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Autore Discussione: BAN KI-MOON Ogni nazione deve fare la sua parte  (Letto 2061 volte)
Admin
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« inserito:: Dicembre 06, 2009, 11:22:59 am »

6/12/2009
Ogni nazione deve fare la sua parte
   
BAN KI-MOON

La Conferenza dell’Onu sul clima che si apre a Copenhagen rappresenta una pietra miliare nell’impegno internazionale volto a costruire un rapporto più sostenibile con il nostro pianeta. La scienza ci dice che la posta in gioco non potrebbe essere più alta. Ma i benefici di un’azione immediata e collettiva sono altrettanto rilevanti. Non dobbiamo perdere questa opportunità unica di tracciare un nuovo cammino verso una prosperità a basso contenuto di carbonio per tutti. È fondamentale raggiungere un accordo ambizioso sul clima a Copenhagen. Il momento è ora.

I cambiamenti climatici si ripercuotono su ogni altra sfida che affrontiamo. La povertà globale e la salute pubblica. La crescita economica. La sicurezza alimentare. L’acqua potabile. L’energia. Riscriveranno l’equazione globale per lo sviluppo, la pace e la prosperità nel XXI secolo.

Negli ultimi due anni abbiamo assistito a un progresso considerevole. Il cambiamento climatico non è più visto come un argomento di nicchia. È ora in cima all’agenda internazionale.

Il compito ora è quello di tradurre questa visione in realtà politica. Insieme, dobbiamo assicurare che tutti i Paesi lavorino in vista di un obiettivo comune e a lungo termine per limitare l’innalzamento della temperatura a livelli sicuri, per proteggere le popolazioni vulnerabili e per creare una via verso una crescita verde globale.

Possiamo raggiungere questi obiettivi a Copenhagen. Spingerò per un accordo il più possibile ambizioso, che soddisfi le verità scientifiche e che, come obiettivo ultimo, tracci la via per un accordo globale legalmente vincolante.

Copenhagen non dovrà occuparsi di ogni dettaglio, ma portare a una decisione chiara che stabilisca le basi principali dell’accordo globale sul clima. In questo momento, è importante che i Paesi si accordino su poche questioni rilevanti. Ogni nazione deve fare la propria parte.

Ma Copenhagen non è l’arbitro finale del successo, né il punto di arrivo dell’azione globale collettiva. L’attuazione sarà la chiave. Alla fine, sarà la scienza a dirci se avremo avuto successo o meno.

In ultimo spetta ai governi decidere il contenuto e la forma dell’accordo. La responsabilità del risultato di Copenhagen - così come per i più importanti accordi internazionali - pesa sulle loro spalle.

Il coinvolgimento dei Capi di Stato è cruciale. Incoraggio tutte le nazioni a fare del loro meglio affinché facciano di Copenhagen il luogo in cui il mondo concluderà un accordo globale che fornisca le fondamenta per un’azione collettiva sul cambiamento climatico.

* Segretario generale delle Nazioni Unite
da lastampa.it
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