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Autore Discussione: Francesco Alberti L’instant book Elisa, la «velina» pro Cavaliere  (Letto 3538 volte)
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« inserito:: Giugno 02, 2009, 11:48:30 am »

L’instant book Elisa, la «velina» pro Cavaliere

Così nacque il nomignolo «papi»

«Lo conobbi in volo, aveva un dossier su di me. È una miniera di saggezza»
 


REGGIO EMILIA - Nome in codi­ce: papi. Non se la prenda Noemi: non è stata l’unica e non sarà l’ulti­ma. La prima fu Renata, velina mila­nista, sangue brasiliano nelle vene e tanta adrenalina da spendere. Fu lei, nell'orgasmo calcistico di una Cham­pions League ancora da vincere e con la promessa ai suoi fans televisi­vi di uno spogliarello stile Ferilli in caso di successo rossonero, ad appic­cicare al premier Silvio Berlusconi quella parolina, «papi», che ora sta fa­cendo il giro del mondo. «Renata è un tipo un po’ sui generis, ha una componente maschile molto accen­tuata. Ha chiamato il premier con questo appellativo con incolpevole naturalezza per rimarcarne la familia­rità con il Milan, senza nemmeno averlo mai conosciuto prima». Trovata geniale, mediaticamente fulminante: da allora, quel vezzeggia­tivo si è diffuso con la velocità di una pandemia nella variopinta galas­sia umana che circonda il Cavaliere. «E ora molte ragazze si rivolgono a lui in quel modo. È una consuetudi­ne, forse il frutto di un tacito accor­do, una specie di nome in codice de­ciso, magari, per l’atavico timore di essere intercettate».

Papi, nome in codice. A svelare il mistero, per la tranquillità dei posteri, è la reggiana Elisa Alloro, 32 anni, valletta, showgirl. E da oggi pure scrittrice.
Catturando il vento del momento, ha scritto un instant book dal titolo «Noi, le ragazze di Silvio» (100 pagine, Aliberti editore, euro 9,90). Si tranquillizzino Ghedini e il suo stuolo di legali: non c’è fango nelle pagine di Elisa. Che, anzi, sotto forma di lettera de­stinata a Veronica Lario, rintuzza le accuse di «ciarpame» e difende lo sta­tus di velina con annesse ambizioni elettorali (comprese le sue, visto che figurava tra le eurocandidabili al cor­so di formazione politica in via del­l’Umiltà, per poi ripiegare, dopo il ci­clone Veronica, su una nomination comunale a Reggio con il Pdl). Ma so­prattutto regala parole uniche sul Ca­valiere. Testuale: «Il premier è una miniera di saggezza... Ogni minuto trascorso con lui l’ho sempre conside­rato alla stregua di un dono divino».

E siccome i miracoli esistono, un bel giorno del 2004 Elisa, che allora lavorava per Mediaset, co­nobbe il suo mito. Dove­va intervistarlo sul Ponte di Messina. E invece, in un batter d'occhio, si ri­trovò catapultata in Sar­degna, «ad un pranzo di lavoro — scrive — con professionisti dello staff presidenziale: io, unica donna». Il tutto, dopo un volo da Ciampino «sul­l’aereo della Presidenza del Consiglio», durante il quale scoprì che il premier, di lei, sa­peva tutto («Esibì un corposo fascico­lo » ricorda Elisa). E le fece pure un’offerta di lavoro (che lei rifiutò): «Mi spiegò che stava mettendo insie­me una task force di 50 giovani gior­nalisti che facessero da ufficio stam­pa ponte tra Roma e Bruxelles: al suo curriculum gioverebbe enormemente, mi disse...». Terminata la colazione, di nuovo sull’aereo di Stato: destinazione Milano, stadio San Siro, dove era di scena il Milan. Poi ancora auto blu, il grido delle sirene («Milano sembrava tutta per noi...») per l’ennesimo trasferimento aereo su Ciampino.

Lasciata Mediaset, Elisa ha lavorato per una casa di produzione, ma non ha perso le tracce del premier: «A volte è capitato che mi invitasse a raggiungerlo a villa Certosa, a cene con decine di ospiti ». Di Noemi ha ricordi vaghi («Ci siamo presentate fugacemente durante una festa»). Molto più impressa le è rimasta invece «l’ossessione del Cavaliere per l'ordine». Come quando suggerì a Michela Vittoria Brambilla di tenere i capelli raccolti, «che addolciscono i lineamenti ». O a Mara Carfagna «il castigato caschetto, che allontana lo stereotipo da star di calendario». E come dimenticare, scrive Elisa, le due gemelle montenegrine che inscenarono «uno sconclusionato e folle balletto davanti agli occhi di un costernato premier»? E «le altre apparizioni non annunciate, femminili e non, ai cancelli delle sue dimore...»?
Chiusura del libro con ringraziamenti. Ad amici, genitori. E pure «a Silvio, autore inconsapevole di molte di queste pagine».

