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Autore Discussione: L'ultima zingarata di Firenze, il tributo ad "Amici miei" (quello vero)  (Letto 1975 volte)
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« inserito:: Novembre 30, 2010, 05:25:54 pm »

LA STORIA

L'ultima zingarata di Firenze, il tributo ad "Amici miei" (quello vero)

In mille vestiti a lutto per il corto-remake dell'ultima scena del funerale del Perozzi. Con polemica

   
FIRENZE - In mille vestiti a lutto in un'afosa domenica di giugno a Firenze. Per una 'zingarata' vera che sa molto anche di sberleffo collettivo: girare il corto-remake dell'ultima scena di "Amici miei", quella del funerale di Giorgio Perozzi, (il giornalista de La Nazione interpretato da Philippe Noiret) nell'ultima scena del film di Mario Monicelli del 1975. Una zingarata vera e propria, nelle corde di una città polemica e litigiosa ma che non scorda i vecchi amici, specie quando sono «Amici miei».

Nel film di Monicelli poche persone dietro alla bara del Perozzi in una fredda giornata d'inverno. Oggi una valanga di fiorentini: tutti lì per un tributo a un film che non dimenticheranno mai. Un tributo a quel regista, a quegli splendidi attori, a quello spirito cinico, ironico e amaro di Firenze. Nel pomeriggio di una primavera già estiva, in mille (compresa «la banda, i militari e le puttane») per l'ultimo saluto al Perozzi e ad un film che fa parte ormai dell'anima della città.
Un'anima oggi un po' offuscata rispetto a trantacinque anni fa ma sempre viva.

E così la geniale idea del regista fiorentino Federico Micali, (già autore tra l'altro di un bel film sul cinema Universale, altro luogo "mitico" di una città che non c'è più) diventa realtà. Un'idea che è però anche una velata polemica a distanza nei confronti del film in costume che sta girando in questi giorni il regista Neri Parenti ("Amici miei 400") e che in città non ha sollevato entusiasmi.

«In un momento di rinnovato "interesse" per un film cult come "Amici Miei" - spiega Micali- ci fa immensamente piacere questo evento che ha coinvolto tutta la città e rinnovato l'affetto per questo grande, inimitabile, capolavoro della commedia all'italiana. Non poteva esserci un modo migliore di una "zingarata" che affonda le sue radici proprio nel film per trasformarsi in una clip che ne restituisca il senso dolce-amaro. Anche in questo senso, la partecipazione di Monicelli è per me e per tutti noi una grandissima soddisfazione». E Monicelli ha partecipato davvero (anche se a distanza e via audio). Sabato Micali è andato nella sua casa in Maremma dove ha girato («commosso») alcune riprese che inserirà in questo cortometraggio «che spero riusciremo a portare al Festival di Venezia». In più il maestro ha voluto inviare un audio-saluto a tutti i partecipanti dell'ultima zingarata studiata e realizzata in perfetta sintonia con quelle dell'indimenticabile quintetto Necchi (Duilio Del Prete)-Melandri (Gastone Moschin)-Perozzi (Philippe Noiret)-Sassaroli (Adolfo Celi)-Mascetti (Ugo Tognazzi).

«Sarebbe stato bello se il finale di 'Amici miei' fosse stato davvero così: con i militari, la banda di Fucecchio e le majorettes» ha detto Monicelli nel messaggio audio ascoltato dalle tantissime comparse 'volontarie' che si sono presentate in piazza Santo Spirito grazie a un tam tam sul web che durava ormai da diversi giorni. «Saluto Firenze - ha detto ancora Monicelli - e mi dispiace non esser presente. Beati voi che siete lì per una vera e propria 'zingarata' nel pieno stile di "Amici miei"». L'iniziativa, con la produzione di Francesco Conforti, ha avuto due momenti: la mattina una cinquantina di comparse ha riproposto l'esatta sceneggiatura e le stesse inquadrature del film originale; nel pomeriggio, invece, è stata girata la scena delle esequie come l'avrebbe desiderata l'architetto Rambaldo Melandri, alias Gastone Moschin, allorché nella pellicola originale si sfoga dicendo: «Come vorrei che venisse fuori un funeralone da fargli prendere un colpo a tutti e due quelli lì: e migliaia di persone, tutte a piangere, e corone, telegrammi, bande, bandiere, puttane, militari...».

Trentacinque anni dopo il miracolo del Melandri è avvenuto: una banda musicale vera, una squadra di majorettes, mille comparse in divisa militare, agghindate da prostitute oppure semplicemente vestite a lutto. E sul carro funebre con la bara del Perozzi, due corone di fiori dove si leggeva: «L'ultima zingarata» e «Come fosse Antani». Le riprese sono andate avanti per alcune ore. Nel cortometraggio, oltre all'intervento di Mario Monicelli, ci sarà anche l'attore Gastone Moschin, con un cammeo registrato in seguito. Tra il pubblico assiepato, a seguire le riprese nella piazza, c'era il futuro allenatore della Nazionale di calcio, ed ex della Fiorentina, Cesare Prandelli. Lui lo sa bene cosa significhi l'amicizia a Firenze.

Iacopo Gori

06 giugno 2010(ultima modifica: 08 giugno 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/spettacoli/10_giugno_06/zingarata-firenze-amici-miei-micali-gori_e1074d7c-7191-11df-82e2-00144f02aabe.shtml
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