LA-U dell'OLIVO
Marzo 29, 2024, 08:07:12 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Test del sangue per identificare le recidive tumorali  (Letto 2755 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Febbraio 19, 2010, 04:25:06 pm »

RICERCA

Test del sangue per identificare le recidive tumorali

Da un team di scienziati americani, una tecnica che potrebbe rivoluzionare le pratiche di diagnosi e cura


MILANO - Si chiama Pare (Personalised Analysis of Rearranged Ends) la tecnica utilizzata dagli scienziati del Johns Hopkins Cancer Centre di Baltimora per il riconoscimento di «impronte» caratteristiche del DNA delle cellule tumorali e la loro identificazione nel sangue dei malati di cancro.

IL TEST - Il test messo a punto nei laboratori di Baltimora permette di identificare i riarrangiamenti del DNA del tumore e riconoscere tempestivamente eventuali recidive della malattia prima che con qualsiasi altro metodo. La tecnica dà anche modo di verificare se il tumore risponde o meno alla terapia cui il paziente è sottoposto, consentendo così un monitoraggio più accurato dei malati e un aggiustamento mirato delle cure. «Riteniamo che si tratti di una delle prime applicazioni delle tecniche di sequenziamento del genoma che avrà una reale utilità per i malati di cancro», ha dichiarato Victor Velculescu, direttore della ricerca.

BENEFICI - Sono numerosi e importanti i benefici che si trarrebbero dall'utilizzo della nuova tecnica. Monitorando in modo preciso e accurato la presenza delle cellule tumorali attraverso semplici analisi del sangue sarebbe possibile, per esempio, evitare di sottoporre i malati a inutili cicli di chemioterapia o radioterapia per evitare casi di recidive. Al tempo stesso, l'esatto monitoraggio del tumore - anche in caso di residui microscopici che sfuggirebbero all'analisi via Tac - consentirebbe di fornire via via terapie mirate personalizzate. Il test, al momento molto costoso (si parla di circa 5mila dollari per paziente), potrebbe essere disponibile entro 5 anni.

Alessandra Carboni

19 febbraio 2010
da corriere.it
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!