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Autore Discussione: Beni confiscati alla mafia.. devono restare allo Stato niente inciuci bipartisan  (Letto 2341 volte)
Admin
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« inserito:: Novembre 22, 2009, 10:48:13 am »

Richiesta di nuove norme per contrastare infiltrazioni

Beni confiscati alla mafia: «Nuove leggi per evitare che tornino in mano a loro»

Un'interrogazione bipartisan firmata da Veltroni e altri deputati.

«Impedire che la vendita sia a favore di prestanome o false associazioni di volontariato»


ROMA - La cosa che la mafia teme di più è la perdita definitiva dei beni accumulati con le attività criminali. Immobili, terreni, attività produttive: la confisca e la vendita di questi beni è ciò che colpisce al cuore il sistema mafioso e per questo ci sono continui tentativi di impedire o aggirare le norme messe in atto negli anni. Per questo un'interrogazione un'interrogazione bipartisan firmata da Walter veltroni e da altri parlamentari di tutti i partiti (tranne la Lega) chiede al governo «se non ritenga necessario attuare nuovi provvedimenti legislativi» per migliorare le procedure di vendita dei beni confiscati.

TENTATIVI DI AGGIRARE LE NORME - I firmatari riconoscono che dopo «serie difficoltà nella gestione e nella destinazione dei beni confiscati, negli ultimi anni si è avviato un percorso virtuoso che ha portato a migliorare sensibilmente i tempi di consegna dei beni ed il loro riutilizzo sia da parte dello Stato che da parte degli enti locali e delle associazioni» così che «in molti territori i beni confiscati e riutilizzati sono diventati il simbolo più forte della sconfitta delle mafie e dei boss locali». Ma sottolineano che «da sempre l'obiettivo prioritario dei mafiosi è stato impedire il sequestro e la confisca dei beni, arrivando al punto di danneggiarli pesantemente o distruggerli prima che lo Stato ne potesse entrare in possesso; in molte inchieste giudiziarie è già emerso il ripetuto tentativo messo in atto da parte di esponenti mafiosi di rientrare in possesso dei beni, anche attraverso prestanome ed addirittura attraverso false associazioni di volontariato».

Insomma, poiché «ogni eventuale tentativo di mettere in vendita un bene confiscato sul territorio è esposto alla quasi assoluta certezza di un tentativo dei boss mafiosi di rientrarne in possesso attraverso vari possibili sotterfugi», di qui nasce l'esigenza di nuove norme che evitino questo rischio. Quindi l'interrogazione al governo: i firmatari chiedono se «non ritenga necessario attuare nuovi provvedimenti nuovi provvedimenti legislativi con la finalità di migliorare ogni aspetto della procedura di sequestro, confisca ed assegnazione dei beni appartenenti ad esponenti della criminalità organizzata al fine di accelerare il riutilizzo degli stessi secondo le finalità previste dalle leggi in vigore» e se «non intenda evitare di mettere in vendita i beni immobili confiscati alle mafie»


21 novembre 2009
da corriere.it
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