LA-U dell'OLIVO
Novembre 24, 2024, 01:35:09 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Simona De Santis - Assaltati blindati Gdf, agenti picchiati  (Letto 2544 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Dicembre 15, 2010, 05:17:35 pm »

VOTO DI FIDUCIA

Studenti in corteo, giornata di guerriglia

Assaltati blindati Gdf, agenti picchiati

Caos intorno a Camera e Senato: cariche, 41 fermati, 57 feriti negli scontri.

Assalto alla sede della Protezione civile. Vetrine distrutte e 300 auto danneggiate

   
ROMA - E alla fine si è visto pure Alemanno. Nonostante le stampelle, il sindaco di Roma nel tardo pomeriggio è arrivato in piazza del Popolo alla fine della guerriglia urbana che martedì ha sconvolto il centro della Capitale, subito dopo il voto di fiducia al Governo di Camera e Senato. «Roma oggi è stata offesa dalla violenza come non avveniva da molti anni a questa parte - ha detto il sindaco - : non è più tollerabile una cosa di questo genere». Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parla di 50 feriti tra le forze dell'ordine. Ma secondo la Questura di Roma sono almeno 57. Almeno una ventina quelli tra i manifestanti. E 41 i giovani fermati al termine di una giornata da incubo. Decine le vetrine di negozi distrutte e circa 300 auto danneggiate.

AMBULANZE E INCENDI - Scontri, cariche, assalti a blindati, barricate, vetrine rotte, Bancomat sfondati, cassonetti e auto a fuoco, lancio di oggetti e sanpietrini divelti tra via del Corso e Piazza del Popolo trasformata in una campo di battaglia. Violenti scontri tra manifestanti e forze di polizia. Almeno una decina i ragazzi fermati. Feriti tra studenti e forze dell'ordine. Ambulanze. Cariche anche dei finanzieri dalla vie laterali per respingere i manifestanti. Un’auto e una camionetta della Gdf sono state date alle fiamme dai manifestanti su via del Babuino a Roma. Scontri e barricate poi verso piazzale Flaminio. Manifestanti asserragliati a Villa Borghese. Così la Capitale è stata messa a ferro e fuoco da alcuni tra le migliaia di manifestanti che hanno protestato contro il ddl Gelmini sulla riforma dell’università e il governo Berlusconi.

LE PROTESTE - Le proteste, anche molto violente, si sono acuite quando il governo ha passato il voto di fiducia alla Camera. Le forze dell’ordine sono riuscite a sfondare la barricata dei manifestanti a piazza del Popolo e hanno respinto indietro gli studenti, oltre una densissima cortina di fumo dovuta ai petardi, ai lacrimogeni e alle bombe carta. Una ragazza colpita alla testa ha avuto un malore. Un gruppo di manifestanti staccatisi dal corteo in corso per le vie di Roma ha tentato l'assalto alla sede del dipartimento della Protezione Civile, in via Ulpiano.

Nell'assalto, secondo quanto si apprende al Dipartimento, nessuno sarebbe rimasto ferito. Gruppi di teppisti con in mano pali stradali divelti, mazze e pietre hanno danneggiato e distrutto strutture pubbliche e private. I negozi su via del Corso sono stati chiusi. Molti negozianti impauriti si sono barricati all'interno. Le vie dello shopping, affollate in questi giorni prenatalizi, erano vuote. Testimoni raccontato di ragazzi picchiati dai poliziotti con i manganelli.

CORTEO PACIFICO POI GLI SCONTRI - E' pesantissimo il bilancio della giornata di protesta degli universitari contro il governo. Era cominciata con un corteo assolutamente pacifico con i cosiddetti «Book block» in prima fila e uno striscione «Voi alla deriva, noi solchiamo il mare» che erano partiti intorno alle 10 da piazzale Aldo Moro diretti al centro della città nel giorno del voto di fiducia al Camera al governo Berlusconi in occasione del quale hanno progettato blitz e azioni dimostrative, una sorta di «assedio a Montecitorio».
Intorno alle 12.15 il grande corteo degli studenti universitari («Siamo in 100 mila» avevano detto gli organizzatori) si è unito con quello della Fiom e dei movimenti sociali. Lo slogan, ribadivano gli studenti, era sempre quello di «sfiduciare il Governo dal basso assediando i palazzi del potere».

