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Autore Discussione: Honduras, Zelaya prova a rientrare  (Letto 2167 volte)
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« inserito:: Luglio 05, 2009, 06:06:25 pm »

Sostegno internazionale all'ex leader. Ma i golpisti: se viene verrà subito arrestato

Honduras, Zelaya prova a rientrare

Il presidente deposto potrebbe tornare nel suo Paese accompagnato da Cristina Kirchner e Rafael Correa


TEGUCIGALPA (Honduras) - La crisi in Honduras - innescata dal colpo di Stato militare di domenica scorsa - potrebbe vivere nelle prossime ore una svolta spettacolare, con il tentativo di ritorno in patria del deposto presidente Manuel Zelaya, accompagnato da Cristina Kirchner e Rafael Correa, leader di Argentina e Ecuador. Il paese centroamericano è ormai isolato sul fronte diplomatico e a nulla sono serviti nelle ultime ore i tentativi di far retrocedere i golpisti, guidati dall’italo-honduregno Roberto Micheletti. Nè le pressioni internazionali e il ritiro degli ambasciatori, compreso l’italiano Giuseppe Magno, e nemmeno la missione a Tegucigalpa del segretario dell’Osa (l’Onu delle Americhe) José Miguel Insulza.

IL RITORNO DI ZELAYA - Il deposto Zelaya, trasferito di forza in Costa Rica dai militari, sembra intenzionato a tentare un clamoroso ritorno in patria con i due presidenti amici. L’idea è partire con un aereo da Washington, dove stamani si svolgerà l’assemblea dell’Osa che deciderà la sospensione dell’Honduras dall’organizzazione. «Consideriamo il cambio di governo un golpe militare inaccettabile - ha detto ieri sera Insulza a Tegucigalpa - e poniamo come unica condizione il ripristino della legalità con Zelaya presidente». Anche i golpisti non indietreggiano di un passo. Respingono le pressioni internazionali, insistono per la legittimità della loro azione e fanno sapere che al suo arrivo in Honduras il presidente deposto verrà arrestato. A Insulza hanno consegnato una mole di documenti che proverebbero le irregolarità della sua gestione. Per Micheletti quello honduregno non è un colpo di Stato, ma una legittima sostituzione del presidente approvata dal Congresso. Per prevenire la censura dell’Osa, Micheletti ha annunciato in nottata che il suo Paese lascerà l’organizzazione.

POPOLAZIONE DIVISA - In Honduras, per tutta la giornata sono proseguite pacificamente le manifestazioni sui due fronti. I favorevoli al golpe hanno riunito migliaia di persone attorno al palazzo presidenziale, mentre gli oppositori continuano a denunciare sorpusi e intimidazioni, soprattutto lontano dalla capitale. Nel Paese continua a vigere il coprifuoco nelle ore notturne e prosegue la censura di radio e tv che si oppongono ai golpisti.

Rocco Cotroneo
04 luglio 2009(ultima modifica: 05 luglio 2009)

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