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Autore Discussione: Studenti: assalto al Senato, tafferugli. - Fallito il blitz a Palazzo Grazioli  (Letto 3628 volte)
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« inserito:: Novembre 24, 2010, 06:39:14 pm »

SCUOLA: DILAGA LA PROTESTA

Studenti: assalto al Senato, tafferugli

Fallito il blitz a Palazzo Grazioli

Lancio di uova e tafferugli a Palazzo Madama. Sit-inalla Camera.

Corteo con scudi a forma di libri, tensione: lanci di uova e manganellate.

Fermato un universitario


ROMA - Un gruppo di studenti che protestano contro la riforma dell’università ha superato mercoledì mattina le barriere di sicurezza e ha tentato di entrare a Palazzo Madama. I commessi e gli agenti di sicurezza sono riusciti a chiudere la porta a vetri ma non il portone di legno e i manifestanti sono rimasti fuori dal palazzo premendo nell'androne. Poco dopo è iniziato un fitto lancio di uova.
Dopo l'assalto al Senato alcune centinaia di giovani «armati» di scudi di gommapiuma a forma di grandi libri e con i caschi da moto in testa - alcuni anche con passamontagna - si è diretto al Pantheon e quindi verso via del Plebiscito, tentando di raggiungere Palazzo Grazioli, la residenza di Berlusconi. Ma il blitz è fallito.

MANGANELLATE - In via di San Marcello un reparto dei carabinieri ha respinto parte del corteo che tentava di aggirare il cordone delle forze dell'ordine e sono partite le prime manganellate. E di nuovo sono partiti i lanci di uova. Secondo quanto si è appreso, uno studente è stato fermato dalle forze dell'ordine a seguito dei disordini. Alcuni manifestanti, riferiscono gli studenti, «forse più di una decina, sono rimasti feriti durante gli scontri con le forze dell'ordine in via di San Marcello». Durante i momenti di tensione un blindato dei carabinieri ha cercato di sbarrare l'uscita della strada per bloccare il corteo.

«DIMISSIONI, DIMISSIONI!» - Gli studenti urlavano «dimissioni, dimissioni». Eppoi: «Vergogna! Vergogna!». I più vicini alla porta a vetri sono stati allontanati dalle forze dell'ordine, che hanno chiuso il portone del Senato. Durante l'invasione dell'atrio da parte degli studenti - cui ha partecipato un gruppo di circa cento sui mille manifestanti - un agente di polizia ha accusato un malore. Poi i ragazzi sono stati trascinati e respinti all'esterno. Non c'è stato un vero e proprio scontro diretto con le forze dell'ordine, solo qualche spintone nella calca. Fuori da Palazzo Madama lancio di fumogeni oltre che di uova. Le forze dell'ordine sono rimaste schierate davanti all'ingresso del Senato in tenuta antisommossa.

«LASCIATE PASSARE SOLO LE VELINE» - Cordone di polizia anche su piazza Venezia, all'ingresso di via del Plebiscito e nelle vie alle spalle di Palazzo Grazioli, per impedire al corteo - che aveva già imboccato via degli Astalli - di raggiungere la residenza del premier. «Quando passano le veline per Berlusconi le fate entrare, gli studenti con i loro problemi no», hanno contestato alcuni studenti rivolti alle forze dell'ordine. Un'altra parte del corteo ha aggirato il blocco ed è giunta in piazza Venezia, dove preme verso Palazzo Grazioli.
E' l'escalation di una mattinata di tensione, con cortei, occupazioni e sit-in: il mondo della scuola è in mobilitazione. Atenei e licei. Una parte degli studenti, radunatasi al centro di piazza Venezia, ha bloccato il traffico e intonato cori. «Siamo entrati a palazzo Madama dove non era mai entrato nessuno - urla al megafono un manifestante - e ora blocchiamo la piazza centrale della città». Poi però in molti hanno lasciato piazza Venezia per dirigersi ai Fori Imperiali. Di fatto la maggior parte degli universitari sta lasciando il centro della città per tornare a La Sapienza, dove sono previste assemblee nelle 5 facoltà già occupate.

