08/08/09
IL SINDACO EMILIANO INTERVIENE SULLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO FITTO
Il sindaco Michele Emiliano replica alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto (che di seguito riportiamo : Bel coraggio intimidire un magistrato in questi giorni in cui, vedi caso, l’Associazione Nazionale Magistrati è in ferie e in ferie anche i magistrati del Pd che, pro tempore, siedono nell’aula del Senato! Confido che l'una e gli altri non si distraggano in un momento tanto delicato e di fronte ad un a attacco frontale di tale inusuale portata. Visto che di recente si sono scandalizzati per molto meno.
Nel difficile rapporto tra politica e magistratura non si era mai arrivati a tanto per un verso all’asserzione della propria pretesa di purezza e, di fatto, della propria intangibilità e per l’altro all’aggressione nei confronti di un magistrato che, peraltro, non sembra essersi segnalato per i consueti eccessi di protagonismo tanto frequenti in quell'ambiente. Quando si fa un uso tanto spregiudicato persino di pesanti allusioni è evidente che si punta a ledere l’immagine e la serenità di chi sta svolgendo indagini delicatissime se non a indurlo ad astenersi, a togliersi di mezzo.
Certo è facile che, dopo aver fatto tintinnare manette per gli avversari politici, avere condotto l’ultima campagna elettorale all’insegna del gossip mediatico giudiziario più sfrenato e aver affermato la propria assoluta non indagabilità, i nervi saltino e si finisca con l'aggredire chi sta svolgendo il proprio lavoro.
Se anomalie sono ravvisabili esistono tutti i mezzi e le sedi istituzionali per chiarirle. Lo dico per personale esperienza che ho sempre tenuto a mantenere, pur nella durezza delle posizioni, in un ambito di strettissima correttezza istituzionale.
Auguro a Vendola di conservare per via di diritto e di fatto la sua non indagabilità ma chi riveste un ruolo istituzionale dovrebbe mantenere i nervi saldi e risparmiare a tutti, all’istituzione che rappresenta soprattutto, un comportamento tanto penoso)
in merito alla lettera aperta del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
"L'intervento del Ministro Fitto che critica il Presidente Vendola per avere quest'ultimo inviato una lettera alla Procura della Repubblica è davvero un atto di arroganza.
Egli infatti ricorda a Vendola che "esistono tutti i mezzi e le sedi istituzionali" per far valere le proprie ragioni nei confronti di un'indagine che si assume non corretta. L'arroganza consiste nel fatto che di tali mezzi, in particolare del Ministero della Giustizia e dell'Ispettorato del Ministero, può disporre evidentemente Fitto, al punto che non ha esitato ad ottenere dal collega della Giustizia atti ben più efficaci al fine di intimidire la Procura di Bari che una semplice lettera.
Quest'ultima costituisce un appello al giudice perché rifletta secondo coscienza su quanto sta accadendo e sulla propria terzietà rispetto all'indagine in corso.
Scrivere una lettera ad un giudice è l'atto più spontaneo, naturale, trasparente e soprattutto il meno intimidatorio che sia immaginabile da parte di un soggetto che si sente colpito ingiustamente.
Se c'è un comportamento penoso è dunque quello di chi utilizza il proprio personale potere per accedere a mezzi e strumenti inaccessibili ai comuni cittadini".
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