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Autore Discussione: Elogio di Sinistra Democratica  (Letto 2570 volte)
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« inserito:: Agosto 20, 2009, 10:35:03 pm »

Elogio di Sinistra Democratica

di Saverio Laleo

Mar, 18/08/2009 - 09:58


Questo non è un intervento politico per un dibattito.
E' semplicemente un breve elenco per un elogio di SD. Tutto soggettivo.
E per questo forse senza valore.
Ma per me ha un senso: è un voler dire, oggi, in attesa del futuro, un grazie vivissimo, anche in segno di stima sincera, pur orba di frequentazione, a Fabio Mussi e a Claudio Fava.
A Fabio, perché, grazie alla sua (e di altri) intuizione politica, e conseguente decisione di fondare Sinistra Democratica, ho nuovamente sentito, insieme a tanti altri, dopo un’assenza di impegno militante di più di vent'anni, il morso, con tutte le sue ragioni, della passione politica di un tempo; a Claudio, perché, grazie alla sua direzione politica, tutta di servizio, è riuscito a tener viva in tanti di noi, anche con l’esempio, l’esigenza fondante di una nuova unità per una sinistra di governo.
E, in attesa del futuro, SD è ancora per me un porto sicuro.

1. Il bisogno di senso e identità.
Nel suo discorso congressuale di commiato, ragionato e non affatto “tragico”, F. Mussi immagina così una “nuova politica”: "Torna il tema di una nuova politica che dia una risposta non solo alle questioni pratiche, ma al bisogno inestinguibile di senso e di identità. Che viene sempre più affidato – quando non alla pura merce – all’etnia, alla nazione, alla religione. Non scaturisce da qui quella crisi dei partiti e della democrazia moderna, che ha allontanato così tanto le masse dalle istituzioni pubbliche?"
SD è per me questo bisogno inestinguibile di “senso e identità”.

2. La guida politica.
Non esiste partito o movimento, almeno in Italia, senza il timbro ossessivamente personalizzante del suo leader, ovvero del suo capo, ovvero del suo padrone, a prescindere dalle modalità di scelta, dall’acclamazione all’autonomina, dalle primarie all’acquisto diretto, dall’elezione all’autogenesi per scissione: il partito è diventato solo il suo leader, il suo “capo”, a destra, al centro, a sinistra. E’
la sciagura dei tempi.
SD è per me questo maturo rifiuto di leaderismo infantile.

3. Le/i candidate/i.
Al di là di ogni discorso sui limiti nelle scelte delle candidature, le persone candidate nelle recentissime elezioni per SeL hanno portato nel confronto politico una passione civile di altri tempi, una disponibilità disinteressata e generosa, una presenza reale dei problemi della vita quotidiana di tante persone. Mentre tutt’intorno il panorama politico troppo spesso ha offerto un degradante spettacolo di mercato elettorale lontano dai doveri istituzionali della democrazia. Senza aggiungere altro per carità di patria.
SD è per me questo sincero spendersi nelle istituzioni per l’estensione della democrazia.

4. La partecipazione.
In moltissimi territori la partecipazione a spontanee, immediate,  e senza altre attese, forme di coordinamento della sinistra è stata larga e convincente. In qualche caso oltre ogni aspettativa. E ha espresso anche un suo fascino culturale e politico, proprio perché apriva la strada a un bisogno di senso e identità.
SD è per me questa partecipazione libera e democratica alla costruzione della decisione politica.

5. Il voto a SD: una speranza per le persone miti.
Durante la campagna elettorale per l’elezione del Parlamento Europeo è stato possibile, grazie alla novità della nostra proposta politica di unità della sinistra, avvicinare spesso le persone più deluse dall’agire politico dei partiti di maggioranza e di opposizione. Hanno colto, queste persone, la novità, in termini di credibilità, del nostro impegno e hanno espresso condivisione. E anche da queste persone, per scelta libere e miti, non chiuse dentro la prigione del gruppo di potere di turno, spesso di un capetto, è arrivato un voto di speranza.
SD è per me questa speranza soprattutto per le persone libere e miti.

6. La trasparenza: un dovere per la democrazia.
Nel suo percorso di definizione di un programma, di un orientamento politico ideale, SD ha elaborato un documento (non vorrei scomparisse) con tredici proposte per passare “dall’indecenza alla trasparenza”.
E’ stato un momento alto di riflessione politica, con al suo centro la questione morale. Importante per dare all’impegno politico la sua piena e responsabile autonomia. In spirito di servizio.
SD è per me questa garanzia di totale trasparenza, segno futuro di civiltà.

7.Il dibattito.
Sono state molte le occasioni di dibattito e confronto politico all’interno di SD; hanno partecipato in tante/i, nelle assemblee, negli incontri di lavoro, nelle manifestazioni, anche attraverso la pagine di questo intelligente sito di servizio; e le ragioni di tutte/i, dirigenti e non dirigenti, militanti e simpatizzanti, sono state ascoltate, discusse, rispettate. In un confronto civile e ricco di passione e generosità.
SD è per me questa pratica di democrazia aperta e civile. Nella laicità.

8. Il futuro.
Ora c’è Sinistra e Libertà.
“Costruita, vissuta, animata, celebrata, riempita di parole e profezie, aperta all’impegno di tanti” per usare le parole di Claudio Fava.

SD è per me quest’impegno profondo a costruire SeL.
A partire da Settembre.
Comunque.
O no?


da sinistra-democratica.it
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