PRESIDIO A MONTECITORIO - Molti altri studenti che, martedì 23, hanno occupato le facoltà della Sapienza – da Filosofia a Fisica, Scienze Politiche, dipartimento di Igiene fino a Ingegneria – sono in presidio a Montecitorio, insieme a ricercatori e docenti. L'«assedio» al Parlamento dove è in discussione il Ddl Gelmini è guidato dallo slogan: «Il futuro è qui e si decide adesso». Un altro corteo partito dall'Università La sapienza ha raggiunto Montecitorio. Intanto alle 9 è partito un corteo spontaneo di 300 studenti del Tacito e del Talete che ha attraversato Prati, il lungotevere ed è infine giunto al Virgilio in via Giulia, dove sono concentrati circa 500 ragazzi dei licei romani.

SCHIFANI IN VISITA AL FERITO - Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto visita all'ospedale Santo Spirito al funzionario di polizia che aveva accusato un malore nel corso dell’assalto a Palazzo Madama. L'uomo ha riportato una sindrome di schiacciamento del torace ed è ricoverato per accertamenti.

«SCEMPIO» - «Siamo in piazza per chiedere alle forze politiche della Camera di fermare questo scempio del sistema universitario pubblico italiano», dice in una nota l’Unione degli universitari (Udu), «se questo ddl supererà l'esame della Camera bloccheremo il Paese partendo dalle Università. Il presidio a Montecitorio, l'occupazione del tetto di architettura, le occupazioni degli atenei di questi giorni, sono solo le recenti iniziative di protesta di un lungo autunno cominciato l'anno scorso con la presentazione al Senato della riforma. In questo momento - riferisce l’Udu - ci sono più di 50 atenei in mobilitazione: continua l'occupazione dell'Ateneo di Pavia, da Torino a Palermo siamo in fermento e non abbiamo intenzione di fermarci, siamo intenzionati ad inasprire lo scontro se questo Governo continuerà ad essere sordo alle richieste che vengono mosse dall'intero mondo accademico».

NUOVI BLOCCHI – «Riteniamo inammissibile – spiegano dalla Rete della conoscenza (il network promosso da Unione degli Studenti e Link Coordinamento universitario, ndr) – che dopo mesi di mobilitazione, cortei, occupazioni, lezioni in piazza, il Ministro non abbia mai risposto nel merito alle critiche e alle proposte degli studenti, e che il Governo agonizzante, privo di una maggioranza possa cercare con arroganza di ottenere l’approvazione di una riforma che con l’ingresso dei privati nei CdA, la sostituzione delle borse di studio con sistemi di indebitamento degli studenti, la precarizzazione della ricerca, distrugge l’università pubblica». Non sono solo gli universitari ad annunciare nuovi blocchi in città. Giovedì 25, dalle 9,30, è in programma lo sciopero regionale della scuola, indetto dai sindacati di base: corteo da largo Leonardo da Vinci, vicino la stazione San Paolo del metrò, a piazza Oderico da Pordenone, nei pressi delle sede della Regione Lazio. E Alle 9 è partito un corteo spontaneo di 300 studenti del Tacito e del Talete che ha attraversato Prati, il Lungotevere ed è infine giunto al Virgilio in via Giulia, dove sono concentrati circa 500 studenti.

SCIOPERO REGIONALE – «Nelle scuole del Lazio si registra il rapporto più alto tra insegnanti di sostegno e alunni diversamente abili: 2.45 – fanno sapere dall’Usb – E mentre aumentano gli studenti (+ 3150), nel Lazio, dal 2008 al 2010, sono stati tagliati oltre 4 mila docenti e quasi 3 mila unità tra il personale delle segreterie, assistenti di laboratori e collaboratori scolastici». I sindacati rilanciano, inoltre, il nodo sicurezza: «Nella nostra regione sono a rischio il 40% degli edifici scolastici; nelle province di Rieti e Frosinone si sfiora il 70% (se si considerano solo le scuole medie). Come si può in queste condizioni assicurare una scuola degna di questo nome ai nostri giovani?».

DALLE AULE AI TETTI – I ricercatori della Sapienza e di Tor Vergata, insieme ad alcuni studenti, sono saliti in cima all'edificio di Fontanella Borghese della Facoltà di Architettura della Sapienza (con loro anche il segretario nazionale del Prc-Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero) e l’intenzione è di rimanerci «fino a quando non verrà accantonato l'iter parlamentare della riforma Gelmini». Oltre a Fisica ed Ingegneria, alla Sapienza sono occupate anche Medicina, Filosofia e Scienze Politiche. E intanto, cambia il quadro delle scuole occupate. La protesta si è estesa ai licei Lucrezio Caro, Platone e Malpighi, mentre è terminata l’occupazione negli istituti Manara e Tacito.

