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Autore Discussione: L'Independent: Berlusconi come Gheddafi  (Letto 2190 volte)
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« inserito:: Giugno 13, 2009, 09:20:04 am »

L'Independent: Berlusconi come Gheddafi
 
 
       
ROMA (12 giugno) - La visita in Italia di Gheddafi raccoglie grande spazio sui giornali stranieri. Dopo le foto messe in prima pagina giovedì da Wall Stret Journal e Financial times, oggi il quotidiano francese Le Figaro dedica un articolo del corrispondente da Roma a quelle che definisce «Le sconcertanti lezioni romane di Muammar Gheddafi».

Nell'articolo si citano le affermazioni del leader libico a Roma: «bisogna "capire" le motivazioni dei terroristi, gli Stati Uniti sono "altrettanto terroristi di bin Laden", i pirati somali sono "costretti" a intercettare navi straniere, non ci sono violazioni dei diritti umani in Africa perché gli africani "vivono nella foresta e nel deserto"» e così via. Ricordando la condanna da parte di Gheddafi del «colonialismo e dell'imperialismo sofferti dal suo paese dal 1911 al 1943» e il «lungo monologo sugli orrori dell'occupazione fascista», il quotidiano ricorda che la visita romana è caratterizzata da «accordi economici che si annunciano vantaggiosissimi per le imprese italiane, che avranno un trattamento preferenziale sui mercati libici».

Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi sono «due leader uniti nel pregiudizio» contro gli immigrati, e «ci sono più cose che uniscono questi due uomini potenti di quanto li divida»: è il commento dell'Independent, a firma di Peter Popham, sulla visita del leader libico a Roma. «Entrambi - scrive Popham - hanno una passione per le belle donne; Gheddafi che si circonda con la sua guardia del corpo amazzone, Berlusconi che invita giovani modelle in massa nella sua villa in Sardegna. Entrambi hanno un disprezzo non nascosto per il parlamento».

L'Independent spiega poi che gli accordi bilaterali stretti portano benefici economici per entrambi i Paesi (gas libico per l'Italia, un'autostrada che attraversa il Paese per la Libia): «Ma c'è un altro aspetto dell'accordo - si legge - che ha ricevuto meno attenzione nei racconti de media, che sono stati dominati al solito dalle loro strabordanti personalità. Insieme hanno cospirato per spazzare sotto a un tappeto libico il maggior problema di immigrazione dell'Italia». La sorte dei migranti bloccati in mare e rimandati in Libia, ricorda, ha provocato «le dure proteste dell'agenzia per i rifugiati dell'Onu: molti di loro vengono da paesi come la Somalia, ha affermato, e potrebbero avere eccellenti motivi per ottenere asilo politico. E ora invece di fare questa richiesta vengono consegnati alla custodia della Libia, e Dio solo sa che sorte incontreranno».

«Ma questo non è un problema che toccherà le corde del cuore di Silvio Berlusconi - scrive Popham - In un recente commento, tipicamente strambo, egli ha detto che gli immigrati rimandati in Libia erano fortunati, perché i centri di accoglienza per gli immigrati in Italia sono "molto simili a campi di concentramento". Gheddafi è parimenti insensibile verso la loro situazione. In conferenza stampa a Roma ha dichiarato: "Gli africani non hanno problemi di asilo politico. La gente che vive nella boscaglia (o) nel deserto non ha problemi politici"». «Il punto di vista di entrambi può essere riassunto in maniera succinta: chi se ne importa di quel che accade a quei neri?», conclude il commento dell'Independent.

 
da ilmessaggero.it
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