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Autore Discussione: Sondaggio: i giovani e la politica «Solo uno su tre ci crede ancora»  (Letto 2141 volte)
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« inserito:: Aprile 15, 2010, 09:49:15 am »

I risultati dell'indagine ISPO per il Ministero della Gioventù

Sondaggio: i giovani e la politica «Solo uno su tre ci crede ancora»

Il ministro Meloni auspica una piena corrispondenza tra elettorato attivo e passivo


MILANO — Futuro grigio per la politica: tra le nuove generazioni solo 1 su 3 esprime fiducia. Il 66% infatti non crede più nell'arte del possibile. Ad avere fiducia invece è solo il 34%. Lo afferma un sondaggio dell’Ispo commissionato dal ministero della Gioventù Giorgia Meloni. Ad essere intervistato telefonicamente è un campione di 800 persone, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne (con oltre 17 anni di età) per genere, età, professione, area geografica, ect... In tale modo è stato possibile confrontare le risposte fornite dai giovani (tra i 18-34enni) ed il resto della popolazione italiana. Risultato? Nel 58% prevalgono sentimenti di rabbia diffidenza, disgusto e noia. Gli indifferenti sono il 13%. Guarda con atteggiamenti positivi soltanto il 29%. Tra i politici il più gradito in assoluto è il defunto capo dello Stato, Sandro Pertini, al 16% delle preferenze. Berlusconi si colloca al 7%, Prodi al 2.

I RISULTATI - L’Istituzione politica per la quale i giovani hanno più fiducia è il Presidente della Repubblica (84%), seguono, con notevole distacco, capo del Governo (42%), Parlamento (40) e partiti politici (18). Oltre al Presidente della Repubblica, altre istituzioni per le quali i giovani provano fiducia sono la Polizia e le Forze Armate (84%), in coda le banche (30%) e ancora i partiti (18%). A proposito dei partiti politici, il sondaggio risponde anche alla domanda su chi votano i giovani. La risposta sembra indicare che siano più attratti dai partiti «più radicali» siano essi di destra o di sinistra (ad esempio Lega Nord e Sinistra radicale )e sono meno indecisi e meno propensi ad astenersi rispetto alla media della popolazione. Fa riflettere anche la collocazione politica: poco più di un terzo dei giovani si definisce di destra/centrodestra e un altro terzo di sinistra/centrosinistra; quasi un quarto, però, è apolitico.

MELONI - Leggendo i risultati del sondaggio la Meloni si è posta un quesito: «Se a 18 anni sei considerato abbastanza responsabile da potere votare perché non puoi esserlo per venire eletto?». La risposta del ministro della Gioventù è stata affermativa, auspicando una piena corrispondenza tra elettorato attivo e passivo. La Meloni interviene alla Camera al Convegno su «Una giovane Costituzione». Unificare i due tipi di elettorato, a giudizio del ministro, potrebbe essere un modo attraverso cui «tentare di risolvere il problema della rappresentanza e della partecipazione giovanile, dato che la gran parte di essi si interessa poco o nulla alla politica».

Redazione online
14 aprile 2010(ultima modifica: 15 aprile 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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