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Autore Discussione: Fini plaude. Bersani: premier sragiona  (Letto 2350 volte)
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« inserito:: Febbraio 28, 2010, 08:21:41 pm »

27/2/2010 (12:43)  - GIUSTIZIA

Napolitano: "Basta accuse ai giudici"

Monito del Capo delo Stato che critica l'attacco di Berlusconi ai pm "talebani".

Fini plaude. Bersani: premier sragiona

ROMA

Non passano nemmeno ventiquattr’ore dall’ennessimo attacco del premier Berlusconi contro la magistratura accusata stavolta di essere, anche se in una sua minoranza, una «banda di talebani» che arriva la dura presa di posizione del Quirinale.

In una lettera al vice presidente del Csm Nicola Mancino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime tutta la sua preoccupazione per quello che egli teme sia un nuovo, violento scontro tra poteri dello Stato. Per di più alla vigilia delle elezioni Regionali e dopo gli ultimi sviluppi «di delicate vicende processuali». I riferimenti sono chiari. Ebbene Napolitano teme nuove «drastiche contrapposizioni e pericolose tensioni» non solo tra opposte parti politiche ma «tra istituzioni, poteri e organi dello Stato». Sono mesi che questo problema è aperto e che si ripropone ciclicamente.

Un punto di non ritorno è stato rappresentato senza dubbio dalle polemiche che si innescarono - con protagonista il premier - dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. Oggi Napolitano stigmatizza «accuse quanto mai pesanti che feriscono molti e che possono innescare un clima di repliche fuorvianti» e apprezza che la magistratura associata abbia annunciato di non volersi far trascinare nelle polemiche. Tutto questo non serve a nessuno nè al Paese nè alla riforma del sistema giustizia che si può portare a casa solo se ci saranno «ascolto» e «senso della responsabilità e della misura da tutti». Da qui occorre partire. E l’Anm, con il leader Palamara, si dice «confortata» dalle parole del Presidente e pronta a fare la propria parte.

Anche da Mancino, destinatario della lettera, giunge un monito per un «confronto civile e rispettoso» con il ritorno a «un linguaggio più sobrio e austero». Coro di plauso alle parole del presidente ma con evidenti distinguo. Se il presidente della Camera Gianfranco Fini ripete che «è indispensabile che tutti facciano quanto è in loro dovere e potere per garantire il reciproco rispetto e un clima costruttivo», il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri insiste sulla necessità che siano «le minoranze politicizzate della magistratura che antepongono l’ideologia al diritto» ad ascoltare l’appello.

Le parole del Capo dello Stato trovano apprezzamento nelle file del Pd. «Mi auguro che il suo invito venga accolto dalla politica, dal Governo, dal presidente del Consiglio e anche dalla magistratura», dice Rosi Bindi arrivando alla manifestazione del popolo viola in piazza del Popolo. Per Bersani le parole di Berlusconi sono «inaccettabili». «Ormai siamo alle sparate, si sragiona. È preoccupante, sono frasi inaccettabili», commenta il segretario del Pd ai microfoni di Sky Tg24. «Non si può dire che ormai ci siamo abituati - aggiunge - perchè restano inaccettabili. Credo che gli italiani debbano cominciare a pensare veramente come andare oltre questa fase». «Noi - continua il leader del Pd, che stamattina a Faenza ha portato la solidarietà del partito agli operai della Omsa - non possiamo essere tutti i giorni dentro a queste vicende. Abbiamo un sacco di problemi, siamo davanti a fabbriche che chiudono. Non possiamo parlare sempre di Berlusconi e delle sue beghe coi magistrati. Questa - insiste Bersani - è una responsabilità che lui porta, mettere sempre al centro se stesso e le sue questioni».

da lastampa.it
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