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Autore Discussione: JACOPO PASOTTI. Il cielo d'Europa è più pulito  (Letto 2426 volte)
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« inserito:: Gennaio 08, 2011, 04:31:18 pm »

INQUINAMENTO

Migliora la qualità dell'aria

Il cielo d'Europa è più pulito

Il rapporto dell'Agenzia europea per l'Ambiente.

Dati positivi per tutto il continente.

Diminuscono soprattutto i composti azotati, i solfati, e le polveri sottili

di JACOPO PASOTTI


Finalmente in Italia e nel resto d'Europa si respira un'aria migliore. È questo il risultato di recenti direttive europee che hanno imposto rigorose limitazioni alle emissioni di molti degli inquinanti che per decenni hanno afflitto l'atmosfera del continente, e la salute degli europei. A sostenerlo è un rapporto appena pubblicato dalla Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA).

Lo studio analizza la tendenza dei livelli di concentrazione di alcuni composti inquinanti dagli anni novanta fino ad oggi. Le direttive europee che hanno dato una svolta all'atmosfera del nostro continente sarebbero tre: una introduce gli standard per i veicoli stradali venduti nella UE (i cosiddetti motori Euro), un'altra si occupa della prevenzione e riduzione dell'inquinamento (direttiva IPPC), mentre la terza è quella per la riduzione delle emissioni dai grandi impianti di combustione (direttiva LCP). Industrie, impianti di combustione per la produzione energetica, raffinerie e trasporto rimangono dunque le principali fonti di inquinamento atmosferico.

Il quadro che ne esce è tutto sommato rincuorante, soprattutto per chi è stato "colpito" dalle misure europee anti-smog sempre più restrittive. In particolare il contributo del settore "trasporti su strada" pur rimanendo la principale fonte di emissioni nella maggior parte delle città, e malgrado la crescita costante della richiesta di combustibili, mostra un decremento significativo. L'introduzione degli standard Euro per i motori ha portato infatti al crollo delle
emissioni del velenossissimo monossido di carbonio (CO), diminuito dell'80%. Calano anche gli ossidi di azoto (NOx), che contribuiscono alla formazione dello smog estivo, e le polveri sottili (PM2.5), queste ultime sono diminuite di ben il 60%, valori che si allinaeano a quelli evidenziati dalle nostre agenzie regionali. I livelli sono ancora ancora troppo alti ma molto inferiori a quelli che si registrerebbero senza l'applicazione delle normative.

È proprio la visione a scala europea che potrebbe però ingannare i meno esperti. Vito Vitale, ricercatore dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR, commenta così il rapporto: "In Europa la situazione è certamente migliore e la principale ragione di ciò sono le politiche comunitarie. La cosa più importante che bisogna tener presente è però che l'enorme variabilità delle sorgenti e delle situazioni fa si che malgrado a livello europeo il miglioramento sia notevole, possano esistere aree dove questo è molto inferiore o addirittura inesistente." Secondo il ricercatore l'aria del continente sarà in genere più salubre, ma questo non esclude sacche ancora pesantemente inquinate. Secondo Vitale servirebbe ora uno studio serio e rigoroso che prendesse in esame l'aria regione per regione, almeno delle aree più inquinate del continente.

Lo studio considera poi il caso dell'ozono, un inquinante sensibile alla luce solare, che impenna tipicamente nella stagione estiva e che, insieme all'inquinamento da polveri sottili è una insidia per le vie respiratorie ed il sistema cardiovascolare soprattutto di anziani, bambini, ed in generale di chi vive nelle grandi città. La riduzione di questo gas si dovrebbe principalmente all'abbattimento dei composti che causano i picchi diurni di ozono (CO e NOx).

Secondo la EEA il calo delle concentrazioni di polveri sottili si deve specialmente alle direttive IPPC e LCP, che emerge in un vistoso abbassamento delle emissioni in regioni altamente industrializzate in Germania, Olanda, Polonia e, in Italia, nella Pianura Padana.

Guardando al futuro, il rapporto promette infine ulteriori passi avanti, ma invita a non abbassare la guardia. Rimane insomma ancora molto da fare per la salute nostra e degli ecosistemi europei. Andrà dunque meglio, secondo gli autori del testo, quando in Europa circoleranno più auto a norma con gli standard Euro, mentre ulteriori sviluppi positivi si avranno quando più paesi dell'unione seguiranno l'esempio di danesi, tedeschi ed olandesi, primi nell'adempimento dei requisiti imposti dalla direttive europee per la riduzione delle emissioni industriali.

(06 gennaio 2011) © Riproduzione riservata
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/01/06/news/qualita_aria_europa-10917259/?ref=HREC2-14
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