Francesco Alberti
02 giugno 2009

da corriere.it
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« Risposta #1 inserito:: Giugno 06, 2009, 05:24:12 pm »

Tutte le facce sono oscurate, tranne quella del Cavaliere.

Richiamo del Garante

Le foto di Villa Certosa online su El Pais

Il quotidiano spagnolo pubblica cinque scatti di Antonello Zappadu, denunciato dal premier. Risalgono al 2008


MILANO - Dopo tanto discutere, ecco le foto. Quegli scatti realizzati da Antonello Zappadu a Villa Certosa nel maggio 2008, quando tra gli altri era ospite del premier l'ex primo ministro ceco Mirek Topolanek, finiscono sul web. E in particolare sul sito del quotidiano spagnolo El Pais, che pubblica cinque scatti in cui si vedono belle ragazze in abiti più o meno succinti, il presidente del Consiglio e altri ospiti non identificati. Tutte le facce sono oscurate, tranne quella del Cavaliere. Le immagini sono state sequestrate dopo che Berlusconi ha denunciato Zappadu per violazione della privacy e tentativo di truffa.


«A RISCHIO L'ITALIA» - «Le foto censurate da Berlusconi» è il titolo dell’articolo, corredato dall'editoriale «Berlusconi messo a nudo». «Le immagini - spiega l’editoriale - non svelano la privacy del primo ministro ma la sua deriva autoritaria. Se fino ad ora le sue uscite erano state prese come uno scherzo, oggi esistono nuovi e gravi motivi per avvertire che ciò che il premier sta mettendo a rischio è il futuro dell’Italia come Stato di diritto», prosegue l’editoriale, sottolineando come «un’Italia che scivoli lungo la china verso la quale la sta trascinando Berlusconi non è un motivo di preoccupazione solo per gli italiani, ma per tutti gli europei». Le fotografie ritraggono gli ambienti della residenza sarda del premier, indagato per l'uso di voli di Stato a scopo privato, in particolare per il trasferimento dei suoi invitati alle feste a Villa Certosa. Il quotidiano riporta le dichiarazioni del fotografo secondo il quale «ogni weekend» voli di Stato sotto la guida della Aeronautica Italiana sono arrivati in Sardegna con artisti, veline e altri amici di Berlusconi. «Nell’agosto 2008 - scrive El Pais - il premier italiano ha cambiato la legge per consentire ai suoi invitati privati di utilizzare i voli di Stato. Le fotografie dimostrano che quattro mesi prima di questo modifica normativa, Berlusconi aveva già viaggiato con il suo amico Mario Apicella e una ballerina di flamenco».



05 giugno 2009 (ultima modifica: 06 giugno 2009)

da corriere.it
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« Risposta #2 inserito:: Giugno 06, 2009, 05:25:08 pm »

Silvio e il suo punto G.
 
 
 
di Mario Ajello

Povero Silvio. Gheddafi arriva in Italia, dice «voglio incontrare 700 donne» e tutti s’affrettano a procurargliele. Mentre il povero Silvio non solo si vede scippare dal rais libico una delle sue favorite (la Carfagna, che sarà alla guida del gruppo delle 700) ma in generale non batte chiodo.

Vittorio Sgarbi gli racconta le proprie gesta amorose, molteplici e acrobatiche, e il povero Silvio si dispera: «Beato te, che puoi avere tutte le donne che vuoi. Io, invece, ho sempre addosso gli occhi di tutti...». Il ministro Calderoli si fa beffa di lui, «sotto le lenzuola del Cavaliere c’è più fumo che arrosto», e il povero Silvio non sa come replicare.

Il suo carissimo amico Franco Zeffirelli dice che «a Berlusconi piacciono tutte», e il povero Silvio maledice il destino cinico e baro che, rendendolo uomo di Stato, ha tarpato le ali alla sua pubblica esuberanza sessuale che meriterebbe una soddisfazione più piena.

E «non c’è nulla di piccante nel mio rapporto con Noemi e neppure una volta sono stato da solo in una stanza con lei», si strugge il povero Silvio. E «sono immagini caste e innocenti» quelle pubblicate sul «Pais», è lo sfogo sofferto del povero Silvio. Ed è stato soltanto un «amore platonico» quello fra me e il premier, ha confidato la sua ex amica Virginia Sanjust, e mannaggia a Platone avrà pensato il povero Silvio di cui lei sottolinea «i limiti della potenza dell’uomo più potente d’Italia».

Intanto, Veronica forse ha un fidanzato. La Carfagna è da Gheddafi. Noemi viene data in love affaire non con ”papi” ma con il calciatore milanista Borriello o con suo fratello, entrambi napoletani, anche se non ha ancora ufficialmente scaricato il finto fidanzato che i rotocalchi berlusconiani le hanno appioppato (quel Cozzolino, tronista di Mediaset).

Mentre il povero Silvio, abbandonato da tutte, è rimasto da solo col suo punto G. Che è l’avvocato Ghedini, non proprio un bel fusto. 

da ilmessaggero.it
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