Leo Sansone, 12 luglio 2010, 11:23
Ombrello di Obama per Berlusconi
L'Italia ha "un ottimo premier", ha precisato a sorpresa il presidente degli Stati Uniti d'America. Fini e le opposizioni, Pd in testa, sono avvertiti. Ora la navigazione del governo negli infuocati appuntamenti parlamentari di luglio è meno a rischio
Giovedì 8 luglio, San Adriano, è stata una giornata fortunata per Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio la mattina ha letto sul 'Corriere della Sera' una intervista a Barack Obama, nella quale il presidente Usa lo ha definito "un ottimo premier". In serata Berlusconi, invitato a cena a casa di Bruno Vespa, ha incassato il benestare dei "poteri forti" per continuare nella navigazione del suo governo. Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, Cesare Geronzi, presidente di Mediobanca e delle Assicurazioni Generali, Tarcisio Bertone, segretario di Stato del Vaticano, gli hanno assicurato che non gli faranno brutti scherzi. Pier Ferdinando Casini, invitato d'onore alla cena, è stato "corteggiato" dal Cavaliere per tornare al governo e rafforzare la traballante maggioranza di centro-destra.
Spera di concludere bene il mese, come l'ha iniziato l'8 luglio. Il quesito di luglio è: il Pdl regge o implode? Ci sarà il rimpasto di governo con l'ingresso di ministri Udc o ci saranno le elezioni politiche anticipate? Berlusconi sfoglia la margherita: corteggia Pier Ferdinando Casini, rassicura Umberto Bossi e cerca di mettere in un angolo Gianfranco Fini, il cofondatore del Pdl, diventato un temibile oppositore del suo esecutivo.
Il presidente del Consiglio ha tanti problemi da affrontare a luglio. Ma centrale resta l'eccessiva conflittualità dell'alleanza con il presidente della Camera: o riesce a recuperare una intesa, oppure un divorzio dalle conseguenze imprevedibili sarà l'esito di due anni di continui scontri. A luglio il Cavaliere affronterà due delicate sfide in Parlamento, quella del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche e l'altra sul decreto legge anti deficit pubblico. Se mancheranno alle Camere i voti dei finiani al governo, si aprirà la crisi.
Il Caimano, per superare gli ostacoli, ora si fa "concavo e convesso", come definisce la sua flessibilità per superare gli ostacoli. Accetta di accogliere le richieste di modifica avanzate da Giorgio Napolitano, dai giornalisti, dagli editori, dai magistrati e dalle opposizioni al ddl sulle intercettazioni telefoniche, un provvedimento messo nel mirino da Fini. In particolare tenta di dare una risposta alle"criticità" del testo indicate dal presidente della Repubblica. Vuole dividere gli avversari che gli imputano un attacco alle libertà di stampa e alla possibilità di combattere la criminalità organizzata (la scorsa settimana hanno scioperato sia i giornalisti sia i magistrati). Sulla manovra economica, invece, si appresta ad accogliere qualche richiesta per ridurre i tagli previsti alla spesa pubblica e a chiedere il voto di fiducia al Senato e alla Camera. Saranno il 34° e il 35° voto di fiducia, ma la prudenza non è mai troppa.
Davanti ha una "corsa ad ostacoli", ma luglio è cominciato per lui sotto una buona stella. Barack Obama, a sorpresa, l'ha coperto di elogi. "L'Italia è fortunata ad avere un ottimo premier e un ottimo presidente", ha precisato il presidente degli Stati Uniti d'America l'8 luglio, nell'intervista esclusiva al 'Corriere della Sera'. Obama ha ringraziato Berlusconi per il leale impegno militare italiano in Afghanistan contro il terrorismo islamico e l'ha sollecitato ad impegnarsi per sostenere l'ingresso della Turchia nella Ue. Ankara è un paese componente della Nato e una delle poche democrazie del mondo islamico.
Obama ha parlato dell'esistenza di "un rapporto forte" con il Cavaliere, un uomo definito simpatico e spiritoso. Praticamente una svolta, lodi impensabili fino a poco tempo fa. Il nuovo ambasciatore americano a Roma, appena insediato circa due anni fa, aveva giudicato sbagliata la politica energetica del governo italiano. Gli Usa di Obama hanno guardato con ostilità ai rapporti del presidente del Consiglio con i suoi "amici" Putin e Gheddafi, due leader populisti ed autoritari. In particolare la Casa Bianca non faceva mistero di temere una eccessiva dipendenza dell'Italia dai rifornimenti di petrolio e di gas dalla Russia e dalla Libia.
Erano molto tesi sia i rapporti diplomatici sia quelli personali. Berlusconi, in un vertice internazionale, aveva definito il nuovo presidente democratico degli Usa bello ed "abbronzato", per via della pelle nera, eredità del padre keniota. Si sfiorò per un soffio un incidente diplomatico. Era chiaro che Berlusconi si trovava più a suo agio con "l'amico" George W. Bush, il precedente presidente repubblicano degli Usa, un leader dai modi più spicci.
Adesso, invece, le incomprensioni sono rientrate e i rapporti tra Stati Uniti ed Italia sono rifioriti. Il presidente Usa ha aperto il suo "ombrello" protettivo sulla testa del Cavaliere. Fini e le opposizioni sono avvertiti. Nell'intervista parla anche della sua ammirazione per Dante Alighieri, per registi italiani come Federico Fellini, per "la luce particolare" della Toscana.
Perché l'inversione ad "u"? Obama, probabilmente, ha preso realisticamente atto che in Italia non esiste una alternativa credibile di governo al presidente del Pdl e leader del centro-destra. Di qui il disgelo, anche se non è sbocciata, almeno per ora, l'amicizia esistente tra Bush e il Cavaliere. L'amicizia è un sentimento importante, qualcuno ne ha una visione utilitaristica. "Un amico serve quando hai torto: quando hai ragione non ti serve a niente", dice Sam Melville a Jean-Michael Vincentnel, nel film "Un mercoledì da leoni" (una pellicola del 1978). Il Caimano, al centro di tanti conflitti d'interessi italiani ed internazionali, spesso ha torto ed ha disperatamente bisogno di molti amici.
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