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Autore Discussione: Ancora un record di ascolti per Vieni via con me.  (Letto 2237 volte)
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« inserito:: Novembre 23, 2010, 06:31:41 pm »

Ancora un record di ascolti per Vieni via con me.

L'ultima serata andrà in onda fino a mezzanotte

Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2010 alle ore 22:43.

   
«E' stato affermato che la mafia al nord interloquisce con la Lega. E' un'affermazione ingiusta e offensiva per i tanti che come me contrastano da sempre ogni forma di illegalità».
Parola del ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il ministro, che aveva reclamato uno spazio nel programma di Rai 3 "Vieni via con me", ha così replicato a quanto affermato nella puntata precedente dallo scrittore Roberto Saviano sulla 'ndrangheta che al Nord «interloquisce con la Lega». Per Maroni tali affermazioni sono «soprattutto smentite dalle recenti operazioni fatte in Lombardia contro la 'ndrangheta: "Cerberus, Parco Sud, Infinito, Crimine", che hanno portato al coinvolgimento e persino all'arresto di esponenti politici di altri partiti ma non della Lega. Mi chiedo allora perché indicare proprio e solo la Lega». «Cattura di superlatitanti, aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata: ecco come si combattono le mafie», ha poi detto il ministro dell'Interno che ha anche ringraziato le forze di polizia «che hanno agito senza sosta» contro le mafie e ha citato i successi nell'arresto dei grandi latitanti: «Ne mancano - ha detto - solo due: Matteo Messina Denaro e Michele Zagaria».

Il programma, intanto, ha segnato un nuovo picco di ascolti per Raitre: la terza puntata ha registrato ieri sera 9 milioni 600 mila telespettatori pari al 31.60% di share, superando così gli ottimi dati della seconda puntata, che aveva registrato 9.031.000 spettatori e il 30,21% di share. Ascolti in continuo aumento, dunque, visto che la puntata d'esordio con Benigni, l'8 novembre, era stata seguita da 7 milioni 600 mila ascoltatori, con il 25,48% di share.

«Siamo molto felici di tutta questa attenzione - ha dichiarato Fabio Fazio - e per ringraziare il pubblico che ci ha seguito con grande entusiasmo, abbiamo chiesto alla Rete, che ha accolto favorevolmente la proposta, di andare in onda, con l'ultima puntata, eccezionalmente fino a mezzanotte. Sarà il modo per salutare, al meglio, tutte le persone che ci hanno seguito fino ad oggi».

In avvio della terza puntata del programma, Fazio ha auspicato «che nessun giornale faccia mai più una raccolta di firme contro Roberto Saviano, che non è un partito. Roberto Saviano è molto di più, è una persona...». L'elenco di auspici del conduttore comprende anche altri temi: che «non si sia costretti a chiedere la ricevuta fiscale, perché te l'hanno già data»; che chi paga le tasse «non sia considerato un fesso», mentre invece far sì che chi non le paga «sia considerato un ladro»; che «i finanziamenti pubblici vadano alla scuola pubblica»; che «quando in un ristorante chiedo la frutta non mi rispondano ogni volta abbiamo l'ananas»; che «gli importatori di ananas non si offendano e adesso chiedano diritto di replica, perché...».
E ancora: «che non si applauda più ai funerali»; che «Balotelli possa giocare a pallone senza che 100 razzisti gli rompano le balle»; che «si possa aprire un giornale senza sapere già quello che c'è scritto; che «non si dica mai più «scendere in campo ma servire il Paese»; che «salire nei sondaggi sia meno importante che dire una cosa giusta, e che si dica una cosa giusta anche se non fa salire nei sondaggi».

