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Autore Discussione: Così l'Anpi rilancia la sua Storia. "I partigiani non muoiono, ecco i giovani"  (Letto 3519 volte)
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« inserito:: Marzo 26, 2011, 12:14:36 pm »

XV CONGRESSO

"I partigiani non muoiono, ecco i giovani"

Così l'Anpi rilancia la sua Storia

A Torino, un'associazione in forte crescita (131 mila iscritti e presenze in tutta Italia) si prepara al momento in cui non ci saranno più ex-combattenti. "Perpetuare la memoria" e lottare contro i fascismi di oggi.

Il presidente Raimondo Ricci denuncia la "deriva autoritaria" del governo Berlusconi


TORINO - Solo quindici anni fa l'Associazione Nazionale dei Partigiani sembrava destinata a finire con la scomparsa (per ragioni del tutto anagrafiche) degli ultimi partigiani combattenti già ora ridotti a poche migliaia (31, ad esempio in tutta la Provincia di Roma). Oggi invece, al teatro Carignano di Torino, il presidente dell'Anpi, Raimondo Ricci (quasi 90 anni), ha inaugurato il quindicesimo congresso nazionale presentando, non senza un certo orgoglio, un'associazione viva e vegeta con 131mila iscritti (nel 2008 erano 95.000), presenze organizzate in tutte e 110 le province italiane, sezioni nascenti a getto continuo un po' dappertutto e giovani che si iscrivono in numeri del tutto inattesi. Una delle ragioni, probabilmente, va ricercata in quella "deriva autoritaria" che Ricci ha descritto all'inizio della sua snella relazione (appena 7 pagine) che il Paese sta vivendo e che "si manifesta in continui attacchi alla Costituzione, considerata dal premier come una remora o un impedimento all'attività di governo".

E l'Anpi, in questi anni, ha saputo perpetuare la sua "necessità storica" attirando molta gente di tutte le età proprio sul tema della difesa della Costituzione e sull'antifascismo inteso non solo come conservazione della memoria della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, ma anche (e ormai soprattutto) come trasposizione di quei valori nella lotta alle molte forme del fascismo di oggi. E, sottolineando che, purtroppo, questo sarà probabilmente l'ultimo congresso (il prossimo si terrà tra 5 anni) in cui i partigiani veri possono ancora essere protagonisti e dare un contributo, Ricci ha ricordato la modifica dello statuto dell'Anpi che, un quinquennio fa, ha permesso l'iscrizione (in qualità, appunto di "antifascisti") di "coloro che intendono impegnarsi per conservare, tutelare e diffondere" quei valori. L'operazione, evidentemente, è riuscita e, adesso, l'Anpi è una delle poche organizzazione del centrosinistra che vede crescere la sua forza e la sua influenza. Ricci ha detto che l'Asociazione partitgiani intende svolgere proprio il compito di "recuperare e attualizzare la nostra Storia" e di riportare a tutti i livelli della politica e della vita nazionale i motivi, i temi (a partire dalla difesa della libertà in tutte le sue forme) che furono alla base della vicenda partigiana. ''I partigiani non muoiono - ha detto Marisa Ombra, che ha aperto il congresso torinese - loro saranno la nuova Anpi: stiamo cercando di avvicinare i giovani a diventare la nuova classe dirigente dell'associazione. I nuovi partigiani sono le donne, gli studenti, tutti quegli italiani che con generosità, passione, entusiasmo stanno opponendo un muro ai detrattori dei diritti e del vivere civile''.

E il primo riconoscimento al congresso (cui partecipano 316 delegati e che si conclude domenica) è venuto dal messaggio augurale del capo dello Stato. "Ho gia' avuto modo di ricordare - ha scritto Giorgio Napolitano - celebrando a Reggio Emilia la 'Giornata del Tricolore', l'insostituibile ruolo della Resistenza nella liberazione dal fascismo e nella affermazione di principi che vennero poi consacrati nella Costituzione repubblicana: l'amore di Patria al di fuori di abberranti chiusure nazionalistiche, la ricerca di una effettiva giustizia sociale, l'aspirazione alla pace attraverso la partecipazione alle organizzazioni internazionali e la creazione in Europa di una comunita' sovranazionale di stati democratici".

''Nelle celebrazioni di Italia 150 - ha sottolineato il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino che ha aperto i lavori - c'e' la volontà di una parte grande dell'opinione pubblica di essere protagonista. C'entra molto con la Resistenza che è stata una guerra di popolo e ha creato le basi per la Costituzione, fondamento delle istituzioni di cui la gente vuole riappropriarsi. Bisogna perseverare la memoria perché solo così si può sconfiggere la paura e riconquistare la speranza''. Protagoniste del congresso - al quale sono intervenuti la leader della Cgil, Susanna Camusso e il presidente emerito della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky  - sono le donne (un terzo dei delegati e presidenti di una quarantina dei 110 comitati provinciali) e i giovani sotto i trent'anni che hanno inaugurato una nuova stagione dell'associazione.  ''Dobbiamo avere la capacita' di indignarci - ha affermato Diego Novelli, presidente dell'Anpi di Torino - perché il motore della resistenza antifascista è stato proprio la forza e lo spirito dell'indignazione. L'Anpi ha la forza morale per scuotere le coscienze, denunciare le barbarie che tutti i giorni sono davanti ai nostri occhi''. Messaggi anche dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani e da Piero Fassino.
 

(24 marzo 2011) © Riproduzione riservata
da - repubblica.it/politica/2011/03/24/news
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