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Autore Discussione: Merkel: "Intesa con il presidente Obama.  (Letto 2368 volte)
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« inserito:: Maggio 30, 2009, 04:02:50 pm »

ECONOMIA     

Nella notte l'annuncio del ministro delle Finanze tedesco

Tre i punti dell'accordo. La firma definitiva entro 4-5 settimane

Opel, Magna batte Fiat via libera da Berlino

Merkel: "Intesa con il presidente Obama. Test riuscito per le relazioni transatlantiche"

Il leader Pd Franceschini: "Governo distratto". Calderoli: "Ha perso occasione per tacere"
 

BERLINO - L'annuncio ufficiale lo ha dato il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck (Spd), poco dopo le 2 di notte, davanti alla cancelleria di Berlino, al termine di una nuova tornata di incontri iniziata dodici ore prima: il gruppo Magna sarà il nuovo proprietario della Opel. I negoziati per salvare la
Opel sono stati "un test per le relazioni transatlantiche" che è "riuscito", ha affermato la cancelliera tedesca che ha parlato di una intesa con il presidente americano Obama. E non mancano le polemiche. Per il leader del Pd dario Franceschini "il governo era distratto". Il ministro calderoli replica: "Ha perso un'occasione per stare zitto".

Angela Merkel ha sottolineato che è stata una trattativa "lunga e difficile", assicurando che è stata scelta la strada migliore per salvaguardare migliaia di posti di lavoro senza gravare sulle finanze pubbliche. I tedeschi hanno preferito il consorzio del produttore di componenti d'auto, l'austro-canadese Magna, alleata alla russa Sberbank, alla Fiat. L'acquisizione di Opel da parte di Magna potrebbe portare alla soppressione di 2.600 posti di lavoro in Germania: lo hanno reso noto, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, fonti ufficiali del governo tedesco.

Un gruppo di 5 milioni di auto l'anno. Siegfried Wolf, uno dei due amministratori delegati di Magna, ha avvertito che ancora devono essere messi a punto alcuni dettagli: "Nel giro di cinque settimane ci sarà la firma dell'accordo finale", ha spiegato. Magna diventerà un gruppo da cinque milioni di vetture all'anno, con un forte orientamento sul mercati della Russia e dell'ex Unione sovietica.

Le percentuali. Al gruppo austro-canadese andrà il 20% della Opel, alla Sberbank il 35%, alla Gm rimarrà il 35%, mentre i dipendenti controlleranno il 10% mentre la General Motors si separerà dal colosso tedesco dopo 80 anni di matrimonio. Il numero uno di Gm Europe, Carl-Peter Forster ha affermato che la Opel è stata "salvata, per il momento", ma ha avvertito che sarà un "lavoro difficile" trasformare in un contratto il protocollo d'intesa firmato a Berlino.

I tre punti dell'accordo. L'intesa raggiunta si basa su tre punti: un memorandum d'intesa con la Magna, l'amministrazione fiduciaria per la Opel e il prestito ponte da un miliardo e mezzo di euro erogato dal governo federale e dai quattro Laender tedeschi che ospitano gli impianti della casa automobilistica. La Magna garantirà già dalla prossima settimana la necessaria liquidità.

Angela Merkel. La trattativa che ha portato all'accordo tra Gm e Magna per l'acquisizione di Opel è stata "lunga e difficile". Ma la soluzione scelta è quella che consentirà di salvaguardare l'occupazione degli impianti tedeschi, ha commentato la Cancelliera tedesca, Angela Merkel. "La trattativa - ha detto nel corso di una conferenza stampa - è stata lunga e difficile. Abbiamo valutato tutti i rischi a livello federale e regionale".

"Era - ha sottolineato ancora la Merkel - una situazione complessa. Avevamo tutta la responsabilità di questa decisione. Dovevamo valutare tutti i rischi di un'alternativa che non poteva essere valida". Per questo, dunque, "la decisione non è stata facile" ma quella raggiunta "è una soluzione politicamente ragionevole": "Abbiamo fatto in modo - ha spiegato- che i dipendenti mantenessero il loro posto di lavoro e abbiamo salvaguardato gli impianti in Germania. Abbiamo rappresentato i loro interessi".