L'intervento dello scrittore Roberto Saviano si è concentrato sul perché non si riesca ad affrontare l'emergenza rifiuti in Campania, "un'emergenza" che va avanti da 16 anni e che ha trasformato la sua regione, con il coinvolgimento della camorra e le responsabilità della politica, nella "pattumiera del Nord Italia".
«La responsabilità è principalmente politica - ha detto lo scrittore - ma come è possibile che le discariche siano così piene, satolle, visto che la Campania ne è piena? Le discariche di Napoli si riempiono perché sono piene di rifiuti del Nord Italia, la Campania è da anni la pattumiera del Nord Italia e di parte dell'Europa, ecco perchè si riempiono così facilmente. Ogni frazione della mia terra ha adottato un rifiuto. A Parete, vicino Caserta, un contadino mentre sta arando trova della carta moneta, lire tagliuzzate, un rifiuto speciale...».
Saviano ha poi denunciato il fatto che «16 anni di emergenza, non è più emergenza» e ha poi ricostruito le vicende che hanno portato alla situazione di oggi: «Il primo motivo è politico, il sistema dei rifiuti è basato sulle discariche, ma se si facesse la raccolta differenziata nelle discariche ci sarebbe il 35% rifiuti, invece a Napoli è l'85%, e non è colpa della gente, in verità «a qualcuno convene che il meccanismo non vada». C'è stata, denuncia lo scrittore «una politica disastrosa, di centrodestra e di centrosinistra, Rastrelli, Bassolino, Catenacci,
De Gennaro, Bertolaso, tutti hanno fallito ma l'emergenza rifiuti ha generato 8 miliardi di euro in 10 anni, 750 milioni di euro all'anno, una massa di denaro enorme, su cui la politica ha speculato, ha creato clientele, chi ha guadagnato è un'azienda, una delle più grandi di Italia e d'Europa: la camorra, le ecomafie con il traffico illegale di rifiuti hanno fatturato oltre 20 miliardi di euro, pari a quello di Telecom, 10 volte più di Benetton».

«A Villaricca nel 1989 si incontrarono camorristi, politici, imprenditori, massoneria deviata e decidono di intombare i rifiuti, i camorristi finanziano le campagne elettorali purché i politici tacciano», spiega Saviano che ricostruisce il sistema con il quale «i rifiuti diventano legali, il giro di bolle, la camorra vince perché fa i prezzi migliori. Per un'azienda la voce "smaltimento rifiuti tossici" è pesante, nessuno vuole pagare 62 centesimi al chilo, la camorra per otto centesimi ti risolve tutto, la camorra li prende e ci guadagna due volte perché rivende i rifiuti tossici come fertilizzante».

Infine Saviano ha mostrato l'elenco delle inchieste che dal 2003 hanno dimostrato come i rifiuti tossici siano arrivati in Campania, un sistema attraverso il quale alla fine «ci guadagnano tutti, la politica, l'impresa, i criminali».

La puntata è proseguita con un omaggio alle vittime della strage di piazza della Loggia del 1974, a pochi giorni dalla sentenza della Corte d'Assise di Brescia che il 16 novembre ha assolto i cinque imputati. Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage, ne ha letto l'elenco dei nomi. A seguire Ilaria Cucchi ha letto «le cose belle» che ricorda di Stefano, il fratello morto a 31 anni, il 22 ottobre 2009, sei giorni dopo il suo arresto per spaccio di sostanze stupefacenti. Tra i ricordi di Stefano, Ilaria ha citato «il suo sorriso, quando da bambino correva incontro a nostro padre di ritorno dal lavoro», «la sua dolcezza, quando non riuscivo a dormire perchè avevo paura del buio e lui mi rassicurava»; «la sua allegria contagiosa, che ti tirava su di morale e riusciva sempre a strapparti un sorriso»; «la sua generosità, nell'aiutare sempre gli altri come poteva»; «il suo altruismo, quando anche nei momenti più difficili per lui si preoccupava che io fossi serena»; «la sua voglia di farcela, quando con le lacrime agli occhi ma con orgoglio tornava in comunità e provava a riprendersi la sua vita»; «il suo amore, grande, per la vita, che non avrebbe voluto lasciar andare».

Tra gli altri ospiti Susanna Camusso, nuovo segretario generale della Cgil, che con Emma Bonino ha trattato l'argomento «il corpo delle donne»; Luigi Manconi che ha parlato di sovraffollamento delle carceri; i cantanti Ivano Fossati e Fiorella Mannoia; l'architetto Renzo Piano.

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