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Autore Discussione: Venduto come integratore era un farmaco: migliaia a rischio scompensi  (Letto 3732 volte)
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« inserito:: Novembre 12, 2009, 05:17:50 pm »

Venduto come integratore era un farmaco: migliaia gli assuntori, rischio scompensi
 
                 
TRENTO (12 novembre) – Veniva spacciato come integratore contro le disfunzioni erettili, ma in realtà era un farmaco con tutti i rischi annessi. Il Vigorect, è stato trovato dai Nas e sequestrato in 700 punti vendita in Italia e risulta essere in commercio da circa due anni. Ad averlo assunto, senza sapere che fosse un farmaco, secondo i carabinieri sarebbero essere state alcune migliaia di persone, sia anziane, come da indicazioni, ma probabilmente anche giovani.

Prodotto a Cathswort, in California, il Vigorect era stato ritirato nel 2007 dal mercato del Canada perchè ritenuto pericoloso per la salute. In Italia in confezione monouso, meno costoso dei farmaci che vengono regolarmente venduti con apposita ricetta e che contengono lo stesso principio attivo, il Vigorect veniva pubblicizzato col passaparola, ma soprattutto aveva in internet un sito con l'elenco dei punti vendita di tutta Italia. Il sito è stato oscurato ormai da una settimana, non appena i carabinieri hanno segnalato gli estremi della vicenda alla Procura di Trento. Le confezioni erano in vendita in farmacie e in qualche caso in erboristerie. Risulta inoltre che nel milanese stesse per essere messo a punto un distributore automatico del prodotto in un sexy shop.

Il prodotto sequestrato è in realtà un farmaco, dunque potenzialmente dannoso. Controindicazioni al principio attivo sono infatti ad esempio l'allergia al principio stesso, l'assunzione concomitante di alcuni altri farmaci o la presenza di cardiopatie. «Raccomandiamo a chi avesse acquistato il prodotto - ha sottolineato il colonnello Demetrio Conti, comandante dei nas di Milano - di rivolgersi a un medico, dal momento che per qualcuno il prodotto può comportare scompensi o rischi per la salute». «Il principio attivo che contiene - ha spiegato il direttore del laboratorio analisi alimenti di Bolzano, Luca D'Ambrosio - è ammesso infatti per i farmaci, in quantità da 2,5 mg a 20 mg, e il prodotto in questione ne contiene in media 19 mg, dunque quasi il massimo consentito, nonostante sia definito alimento e non possa quindi contenerne».
 
da ilmessaggero.it
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