partito, lo precisa: «Saremo con Cgil non perché aderiamo allo sciopero ma perché condividiamo i motivi per i quali protestano».

Dopo giorni di passione, insomma, il partito di Bersani si è infine deciso a prendere posizione in modo netto, forse soprattutto grazie alle ultime misure che facilitano il licenziamento. Lo ha fatto con molti mal di pancia come si comprende dalla formula usata e dal fatto che da Veltroni ai cattolici del partito tutti si sono detti contrari.

Bersani sarà in piazza a Roma. Ma anche Antonio Di Pietro con la sua Italia dei Valori, Nichi Vendola con la delegazione di Sinistra e Libertà, Angelo Bonelli per i Verdi saranno al corteo nella capitale che si concluderà con il comizio della leader della Cgil, Susanna Camusso. Paolo Ferrero, leader di Rifondazione, sfilerà a Torino. Tra le forze di opposizione solo l’Udc alla fine sceglie di schierarsi contro lo sciopero generale: per Pierferdinando Casini non è la «risposta adeguata».

E’ stata una decisione che ha molto diviso questa della Cgil, insomma. Cisl e Uil non hanno voluto saperne di fare fronte comune, ma alle dichiarazioni dei vertici non corrispondono sempre le posizioni dei lavoratori. All’interno della Fim Cisl le posizioni sono molto variegate: la delegazione di Treviso hanno convocato uno sciopero di otto ore proprio oggi e a Torino sono arrivate molte adesioni allo sciopero da parte di Fim e Uilm, rivela Federico Bellono, segretario generale della Fiom del capoluogo piemontese. Anche da un sondaggio realizzato da Tecné per conto della Cgil risulta che un 85,9% di adesione allo sciopero è formato da tesserati Cgil ma anche un 52,6% di tesserati Cisl e un 34,6% di iscritti alla Uil e un 28% di iscritti all’Ugl. E, comunque, si fermeranno anche i sindacati di base (Usb, Slaicobas, Orsa, Cib-Unicobas, Snater, Sicobas e Usi), per protestare sempre contro la manovra ma in base a una piattaforma e a motivazioni diverse rispetto a quelle della Cgil.

La Cgil oggi si gioca il tutto per tutto, nel pomeriggio si capirà  se e quanto sarà stata in grado di coinvolgere anche lavoratori senza la sua tessera in tasca nella protesta.

da - http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=1363&ID_sezione=274#
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