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Autore Discussione: Nell'inchiesta Tarantini delibere pilotate sulla sanità  (Letto 2283 volte)
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« inserito:: Luglio 18, 2009, 09:56:34 am »

Intercettato Salvatore Greco, leader del movimento di Fitto

Al centro di uno degli affari una struttura di proprietà dei Matarrese

Nell'inchiesta Tarantini delibere pilotate sulla sanità


di GABRIELLA DE MATTEIS GIULIANO FOSCHINI

 
BARI - C'è anche la storia di una delibera, approvata dalla giunta Fitto nell'ottobre 2002, su input dell'allora consigliere regionale Salvatore Greco, nel fascicolo della procura di Bari che ha travolto Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore che, nell'ottobre scorso, ha portato la escort Patrizia D'Addario a casa del presidente del Consiglio Silvio berlusconi.

Il pm Roberto Rossi, notificando ai 23 indagati (tra loro molti sono medici) l'avviso di conclusione dell'inchiesta, ha depositato gli atti. E nei faldoni, messi a disposizione degli avvocati, ci sono migliaia di intercettazioni. Tra queste anche alcune che, secondo i carabinieri della sezione di pg, dimostrerebbero come gli affari di Greco, considerato il socio occulto di Tarantini, fossero "poliedrici". Spaziavano dalla sanità all'edilizia.

E' l'ottobre del 2003. Greco (ora alla guida del movimento di Fitto "La Puglia prima di tutto") sta curando la procedura per una delibera che interessa il cugino Salvatore al quale in una telefonata, intercettata il 18, dà informazioni sullo stato dell'iter amministrativo, dicendo che il provvedimento è al vaglio della Ragioneria. I contatti tra i due cugini sono frequenti. Il 22 Salvatore dice a Tato Greco di aver una copia della delibera che prevede il trasferimento di una struttura ospedaliera a Villa Patrizia, struttura di proprietà della famiglia Matarrese. Più tardi l'allora consigliere regionale parla con lo zio Amato attribuendosi il merito di aver dato seguito alle richieste del cugino. La ricostruzione dei carabinieri si basa sulle intercettazioni.

"Tato - è scritto nell'informativa - precisa che al momento si trova in Consiglio, e non può avvicinare una persona visto che potrebbe dare all'occhio. Quindi appena finiranno parlerà con quella persona, e a seguito di ciò tra la giornata di domani o dopo domani verrà convocata la Giunta, al fine di completare la procedura relativa alla delibera a loro interessa. Infine Tato rappresenta allo zio che a seguito del suo intervento Rocco Palese (ndr, allora assessore) ha disposto la firma immediata della delibera".
L'interesse di Greco perché l'iter del provvedimento vada in porto è confermato da un'altra conversazione, registrata dai carabinieri. Questa volta l'interlocutore del giovane consigliere regionale è Fitto (non coinvolto nell'inchiesta). "Gli chiede espressamente - scrivono gli investigatori - che la giunta venga convocata per la giornata di giovedì. Quindi il consigliere formula la richiesta come cortesia personale: "... vedi un po' se la riesci a fare per giovedì, Raffaele!? Fammi sta cortesia Raffaè!"".

La delibera verrà approvata. Al cugino, Greco spiega di aver supplicato il via libera al provvedimento e suggerisce anche "in che modo comportarsi nel qual caso si scopra l'irregolarità della procedura".

(18 luglio 2009)
da repubblica.it
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