25/5/2010
Mamme contro Maria Stella
Dopo la proposta di dare il via all'anno scolastico alla fine di settembre genitori, presidi, sindacati e studenti protestano
FLAVIA AMABILE
E ora dove li mettiamo i figli? Al centro vacanze Maria Stella, ovvio. Il gruppo è nato su Facebook subito dopo il via libera del ministro dell’Istruzione al rinvio dell’apertura scolastica al 30 settembre, e ha un solo obiettivo: i pargoli tutti a casa del ministro.
Nella sua versione di neomamma la Gelmini sembra proprio non avere molta fortuna con le altre genitrici d’Italia. Già quando aveva parlato del rientro al lavoro aveva definito «un privilegio» la possibilità di restare a casa con il neonato provocando un’ondata di protesta e una levata di scudi dell’agguerrito gruppo di mamme blogger nostrane. Le dichiarazioni sul posticipo dell’inizio delle lezioni hanno allontanato anche di più le mamme dalla Gelmini.
Ieri davanti alle scuole non si parlava d’altro. Già si avvicina la fine delle scuole e si fanno i salti mortali per prenotare centri estivi, nonni per chi ha la fortuna di averli e tutto quello che può servire a tenere buoni e impegnati i pargoli e a continuare a lavorare. L’idea di dover mettere a dura prova l’abilità e la fantasia genitoriale altre tre settimane non ha reso felici le mamme, e nemmeno i papà. E, quindi, per il momento la proposta ha prodotto solo molto malcontento e un’altrettanto generosa dose di ironia. Su Facebook c’era chi si chiedeva se i politici avessero segatura al posto del cervello, e chi sottolineava come il contratto precario scadesse giusto a settembre, e quindi non aveva nemmeno l’incombenza di chiedere delle vacanze per occuparsi dei figli a spasso.
L’Unione italiana genitori ha chiesto meno proposte e molte più «politiche concrete di supporto e sostegno alle famiglie». «Per milioni di famiglie italiane non solo è impensabile , oltre che impossibile, fare quattro mesi di ferie, ma sempre più si assottiglia la percentuale di chi può concedersi vacanze per più di qualche giorno». Anche i genitori rappresentati dal Moige hanno bocciato la proposta che «non ha niente a che fare con l’istruzione e la formazione degli studenti, due fattori che non possono essere posti in secondo piano rispetto a esigenze legate al settore turistico o economico», afferma Bruno Iadaresta, responsabile scuola del movimento.
Alla fine, ad essere davvero del tutto favorevole è il mondo legato al turismo. Dal ministro Michela Brambilla fino all’assessore all’Istruzione del Veneto, Elena Donazzan, che rivendica la paternità dell’idea. Non ne sono convinti i presidi. «Il rinvio è un’idea inconciliabile con l’attuale durata dell’anno scolastico - avverte Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi - ed in ogni caso l’avvio delle lezioni dall’alto non si può più imporre come accadeva in passato».
Il timore è un altro, secondo Mariangela Bastico, del Pd, commissione parlamentare per le questioni regionali: «O la Gelmini vuole ridurre anche attraverso questa modalità il tempo scuola perseguendo così il suo disegno di scuola pubblica minima, oppure pensa di costringere i ragazzi ad andare a scuola fino alla fine di giugno e a svolgere la maturità a fine luglio, in condizioni climatiche assai poco competitive». Quello che davvero sorprende però è la posizione degli studenti. Sul sito Skuola.net, un rapido sondaggio ha dato favorevoli 7 studenti su 10 come è facile immaginare. Ma le associazioni sono contrarie. Mentre i sindacati sono divisi. Per nulla convinta la Cgil, la Uil e la Cisl invece si mostrano più prudenti prima di bocciare del tutto l’idea.
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=939&ID_sezione=274&sezione=