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Autore Discussione: Fumogeni contro Bonanni  (Letto 2442 volte)
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« inserito:: Settembre 09, 2010, 09:30:51 am »

08 settembre 2010, 18:40

Fumogeni contro Bonanni     

Alla kermesse nazionale del Pd il segretario della Cisl subisce una dura contestazione da una cinquantina di persone che si definisce "Coordinamento torinese precari". Salta il dibattito con Enrico Letta, che chiama in causa le forze dell'ordine, come Bersani: "Attendiamo di conoscere dal ministero dell'Interno quali misure siano state prese per impedire l'episodio". Il ministro Sacconi: "Il Pd si interroghi"


Dopo le contestazioni di sabato scorso contro Renato Schifani oggi alla Festa nazionale del Pd il copione si ripete. Questa volta a irrompere in piazza Castello nella sala Bobbio non sono i grillini ma un gruppo che si autodefinisce "Coordinamento torinese precari", cioè una cinquantina di persone tra studenti universitari, precari metalmeccanici, ma anche insegnanti e appartenenti ai centri sociali.

Fumogeni (uno lo sfiora senza ferirlo), spintoni e uno striscione con la frase "Marchionne comanda e Bonanni obbedisce" e infine una marea di volantini che riportano una banconota da 50 euro con la faccia del leader della Cisl e la dicitura "Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone". Scatta la bagarre e Bonanni dopo pochi minuti se ne va senza proferire parola accompagnato dal coro dei contestatori "Bonanni non parla più". Dal palco di piazza Castello il vicesegretario democratico Enrico Letta cerca di respingere la contestazione gridando più volte "siete antidemocratici", mentre in platea interviene la polizia per allontanare i contestatori.

"Riteniamo inqualificabile invitare un personaggio come Bonanni tra i principali artefici della svendita del contratto nazionale dei metalmeccanici", dice Gianluca, tra le fila dei contestatori. Nella bagarre Enrico Letta chiama a raccolta i giornalisti per dichiarare tutto il suo sdegno per quanto accaduto e solidarietà al leader della Cisl Raffaele Bonanni. Gravissime secondo Letta le responsabilità delle forze dell'ordine a Torino. "Poteva essere un dramma - dice l'esponente del Pd - la situazione è sfuggita di mano e occorrerà analizzare come sia potuto succedere".

Al leader della Cisl sono arrivate numerosi messaggi di solidarietà da esponenti della maggioranza e dell'opposizione. Tra questi, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha telefonato al segretario della Cisl esprimendogli rincrescimento e solidarietà per l‘episodio di cui è stato vittima alla Festa di Torino. Dice Bersani: "Si è trattato di un atto di intimidazione e di vera e propria violenza, un attacco squadrista. E` inconcepibile che una festa popolare, che vive nel pieno centro della città, possa essere attaccata in questo modo". Il segretario del Pd chiama in causa anche il Governo: "Attendiamo di conoscere - conclude Bersani - dal ministero dell`Interno quali misure preventive e repressive siano state prese per impedire un episodio del genere".

Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ne approfitta per un messaggio politico: "L'aggressione verbale e fisica nei confronti del Segretario generale della Cisl costituisce un atto gravissimo non solo in sé, ma anche perché può rappresentare il ritorno di una stagione di violenza politica nel Paese che ha conosciuto ben quarant'anni di ricorrente terrorismo ideologizzato. Gli stessi omicidi sono stati sempre preceduti dalla pubblica individuazione di un obiettivo, con preferenza per i riformisti in quanto mediatori capaci di prevenire e risolvere il conflitto".

Sacconi aggiunge: "Si interroghi peraltro il Partito democratico, nella cui festa si sono verificati ricorrenti episodi di intolleranza nei confronti di molti altri ospiti, tra i quali la seconda carica dello Stato e il suo predecessore Franco Marini, già Segretario della Cisl. Rifletta, in particolare, sulla sua scelta di non riconoscere alcun avversario a sinistra nonostante il radicalismo intollerabile di molti esponenti. A Bonanni do tutta la solidarietà del Governo e l'impegno a contrastare con la massima determinazione ogni forma di violenza politica, perché c'è un filo rosso che inesorabilmente conduce, se non spezzato, alle espressioni più gravi che abbiamo già conosciuto".

Il segretario della Fiom regionale del Piemonte, Giorgio Airaudo, condanna l'episodio: "Gesti di questo tipo non sono accettabili"."Esistono differenze sindacali -prosegue l'esponente della Fiom- che dovrebbero essere risolte dai lavoratori con la democrazia piena che eviterebbe anche strumentalizzazioni come quelle che ha subito oggi Bonanni".

http://www.paneacqua.eu/notizia.php?id=15711
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