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Autore Discussione: Vaticano, un bosco anti-inquinamento in Ungheria (a Roma inquinamento acustico)  (Letto 2992 volte)
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« inserito:: Settembre 05, 2007, 04:35:05 pm »

AMBIENTE

Gli alberi regalati da due aziende americane saranno impiantati in un foresta ungherese

Il cardinale Poupard: "Facciamo la nostra parte per eliminare l'anidride carbonica"

Vaticano, un bosco anti-inquinamento quindici ettari per compensare le emissioni

di ANTONIO CIANCIULLO


 ROMA - Ha percorso la via del cuore e delle donazioni più che quella della tecnologia, ma alla fine ha raggiunto l'obiettivo. Il Vaticano chiuderà i conti ecologici del 2007 in pareggio per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica legate alle sue principali attività. E conquisterà così lo scettro di primo Stato a impatto serra zero, un primato in linea con i richiami sempre più pressanti del papa a un maggiore rispetto degli equilibri ambientali.

Il progetto, partito questa estate, è stato definito nei giorni scorsi. Due aziende, la statunitense Planktos Inc. e l'ungherese Klimafa, hanno deciso di regalare alla Santa Sede un bosco per espiare le emissioni di anidride carbonica prodotte dal più piccolo Stato del mondo (44 ettari con 780 abitanti, di cui solo un terzo residenti). In Ungheria verrà piantata una foresta che sarà calibrata in modo da assorbire, nel corso della sua crescita secolare, i gas serra emessi dal Vaticano nel 2007. Dopo aver fatto i conti, le due aziende, specializzate nella costruzione di case ecologiche e nel meccanismo di compravendita dei crediti ambientali creato dal protocollo di Kyoto, hanno stabilito le dimensioni del bosco che cancellerà i peccati serra della Santa Sede: 15 ettari.

"Il Vaticano vuole fare la sua piccola parte per eliminare le emissioni di anidride carbonica", ha commentato Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. "Quando l'uomo si dimentica di essere il servitore della Terra e ne diviene il padrone, la Terra stessa sembra ribellarsi contro l'uomo e invece di un luogo di accoglienza diviene un deserto che minaccia la sopravvivenza della creazione".

La mossa del Vaticano, che fa seguito alla decisione di coprire di pannelli solari l'Aula Nervi dove vengono tenute le udienze generali del papa, rappresenta un contributo modesto dal punto di vista dei gas serra evitati ma carico di un forte valore simbolico, e appare destinata a rilanciare un fenomeno che sta assumendo le caratteristiche di una moda ecologica. A Londra si moltiplicano i taxi carbon free. La Provincia di Siena ha presentato un progetto per diventare il primo ente pubblico a emissioni zero. Il mondo dello spettacolo è mobilitato e molti tour, da quelli di Vasco Rossi a quelli di Gianna Nannini, sono climaticamente innocenti. Proprio ieri Eco-Way, una società di consulenza nel settore del climate change, ha comunicato di aver compensato le emissioni dei due concerti dell'Mtv Day 2997 in programma il 15 settembre a Roma: ha calcolato il consumo di elettricità, la carta utilizzata, i trasporti, i rifiuti prodotti e, per bilanciare le 13 tonnellate di anidride carbonica emesse, pianterà 1.500 alberi in due ettari di terra, in provincia di Pavia.

"I 15 ettari della Vatican Climate Forest assorbiranno, nell'arco di cento anni, 7.500 tonnellate di anidride carbonica", calcola Mario Gamberale, amministratore delegato di AzzeroCo2, la società nata da Legambiente e dal Kyoto Club per le valutazioni sulla compensazione delle emissioni serra. "La cattura del carbonio in nuovi boschi va considerata una soluzione ponte, una parte di un pacchetto di misure che ha al suo centro l'aumento dell'efficienza energetica, le fonti rinnovabili e il risparmio di materie prime. Le foreste infatti intrappolano il carbonio solo temporaneamente e sono adatte a piccoli quantitativi. Ad esempio volendo compensare solo con gli alberi i 470 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessi in Italia si dovrebbe piantare ogni anno quasi un milione di ettari di bosco, una superficie equivalente a quella delle Marche".

(5 settembre 2007)

da repubblica.it
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