LA-U dell'OLIVO
Novembre 26, 2024, 06:31:37 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: EMILIO RANDACIO. P3, "Pasqualì, ho provveduto l'altro ieri" così Giacomino...  (Letto 2493 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Luglio 31, 2010, 05:12:28 pm »

I VERBALI

P3, "Pasqualì, ho provveduto l'altro ieri" così Giacomino rassicurava la loggia

di EMILIO RANDACIO


MILANO - C'è un problema con l'aereo? In Sardegna, Flavio Carboni è potentissimo. E se, di mezzo, c'è un problemino che riguarda il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, Carboni spende il suo nome in prima persona. Bisogna riavvolgere il nastro al 15 settembre 2009. L'uomo d'affari sardo, al telefono, interviene per risolvere "direttamente un problema del sottosegretario". Trentasei alti magistrati, alcuni governatori regionali, sono riuniti in uno degli angoli più esclusivi della Sardegna per un convegno: al Fort Village, una manciata di chilometri da Cagliari. L'appuntamento è organizzato dal Centro studi giuridici di Cervinara (Avellino), le cui menti sono il giudice tributario, Pasqualino Lombardi, e l'ex politico campano, Arcangelo Martino. L'uomo d'affari sardo "si sta interessando per la soluzione di un problema correlato alla partecipazione del sottosegretario Caliendo al convegno. Carboni dovrebbe intercedere presso la Meridiana a favore di Caliendo per trovargli un posto sul volo Cagliari-Milano".

Uno dei tanti episodi in cui, il nome del sottosegretario sentito ieri dalla procura di Roma e indagato nell'inchiesta sulla P3, emerge dagli atti dell'indagine. Il nome dell'esponente del Pdl salta fuori soprattutto quando c'è da "suggerire" al Guardasigilli l'ispezione al tribunale di Milano, o alla riunione a casa di Denis Verdini, quando si effettua la "conta" sui giudici costituzionali pro Lodo Alfano. Sui temi della giustizia, Caliendo sembra essere un riferimento. Soprattutto per Lombardi, con il quale ha una confidenza davvero stretta. Il 22 settembre 2009, è in corso una sorta di trattativa tra il presidente della Corte di Cassazione, Giuseppe Carbone, e la cricca di Lombardi. "Senti ti voglio dire una sola cosa - aveva chiesto al telefono Carbone - : io che faccio dopo che vado in pensione?". "In quell'occasione il Lombardi aveva tranquillizzato il suo interlocutore affermando di aver già affrontato l'argomento con un suo non meglio identificato amico di Milano".

"In tale ambito - annotano i carabinieri spiegando il contesto - si segnala la conversazione intrattenuta dal Lombardi con Caliendo in cui il primo, sempre con riferimento alle operazioni di pressione sul Carbone finalizzate alla designazione del Marra (alla presidenza della Corte d'appello di Milano, ndr), ha proferito la seguente frase, evidentemente riferita a un progetto legislativo che avrebbe dovuto aumentare l'età pensionabile degli altri magistrati: "Eh allora te lo devi lavorare tu perché io me lo sono lavorato già bene, gli ho fatto prevedere i tre anni e gli ho fatto vedere che se non succede questo succede l'altra cosa quindi lui, tutto contento e soddisfatto gli ho detto vedi che Giacomino ti sta facendo tutte le operazioni che vuoi tu, quindi.... ".

Il 22 ottobre Lombardi, dopo essere stato dal presidente Carbone, chiama Caliendo. Lui "ti ringrazia e disse guarda che Giacomo si impegna la massimo per quello che tu desideri, per cui tu devi fare queste due cose, uno e due, m'ha detto di sì... ". Nel marzo scorso, secondo le indagini, Caliendo si attiva per spingere l'ispezione al tribunale di Milano, reo di aver escluso per ben due volte la lista Formigoni dalla competizione regionale. Lombardi chiede alla segretaria di Caliendo, Algina Ferrara, se anche lei sia a Napoli con il sottosegretario. La donna conferma. A quel punto Lombardi cerca di combinare un incontro tra il Caliendo e il ministro in maniera tale che il sottosegretario possa rappresentare la questione d'interesse: "Eh, ma io mo' acchiappo il ministro e gli dico guarda che Giacomino ti deve parlà per cui un certo momento se Giacomino ci arrivasse male non sarebbe per dire al ministro, guarda che ci sta 'na cosa che.. ".

A questo punto Lombardi suggerisce le mosse: "E diglielo tu, eh, diglielo tu.. ". "E mo' - replica la segretaria - sai che faccio? Vedo se il ministro sta là, se sta là chiamo a Giacomo e finisce il bordello".

Il 15 marzo, le insistenze di Lombardi sul sottosegretario, si fanno incessanti. "Io sto a Napoli, voleva sapere l'amico nostro di Milano se provvederai entro domani a fare quel servizio.... ". Caliendo perde la pazienza: "Pasqualì, te lo sto a spiegà cinquanta volte, cazzo... glielo ho mandate l'altro ieri, gliel'ho mandato già". "Ah già le hai mandate? - si tranquillizza Lombardi - Allora stammo apposto, vabbuò è meglio che ce lo ricuordi sempre però, vabbuò".

(31 luglio 2010) © Riproduzione riservata
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/31/news/loggia_verbali-5971683/?ref=HREA-1
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!