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Autore Discussione: I sei anni di Montezemolo in casa Fiat  (Letto 2146 volte)
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« inserito:: Aprile 20, 2010, 11:13:49 pm »

I sei anni di Montezemolo in casa Fiat

20/04/2010 17.10


Luca Cordero di Montezemolo approda a Fiat nel maggio del 2004, a poco più di 48 ore dalla morte di Umberto Agnelli e a 5 giorni dalla designazione a presidente di Confindustria. La presidenza si apre in tandem con la nomina di Sergio Marchionne ad amministratore delegato del Lingotto.

I due manager si pongono come primo obiettivo quello di proseguire nell'opera di risanamento del gruppo, a partire da Fiat Auto. Oltre al calo delle vendite, alle difficoltà in Borsa (il titolo viaggia intorno ai 5 euro) e al muro contro muro con il sindacato, la prima grande sfida che si trovano ad affrontare è la spinosa questione della put option con General Motors, il diritto cioè in mano al Lingotto di vendere a GM tutto il settore auto.

Il colosso di Detroit vorrebbe essere liberato dall'opzione, concessa al momento dell'accordo del marzo del 2000, e Torino vorrebbe valorizzarla al massimo, anche perchè ha ancora aperta la partita del prestito convertendo da 3 milioni di euro da rimborsare alle banche entro la fine del 2005, pena la conversione in azioni.

La partita con General Motors va avanti per mesi, in un'estenuante trattativa che si chiude il 13 febbraio 2005: Fiat incassa due miliardi di dollari e torna tutta italiana. Risolta la questione, Fiat torna all'utile dopo più di 4 anni e lancia sul mercato la Grande Punto. Torino ricomincia a stringere alleanze a livello industriale e lo fa con Ford.

A fine anno scade il prestito convertendo e Intesa, Unicredit, Sanpaolo, Capitalia, Bnl, Mps, Abn Amro e Bnp entrano nel capitale della casa automobilistica. Tramite Ifil gli Agnelli continuano però a mantenere il 30% grazie a un apposito aumento di capitale. Nel corso dell'anno in Borsa il titolo passa da 4 euro ad oltre 7.

Ad est, Fiat guarda alla Russia, con l'intesa con Servestal Auto, e all'India, con l'accordo raggiunto con Tata. La rete di accordi è sempre più fitta e porta Fiat e Iveco anche in Cina. Le vendite crescono in Italia del 14% grazie ai nuovi modelli (Delta e Ypsilon). Con un rally incessante in Borsa a novembre il titolo arriva a 15 euro. Dopo cinque anni torna il dividendo.

A cinquant'anni dal lancio dell'antenata, Fiat presenta la nuova 500, che diventa auto dell'anno. Il 2007 è però anche l'anno della Bravo e del ritorno del marchio Abarth. Il Lingotto esce dall'azionariato di Mediobanca. A settembre il titolo vola sopra i 20 euro. A fine anno l'ultima banca del convertendo ancora presente nell'azionariato, Unicredit, esce dal capitale.

La crisi dei subprime coinvolge tutti i mercati e comincia a gettare la sua ombra anche sull'economia reale. Fiat lancia l'Alfa Romeo Mito e la Lancia Delta ma le vendite diminuiscono. Il titolo perde terreno in Borsa scendendo fino a 6 euro. A settembre torna la cig.

La crisi economica si trasforma in opportunità. Il 2009 si apre con l'accordo siglato il 20 gennaio: Fiat rileva il 35% di Chrysler. Naufragano invece le trattative con Opel. La crisi economica però non si attenua. Il governo concede incentivi al settore, ma Fiat annuncia di voler abbandonare Termini Imerese. Sale la tensione con i sindacati. Dopo 4 anni di utile, il 2009 si chiude in rosso. Continua così ance quest'anno la cassa integrazione. Arriva la nuova Giulietta Alfa Romeo. Si fa sempre più strada l'ipotesi di uno scorporo dell'Auto.

da milanofinanza.it
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