PIAZZA VENEZIA BLINDATA - Il corteo era arrivato in una Piazza Venezia blindata, con tutti gli accessi verso Palazzo Chigi e Montecitorio presidiati dalle forze dell'ordine. Eccezionali le misure di sicurezza messe in atto dal Viminale (1500 uomini impiegati dalla questura), che aveva previsto la creazione di una vasta «zona rossa» intorno ai palazzi di Camera e Senato e a Palazzo Chigi. In prima fila gli studenti con i libri-scudo alzati.
La folla era stata deviata su via Botteghe oscure, bloccata via Astalli che avrebbe portato i dimostranti a Palazzo Grazioli. I manifestanti erano stati quindi incanalati verso Largo Argentina che era comunque bloccata. Scoppiata qualche bomba carta, e qualche fumogeno, c'erano stati lanci di sacchetti della spazzatura e petardi contro via degli Astalli. Alta la tensione soprattutto nella parte del corteo dove si trovavano i centro sociali. Fin dal primo pomeriggio è apparso chiaro che i disordini erano opera di piccoli gruppi.

STUDENTE FERITO - Nel corso delle schermaglie fra polizia e manifestanti in via delle Botteghe Oscure, un giovane era rimasto ferito al volto. Secondo le prime informazioni il ragazzo, portato via sanguinante dagli amici, si sarebbe ferito nella calca degli scontri. Anche due carabinieri erano rimasti feriti ed erano stati soccorsi da un'ambulanza del 118.

SENATO: BOMBE CARTA E CARICHE - Col passare delle ore tensione e scontri si erano spostati nei pressi del Senato. Le forze dell’ordine avevano effettuato una carica di alleggerimento, lanciando anche lacrimogeni, contro gli studenti in corso Rinascimento, vicino Palazzo Madama, dopo che i manifestanti avevano iniziato a lanciare - contro le camionette poste a bloccare le vie di accesso e i poliziotti - petardi, fumogeni, palloncini pieni di vernice, ma anche sedie e tavolini prelevati dai bar nella zona circostante. Uno o più studenti sarebbero stati fermati.
Scontri anche vicino alla Camera dove alcuni manifestanti avevano fatto esplodere tre bombe carta in via degli Uffici del Vicario. Le forze dell'ordine avevano tentato di respingere un gruppo di manifestanti che avevano lanciato vernice ed uova. Il corteo aveva poi proseguito verso il Lungotevere in direzione dell'Ara Pacis e poi in Piazza del Popolo, dove un camion palco chiamava a raccolta gli studenti tra cori e musica.

GUERRIGLIA IN VIA DEL CORSO E PIAZZA DEL POPOLO - Nel frattempo però, quando ormai stava calando la luce, alcuni gruppi con caschi e scudi si erano staccati dal corteo all'altezza di vicolo del Grottino e avevano tentato l'assalto - con lanci di oggetti e bastoni - a tre blindati della Guardia di finanza, all'altezza di via delle Carrozze.
Fumogeni, pietre, bastoni sono stati usati anche in quest'ultima fase della guerriglia urbana, per aggredire i finanzieri accerchiati: alcuni agenti dele Fiamme gialle sono stati isolati e picchiati dai teppisti con mazze. Oggetto della furia dei dimostranti anche un camioncino dell'Ama, l'azienda municipale che si occupa della nettezza urbana. Numerosi giovani sono rimasti feriti negli scontri e sul posto sono giunte varie ambulanze.

ASSALTO CON LE TRANSENNE - Le forze dell’ordine hanno effettuato alcune cariche in via del Corso a Roma, dove un gruppo di manifestanti che si erano radunati in piazza del Popolo aveva «preso la rincorsa» per raggiungere Montecitorio: molti erano armati di sedie, transenne, pietre e bottiglie. Le camionette della Gdf, con una decina di uomini praticamente circondati dai manifestanti, avevano tentato di fare marcia indietro e proseguire su via del Corso verso Montecitorio. I manifestanti avevano assaltato e danneggiato le camionette, tentando di incendiarle e lanciando in aria anche i cestini della spazzatura. Lancio di lacrimogeni, quindi la polizia intervenuta aveva caricato i manifestanti vicino a Montecitorio.
Numerosi i fermi di giovani anche in questa fase degli scontri, altri protagonisti degli assalti sono però riusciti a fuggire nelle piccole vie adiacenti alla Camera dei Deputati. Alcuni avevano lanciato sassi contro i giornalisti. Infine quasi tutti i manifestanti si sono spostati verso Piazza del Popolo, dove gli scontri sono proseguiti fino a sera.

Simona De Santis

14 dicembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_dicembre_14/fiducia-cortei-studenti-18170240070.shtml
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!