OCCUPAZIONI – «Durante i giorni di occupazione – spiegano gli Studenti Autorganizzati del Tacito - i ragazzi hanno raccolto i fondi per comperare vernice e pennelli, grazie al sostegno dei residenti del quartiere Trionfale che sono stati sensibilizzati alle problematiche che la manovra del ministro Tremonti ha creato, tramite azioni di volantinaggio in via Andrea Doria. Gli studenti si sono impegnati a ridipingere gran parte delle aule dell’istituto e a pulire e rendere accessibile lo scantinato che ospita l’archivio della scuola». E non mollano i ragazzi del Virgilio che proseguiranno l’occupazione almeno fino a sabato 27, giorno della manifestazione indetta da Flc Cgil: «Devono essere risolte anche alcune questioni interne – fanno sapere gli Autorganizzati del Virgilio – a partire dalla restituzione di uno spazio di aggregazione, sottratto dal cantiere per la costruzione del parcheggio di via Giulia». Mercoledì, gli studenti medi in mobilitazione si danno appuntamento per un (nuovo corteo) da piazza Trilussa (alle 10).

DIDATTICA ALTERNATIVA – Anche gli studenti del liceo Eugenio Montale, insieme alle altre scuole in mobilitazione, saranno a Montecitorio: mercoledì si tengono lezioni in piazza e un flash mob davanti alla Camera. E, giovedì 25 (alle 20.30), si tiene il secondo appuntamento del percorso “Notti contro le mafie, parola ai giovani" promosso dagli Studenti Viola in collaborazione con il movimento Agende Rosse, Libera, l'associazione "Antonino Caponnetto", l'associazione "daSud", Radio 100passi, Gioventù Attiva e Link Roma. Tema della serata: "Storie di 'ndrangheta”. Intervengono, tra gli altri, Francesco Forgione e Antonino Monteleone. Vengono, inoltre, raccolte le firme della petizione "Laziosenzamafia".

Simona De Santis

24 novembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_novembre_24/studenti-protesta-montecitorio-de-santis-1804233053352.shtml
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« Risposta #1 inserito:: Novembre 24, 2010, 06:39:50 pm »

IL LEADER PD APPOGGIA I RICERCATORI  

Blitz al Senato, Schifani: vile aggressione

Gelmini: «Così si difendono i baroni»

Protesta degli studenti, il leader di Palazzo Madama chiama Maroni.

Bersani sul tetto della Sapienza

MILANO - «Vile aggressione». Il presidente del Senato Renato Schifani bolla così il blitz a Palazzo Madama degli studenti scesi in piazza a Roma contro la riforma universitaria firmata dal ministro Mariastella Gelmini. Parlando con i cronisti, Schifani ha risposto a una domanda su cosa non abbia funzionato nel sistema di sicurezza, visto che i manifestanti sono riusciti ad arrivare alla porta del palazzo. «È un quesito che ci stiamo ponendo - ha detto -, una domanda che ho posto alle nostre strutture: è stata una coda del grande corteo che si è staccata dal percorso previsto». «Ho sentito il ministro degli Interni - ha spiegato la seconda carica dello Stato - che ha garantito che si attiverà immediatamente per l’esame dell’accaduto e per evitare in futuro fatti del genere». «Da tempo - ha aggiunto il presidente del Senato - ci sforziamo con i nostri appelli e richiami al senso di responsabilità di tutti ad abbassare i toni per evitare che l’aumento degli episodi di violenza e di intolleranza in occasione di manifestazioni pubbliche possa trasformarsi in gesti non solo incivili ma anche forieri di eventi luttuosi». Boccia con fermezza la contestazione il ministro Gelmini: «Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo. Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università».

BERSANI SUL TETTO - La Gelmini fa esplicito riferimento a Pier Luigi Bersani. Mentre gli studenti scesi in piazza nella Capitale prendevano di mira Palazzo Madama, con tanto di lanci di uova e urla, il segretario dei democratici, infatti, si è unito alla protesta di studenti e ricercatori sul tetto della facoltà di Architettura dell'università della Sapienza. «Questa volta nella gara quotidiana sulla pista della demagogia e della propaganda, con Di Pietro, Bersani è arrivato per primo; però è comunque perdente in partenza rispetto a Vendola, che invece il carisma sta dimostrando di averlo». ha commentato ironico il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.

Redazione online
24 novembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/politica/10_novembre_24/bersani-protesta-studenti-tetto-architettura_872c825e-f7c4-11df-9137-00144f02aabc.shtml
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