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Autore Discussione: «Caruso indegno. Decideremo a settembre»  (Letto 2790 volte)
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« inserito:: Agosto 11, 2007, 08:53:41 pm »

«Caruso indegno. Decideremo a settembre»
Wanda Marra


«Sono fortemente arrabbiatto con Francesco Caruso. Ma su eventuali provvedimenti, che non escludo, decideranno i gruppi dirigenti quando si riuniranno a settembre». Gennaro Migliore, capogruppo di Rc a Montecitorio, non esita a condannare il deputato eletto nelle fila del suo partito. Ma avverte: «I processi non si fanno sui giornali».

Onorevole Migliore qual è il suo giudizio sulle affermazioni di Caruso?
«Penso che abbia sbagliato nel fare quelle dichiarazioni fintamente provocatorie e scandalose, per una malintesa voglia di apparire. Non si rende conto del danno che fa al partito che l’ha eletto e alla battaglia seria contro le morti bianche. Si sarebbe dovuto scusare con la famiglia di Biagi e con Treu. Assassino è chi ha ucciso Biagi. Caruso non si può permettere queste sceneggiate indegne»
Adesso come gruppo e come Rc prenderete qualche provvedimento?
«Certamente discuteremo di questa vicenda nella Presidenza del gruppo e nella segreteria del partito. Innanzitutto sono dell’idea che Caruso deve fare una marcia indietro molto più chiara e netta di quella abbozzata in maniera confusa. Potrebbe anche presentarsi la necessità di un suo allontanamento dal gruppo. Ma non sono per fare processi sui giornali»
Non è la prima volta che Caruso porta avanti dei comportamenti censurabili...
«Come questa è la prima volta. Ritengo che la questione vada esaminata in quanto tale. Tra l’altro, lui stava facendo un lavoro interessante come parlamentare, sui Cpt, il carcere, gli ospedali psichiatrici giudiziari».
Crede che sia stato sbagliato candidarlo?
«Noi quando abbiamo scelto i candidati l’abbiamo fatto collegialmente. Certo, errori sono stati fatti. Abbiamo già avuto un senatore allontanato dal partito»
Ma dovendo fare un discorso di costi-benefici valeva la pena di candidare Caruso, magari per guadagnare il consenso di una parte del movimento? «
Non l’abbiamo fatto con un intento strumentale, ma in base a una valutazione che era quella di rendere ampia la rappresentanza del Prc»
Alcune scelte di candidati più estremisti vi ha creato però non poche difficoltà in questo primo anno di legislatura...
«Sono scelte che abbiamo fatto per l’adesione a una cultura politica non violenta, che vede la dialettica come valore e non come strumento del diavolo. Coloro che non hanno interpretato positivamente l’investimento fatto su di loro, certamente hanno danneggiato Rc, ma soprattutto loro stessi»
Allargando il ragionamento a tutta Rc, come pensa che per il futuro andrà avanti la dialettica partito di lotta/partito di governo?
«Quella di Rc è stata una scelta fatta ad occhi aperti nella consapevolezza delle difficoltà e degli elementi positivi. In questo momento, i motivi di critica sono maggiori. Ma noi manteniamo così alta la polemica, perché ci aspettiamo risposte. Per questo stiamo portando avanti l’idea della riunificazione della sinistra. Comunque non sono tra quelli che hanno l’ossessione del governo»
Il 20 ottobre sarà l’occasione per contarvi, anche dopo i distinguo sulla manifestazione?
«È una data importante che si colloca proprio al centro dell’autunno. La crescita e le modalità delle adesioni, che sono plurali, mi fa ben sperare. Tutti dovranno venire per dare una vera indicazione di svolta, altrimenti non solo questo governo non ce la farà, ma tutta la sinistra perderà un’occasione storica di essere utile al cambiamento del paese. In quanto ai distinguo, ognuno sceglierà il suo percorso verso la partecipazione. L’importante sarà trovarsi lì».
Rispetto a Rc, l’impressione è che c’è da una parte un partito che passa come quello della rottura, dall’altra la delusione di molti perché gli obiettivi realmente centrati sono molto pochi. Come la vede?
«Il problema esiste. non voglio negarlo. Ma l’idea che siano due obiezioni simmetriche non mi convince. Sono per contrastare tentativi impropri e anche malevoli di chi vuol cambiare cavallo, Prodi e coalizione, e imputare a noi la colpa. Ma nello stesso tempo anche per ascoltare tutte le voci di insoddisfazione dentro e fuori il nostro partito, perché stiamo parlando di chi ci ha dato il mandato. Questo innanzitutto con la riproposizione della campagna di ascolto a settembre, e la manifestazione del 20 ottobre».

Pubblicato il: 11.08.07
Modificato il: 11.08.07 alle ore 13.14   
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