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« Risposta #1 inserito:: Maggio 23, 2009, 04:18:35 pm » |
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Maroni: «500 kg di tritolo non cancellano le idee del magistrato assassinato»
Napolitano ricorda Falcone «Grande esempio morale»
Il capo dello Stato nell'aula bunker dell'Ucciardone, a 17 anni dalla Strage di Capaci
PALERMO- Inizia con la voce rotta dall’emozione il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il suo ricordo di Giovanni Falcone nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo. A 17 anni dalla strage di Capaci (in cui persero la vita il giudice antimafia, la moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro), Napolitano sottolinea che «mai come in queste occasioni e davanti a queste memorie sentiamo di essere una nazione e una nazione unita». Commemorando Falcone, il capo dello Stato ha detto che conta, nella lotta contro la mafia, «la crescita della coscienza critica e della fiducia nello Stato di diritto», e ha sottolineato che essa «può rafforzarsi solo in un clima di rispetto in ogni circostanza degli equilibri costituzionali da parte di tutti coloro che sono chiamati ad osservarli».
IL RICORDO - «Nel luglio del'93 - ricorda il capo dello Stato - ero stato a Catania da presidente della Camera per unirmi a una grande manifestazione in onore di Paolo Borsellino, nel primo anniversario del massacro oridito dalla mafia per eliminarlo. E nel segno di questa continuità da me profondamente sentita, che si colloca la mia presenza oggi come Capo dello Stato, quello Stato che in Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha avuto dei servitori eccezionali per lealtà e professionalità, dei coraggiosi e sapienti combattenti per la cause della legalità, in difesa della libertà e dei diritti dei cittadini. Li ricordiamo e sempre continueremo a farlo - ha aggiunto il presidente della Repubblica - come grandi esempi morali per i giovani e per tutta Italia».
«BUONA POLITICA E SVILUPPO CONTRO LA MAFIA» Gli applausi interrompono quattro volte il discorso del capo dello Stato. La prima quando Napolitano ricorda proprio il maxiprocesso antimafia. Poi quando il presidente della Repubblica cita il suo «più profondo apprezzamento per tutte le associazioni antimafia, antiracket ed antiusura come "Addio Pizzo" e "Liberofuturo" per il loro impegno e la loro tenacia». Lo stesso accade quando lo stesso apprezzamento va «a quei tanti imprenditori e commercianti che hanno alzato e stanno alzando la testa» e ad «organizzazioni come la confindustria siciliana, sostenuta da quella nazionale» per le sue «scelte nette e coraggiose». Emma Marcegaglia, che ha da poco preso la parola dopo i ministri Gelimini, Alfano e Maroni, abbassa a questo punto lievemente la testa, in segno di ringraziamento. Quindi «omaggio a quegli uomini di governo e alle forze parlamentari che assecondarono gli sforzi e le ide di Falcone e Borsellino». Oggi «lo Stato democratico deve fronteggiare, sulla base dei rilevanti successi conseguiti anche di recente, le organizzazioni criminali in tutte le loro espressioni, quelle tradizionali come quelle nuove, inserite in un contesto mondiale profondamente mutato». In questo ambito di «innovazione e sviluppo dell'iniziativa antimafia si conferma vitale il ruolo di una istituzione voluta da Falcone e Borsellino, la Procura Nazionale Antimafia, oggi guidata da un magistrato di incontestabile esperienza, dirittura ed autorevolezza». «Occorre più che mai assicurare alla procura nazionale antimafia la possibilità di operare in un clima di leale, piena collaborazione e di esercitare integralmente le sue attribuzioni».
«EMOZIONATO» - Oltre al capo dello Stato, sono presenti all'Ucciardone il ministro degli Interni Roberto Maroni, il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. «Non è la prima volta che vengo qui, rinnovo l'emozione che ho provato altre volte» ha detto Napolitano appena arrivato all'aula bunker. Il capo dello Stato ha salutato una parata di studenti che lo attendevano all'entrata.
LA NAVE DELLA LEGALITA' - Nell'aula bunker dell'Ucciardone ad ascoltare le parole di Napolitano ci sono i circa 1.500 studenti d provenienti da tutta Italia che, guidati dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, sono arrivati a Palermo a bordo della nave della legalità. Tanti gli striscioni fra cui uno che recita: «Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola». A poppa della nave giunta nel porto di Palermo, le gigantografie dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
MARONI - Lo Stato, ha assicurato Maroni rivolgendosi agli studenti presenti nell'aula bunker dell'Ucciardone «continuerà con determinazione il suo impegno contro la mafia». «In questo modo - ha aggiunto il ministro - intendiamo onorare la testimonianza di un uomo, Giovanni Falcone, che 500 chili di tritolo non hanno potuto cancellare dalla nostra memoria. Lo Stato c’è».
23 maggio 2009 da corriere.it
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