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Autore Discussione: AFGHANISTAN: NAPOLITANO INSISTE, PIU' IMPEGNO ITALIA E UE  (Letto 2006 volte)
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« inserito:: Maggio 31, 2009, 10:58:28 pm »

2009-05-27 19:51

AFGHANISTAN: NAPOLITANO INSISTE, PIU' IMPEGNO ITALIA E UE

di Alberto Spampinato


ROMA - Al Consiglio Supremo di Difesa, Giorgio Napolitano ha ribadito l'appello lanciato la scorsa settimana a Londra: l'Unione Europea, e l'Italia, devono prendere seriamente in considerazione un maggiore coinvolgimento nelle operazioni civili e militari in Afghanistan, come richiesto dalla Casa Bianca. Ad ascoltare c'erano il premier Silvio Berlusconi, i ministri La Russa, Frattini, Maroni, Tremonti e Scajola e i vertici militari.

Sulla questione si è aperta una discussione, la decisione spetta al governo. Napolitano aveva già posto la questione con estrema chiarezza nella conferenza del 19 maggio scorso all'Istituto Internazionale di Studi Strategici. La comunità internazionale, disse in quella occasione, deve compiere in Afghanistan "il suo sforzo principale per contrastare la minaccia globale posta dal fanatismo e dall'oscurantismo", la situazione "é lungi dall'essere incoraggiante", ma non possiamo fallire. Perciò, aggiunse Napolitano, l'Europa deve impegnarsi di più in questa area.

 "Sono fermamente convinto - sottolineò - che una partecipazione europea più attiva nelle operazioni di mantenimento e di ristabilimento della pace in Afghanistan, come energicamente suggerito dall'Amministrazione americana, dovrebbe essere seriamente presa in considerazione, innanzitutto nel nostro interesse, tenendo presente la minaccia del terrorismo islamico fondamentalista contro l'Europa. Prendo molto seriamente il monito del presidente Obama secondo il quale l'Europa potrebbe trovarsi sotto una minaccia di terrorismo più grave di quella che incombe sugli Stati Uniti. L'Afghanistan può sembrare molto distante da noi, ma le distanze contano ben poco nel mondo odierno. E' un'illusione pericolosa credere che non riguardi il futuro della pace nel mondo. E lo stesso può dirsi della crisi ancora aperta in Medio Oriente". Nel comunicato ufficiale sulla riunione odierna del Consiglio Supremo di Difesa la questione è riferita in termini più generali ma altrettanto chiari: "Il Consiglio ha esaminato le implicazioni per la sicurezza che l'evoluzione in corso nel quadro internazionale presenta, con particolare riferimento al nuovo approccio regionale alla crisi in Afghanistan.

 L'avvio, con l'avvento della nuova presidenza statunitense, di una più incisiva e coinvolgente cooperazione multilaterale, rinforzata anche dalla necessità di far fronte in maniera coordinata alla crisi economica globale in atto, può costituire una svolta importante nel contrasto del terrorismo internazionale e per un più efficace intervento multidisciplinare nelle aree di crisi". "Il rapido recupero economico, sociale e civile e, quindi, la stabilizzazione di tali aree - prosegue il comunicato - sono condizioni essenziali per il rilancio di un processo di sviluppo globale pacifico ed equilibrato.

 Il cruciale interesse dell'Europa e dell'Italia in particolare per il conseguimento di questi obiettivi di pace e di crescita induce il nostro Paese a rinnovare e, per quanto possibile, a potenziare, sia sul piano militare sia su quello della cooperazione civile, l'impegno a contribuire allo sforzo che la Comunità Internazionale sta conducendo. In tale prospettiva, il Consiglio ha analizzato, anche con riferimento alle risorse finanziarie disponibili, la partecipazione delle Forze Armate alle missioni in corso e la loro prevedibile evoluzione". 

da ansa.it
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