L'accordo, ha poi assicurato la Cancelliera tedesca, ha rispettato le regole della Ue. Su questo,"abbiamo già avuto colloqui con il commissario Verheugen". "I contatti con la Ue saranno intensificati - ha aggiunto - e le direttive europee saranno seguite e rispettate".

Relazioni transatlantiche. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, sottolineando che l'intesa è stata raggiunta con l'aiuto del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, con cui Merkel ha avuto un colloquio telefonico poco prima della chiusura delle trattative: "Siamo stati d'accordo sul fatto che occorreva fare tutto il possibile per trovare una soluzione soddisfacente a una questione così complessa". E ha aggiunto: "E' stato un test riuscito per le relazioni transatlantiche". Angela Merkel si è quindi detta fiduciosa che i dettagli dell'operazione potranno essere definiti a breve.

"Una decisione difficile". Il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck, ha ammesso che la decisione "non è stata facile" e ha sottolineato il governo tedesco è consapevole dei "rischi" che sono stati confrontati con "quelli di un'insolvenza che avrebbe pesato con un credito di massa sul sistema pensionistico, aggiungendosi agli altri costi sociali". Il ministro ha riferito che anche i rappresentanti del Tesoro Usa presenti alle trattative hanno avallato l'intesa.

Reazioni. "Un'occasione perduta. Mi pare che altri governi si siano impegnati in modo molto determinato per sostenere le loro imprese. Da noi c'è stata un po' di distrazione", ha detto il segretario del Partito democratico Dario Franceschini. "Se non ci fosse stato l'intervento del Governo, con il decreto anti crisi ed in particolare quello per gli incentivi per il settore auto, la Fiat non avrebbe certo potuto acquisire Chrysler nè tanto meno avrebbe potuto concorrere all'acquisizione di Opel. Ancora una volta Franceschini ha perso un'occasione per stare zitto", ha subito replicato il ministro Roberto Calderoli.

"Del destino della più grande azienda italiana - ha incalzato Massimo D'Alema - si sono occupati il governo tedesco, il governo americano, il governo russo, che in questo caso è stato nostro concorrente agguerrito. Purtroppo noi non abbiamo un governo nel senso proprio del termine". Replica indirettamente il ministro Renato Brunetta: "Per quanto riguarda il governo - ha spiegato - massimo di assistenza ed attenzione a questa grande strategia Fiat di internazionalizzazione e di definizione di nuove economie di scala''.

"Dispiace che il Governo tedesco abbia privilegiato un'opzione che, dalle informazioni che abbiamo avuto dai giornali, sembra più debole dal punto di vista industriale", ha sottolineato il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Soddisfatto, invece, il sindacato: "Avevano espresso un giudizio di preoccupazione riguardo a un accordo con Opel perché esistevano molte sovvrapposizioni di segmento e previsioni nei piani industriali che avrebbero pagato stabilimenti come Termini Imerese. In questo senso, l'esito della trattativa ci rende soddisfatti", ha detto Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil di Termini Imerese.

La Fiat ha fatto bene a 'passare la mano' quando nella partita per l'acquisizione di Opel è stato messo sul tavolo un rilancio da 300 milioni di euro "senza avere accesso ai conti della casa automobilistica". E' in sintesi l'opinione del Financial Times. Secondo il quotidiano britannico se "Magna e il suo socio russo Sberbank lo hanno fatto, questo non fa che aumentare i loro rischi".

Fiat-Chrysler. Intanto il tribunale per la bancarotta di New York, fa sapere che deciderà lunedì sulla vendita di Chrysler alla nuova società controllata per il 20 per cento da Fiat. A spiegarlo è il giudice che presiede la Corte per la bancarotta di New York, Arthur Gonzalez: ''Credo - ha detto dopo una maratona di tre giorni di audizioni - che esprimerò il mio parere lunedì''.

Il governo "in vigile attesa" sulla Fiat, ha assicurato il ministro del lavoro. Maurizio Sacconi ha assicurato che "al momento giusto incontreremo le parti. Farlo al momento sbagliato non serve a niente".

(30 maggio 2009)
da repubblica.it
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