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Autore Discussione: Toyota in rosso più del previsto  (Letto 1825 volte)
Admin
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« inserito:: Maggio 09, 2009, 04:35:13 pm »

Toyota in rosso più del previsto
 
Il presidente della Toyota Katsuaki Watanabe annuncia i risultati


Brutta sorpresa oggi dalla Toyota, che ha annunciato perdite ancora più pesanti del previsto: il bilancio del numero uno mondiale dell'automobile è finito in rosso per 434 miliardi di yen (4,4 miliardi di dollari) per l'intero anno fiscale 2008, con un "buco" concentrato sul quarto trimestre 2008 per ben 766 miliardi di yen (7,73 miliardi di dollari). E' la prima perdita netta del gruppo giapponese in 59 anni.

Da gennaio a marzo del 2009 la Toyota ha avuto una perdita operativa di 682,5 miliardi di yen (6,9 miliardi di dollari). Per l'anno in corso il colosso nipponico prevede un ulteriore peggioramento delle perdite fino a 550 miliardi di yen (5,55 miliardi di dollari). La Toyota vi farà fronte con ulteriori licenziamenti, riduzioni di capacità produttiva, e il lancio di nuovi modelli di auto ibrida.

Sulle ibride però il numero uno mondiale deve confrontarsi con una concorrenza più aggressiva da parte della rivale Honda. Questo costringerà Toyota a ridurre i prezzi di listino e i margini di utile sulla sua Prius, per non cedere quote di mercato alla nuova Honda Insight.

Intanto la casa automobilistica cinese Geely manifesta un crescente interesse per le acquisizioni all'estero. Dopo aver presentato un'offerta alla Ford per rilevare la Volvo, i cinesi avrebbero fatto delle avances anche alla General Motors per l'altra marca svedese in vendita, la Saab. La doppia offerta della Geely potrebbe essere suggerita anche da considerazioni tattiche: un modo per accentuare la pressione sulla Ford, e anche un "piano B" nel caso non vada in porto l'operazione su Volvo.

Dopo essere stati i primi a seminare ottimismo - anticipando di varie settimane i "germogli verdi" annunciati da Ben Bernanke - i dirigenti cinesi ora sembrano voler smorzare le aspettative sulla ripresa economica. Il vicepremier Wang Qishan ha fatto una dichiarazione particolarmente cauta: "La crisi finanziaria globale sta ancora diffondendo i suoi effetti e l'economia mondiale avrà un peggioramento prima di riprendersi".

Questa improvvisa prudenza forse può essere stata suggerita da un'attenta lettura dei dati sulla congiuntura cinese. Mentre la maggioranza degli indicatori sembrano rivelare che il peggio è ormai alle spalle, anche grazie al robusto aumento di spesa pubblico varato dal governo di Pechino, c'è tuttavia una statistica che suscita perplessità: il consumo di energia elettrica ha continuato a calare anche nel mese di aprile.

Il consumo di elettricità è considerato una delle statistiche più affidabili perché non può essere manipolato a fini politici dalle autorità locali (che hanno tendenza a sfornare risultati "conformi" con le previsioni di Pechino). L'interpretazione più ottimista: la crescita cinese ha finalmente imboccato la via del risparmio energetico, quindi un aumento del Pil non si ripercuote necessariamente in maggiori consumi di elettricità. L'altra possibile lettura di quel dato: la locomotiva cinese non è ripartita così rapidamente come si credeva.

(8 maggio 2009)
da repubblica.it
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