L'Isola dei Cassintegrati, laboratorio culturale di storie di ordinaria sopravvivenza
di Maria Zegarelli
Sono riusciti a imporsi all'attenzione dei media usando un “format” che proprio nei media fa fortissimo, l'Isola dei famosi, scegliendo una location fortemente simbolica, l'Asinara, e mandando in rete ogni giorno il loro reality, solo che stavolta i protagonisti sono operai e il copione è scritto dalle tappe di una vertenza che non è solo sindacale e economica. Oggi, dopo quasi settanta giorni di occupazione dell'isola che ospitò il carcere di massima sicurezza, l'Asinara è diventata un laboratorio culturale nel quale si incrociano storie di ordinaria sopravvivenza e impreviste “evoluzioni” del copione. Da questa decisione nata nella Torre Aragonese di Porto Torres, dove ancora oggi c'è un presidio fisso di cassintegrati che non finiscono sulle tv ma credeteci sono un vero avamposto e anche se nessuno se li fila loro continuano a dormire su tre brande e a tenere alte le bandiere della protesta, sono nati dei progetti nel progetto: due libri in fattura, un gruppo di studentesse universitarie che segue e “studia” il caso Vinyls e l'Università pronta a cedere la cattedra per un giorno agli operai. Antonio Gramsci sosteneva che non bisogna avere “una visione disgregata e occasionale delle cose” e chissà cosa direbbe oggi il fondatore de l'Unità di questo laboratorio “globale” messo su dentro le celle di un carcere, costruito nel cortile dell'ora d'aria dove una volta passeggiavano i detenuti.
Argentino Tellini, che deve il suo nome al nonno migrante, racconta oggi che quando arrivò sull'isola insieme ai suoi compagni, iniziò a scrivere un diario di “bordo”, come avrebbe fatto qualunque operaio il secolo scorso probabilmente, solo che stavolta il diario viaggia su Internet e lo legge il mondo. Dal diario al libro è stato facile: lui, perito chimico, dice di averci messo dentro questa storia operaia e tante riflessioni a questa legate.
Poi c'è Silvia Sanna, una giovane donna che sta raccogliendo il quotidiano vivere dei cassintegrati per farne un libro e già orta possiamo anticiparvi che questa storia l'Unità la seguirà molto da vicino, vi racconteremo tutto nei prossimi giorni.
Elena e Valentina, invece, sono due studentesse, laurea magistrale inj Scienze dello Spettacolo all'Università di Sassari, che seguono da vicino quanto sta avvenendo all'Asinara, per conto di Socialmederes, il blog dove ogni giorno si apre una finestra sull'isola. “Veniamo qui ogni due settimane – racconta Valentina – perchè questa forma di lotta è davvero interessante per come è riuscita a imporsi sui media”. Pietro Marongiu, il punto di rifermento dei lavoratori in lotta, racconta che persino l'Università li ha invitati a tenere una lezione. “Noi andremo, anche se siamo semplici operai, ma cercheremo di raccontare la nostra esperienza, come ci è venuta questa idea e come gestianmo il quotidiano. La nostra forza è stata quella di portare avanti una lotta pacifica, determinata ma pacifica e non molleremo fino a quando non ci arriveranno risposte concrete, credibili”. L'Asinara rappresenta molte storie nella storie, tutte da raccontare, che hanno segnato un prima e un dopo nella storia della lotta operaia che in questo nuovo secolo si combatte sui tetti, sulle gru, fino ad arrivare su un'isola per fare il verso ad un reality, che di reale ha ben poco ma tiene incollati milioni di telespettatori davanti allo schermo.
03 maggio 2010
http://www.unita.it/news/italia/98192/lisola_dei_cassintegrati_laboratorio_culturale_di_storie_di_ordinaria_sopravvivenza_di_maria_zegarelli
