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Autore Discussione: Csm: promossa Ilda Boccassini: chiese la condanna del premier  (Letto 2407 volte)
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« inserito:: Maggio 28, 2009, 10:29:42 pm »

Csm: promossa Ilda Boccassini: chiese la condanna del premier

 
   
 ROMA (28 maggio) - Proprio mentre è in atto un nuovo scontro tra Silvio Berlusconi e la magistratura, sull'onda della sentenza del tribunale di Milano che ha condannato l'avvocato inglese David Mills, il plenum del Csm ha promosso Ilda Boccassini, il pm della procura del capoluogo lombardo protagonista di tante battaglie giudiziarie con il presidente del Consiglio, e che nel 2004 chiese per lui la condanna a otto anni di reclusione nel processo Sme. Processo che poi si concluse con l'assoluzione di Berlusconi. Ilda la Rossa sarà uno dei due nuovi «vice» del procuratore Manlio Minale (l'altro è Pietro Forno, procuratore aggiunto a Torino).

La sua nomina è stata decisa dal plenum all'unanimità, con il voto favorevole anche dei laici del PdL.

Napoletana, 60 anni, Boccassini entrò nel pool di Mani Pulite al posto di Di Pietro. E con i colleghi venne accusata in esposti alla procura di Brescia e al Csm ( tutti archiviati) dallo stesso Berlusconi di averlo perseguitato e di complottato per farlo dimettere da presidente del Consiglio nel '94. Fu poi durante il processo Sme che il premier contestò al magistrato e al suo collega Gherardo Colombo di aver gettato «tonnellate di fango» su di lui e dunque «sul Paese» con un «teorema» senza prove. Lei replicò con altrettanta durezza parlando di «tonnellate di insinuazioni» nei suoi e nei confronti della procura e ripetendo le parole di Gianni Baget Bozzo che Berlusconi aveva sottoscritto: «il fascismo non è stato nulla rispetto all'odiosa burocrazia togata rappresentata dai pm Colombo e Boccassini che saranno ricordati come giudici iniqui».

Alla procura di Milano da 30 anni, Boccassini ha fatto parte all'inizio del pool sulla criminalità organizzata, conducendo importanti indagini come quelle sulla «Duomo Connection», nella quale erano coinvolti personaggi di primo piano di Cosa Nostra. Dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio, chiese di essere applicata alla procura di Caltanissetta: e lì si occupò dell'inchiesta sugli esecutori materiali e sui mandanti dell'uccisione di Giovanni Falcone. In tempi più recenti ha condotto le indagini sulle nuove Br, sventando nel 2007 un attentato all'abitazione milanese di Silvio Berlusconi, e guadagnandosi in quell'occasione il plauso del centro-destra. 
 

da ilmessaggero.it
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