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Autore Discussione: Il discorso di Berlusconi  (Letto 2793 volte)
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« inserito:: Marzo 27, 2009, 11:56:38 pm »

2009-03-27 21:38

Il discorso di Berlusconi

ROMA - Un discorso di un'ora e 31 minuti, per lanciare il progetto del Popolo della Libertà, con l'ambizione di arrivare al 51% dei voti, e per attaccare la sinistra ancora ancorata alle vecchie ideologie.

Ecco le frasi salienti dell'intervento di Silvio Berlusconi al congresso nazionale del popolo della Libertà.


51% - "I sondaggi quelli veri, non quelli fasulli, ci danno al 43,2%, ma noi puntiamo al 51%. Sappiamo come arrivarci e ci arriveremo".

UNICO GOVERNO - "Siamo l'unico governo possibile oggi in Italia.Il destino del Pdl dipende dalla capacità del governo di incontrare il consenso dei cittadini".

GRAZIE GIANFRANCO - "Desidero ringraziarti, Gianfranco, perché anteponendo gli interessi del Paese a quelli personali, hai contribuito a scrivere insieme a noi questa pagina di storia".

BANDIERE BRUCIATE - "Vi ricordate di qualche grande successo in politica internazionale dei governi della sinistra? Noi ci ricordiamo, purtroppo, delle bandiere degli Stati Uniti e di Israele bruciate e l'oltraggio ai manichini dei nostri soldati di Nassiriya".

CRAXI - "Ringrazio e saluto Stefania Craxi, figlia e degna erede di un mio carissimo amico. Bettino Craxi ebbe tra l'altro un grande merito: fu il primo presidente del Consiglio a rivolgersi ai banchi della destra, attribuendogli pari dignità democratica".

PD - "Franceschini è impegnato nell'inutile tentativo di salvare il salvabile". "Veltroni mi ha illuso, ma è stato un bluff". "Prodi? Velo pietoso sul suo ultimo governo".
 
SINISTRA STA USCENDO DI SCENA - "Gli italiani non hanno gli occhi bendati. Noi andiamo avanti, la sinistra invece torna indietro. Oggi la sinistra sta uscendo di scena".
 
COSTITUZIONE - "Rispettiamo la Costituzione, in essa ci riconosciamo, sentiamo il patriottismo della Costituzione, ma non fine a sé stesso". "L'autorità del governo ha bisogno di risposte rapide dalle istituzioni".

RIVOLUZIONE LIBERALE - "La nostra è una rivoluzione liberale, borghese, popolare, moderata e interclassista, che colma un vuoto nella storia italiana".

SINISTRA NON CAMBIA MAI, RESTA COMUNISTA - "La sinistra non é mai mutata (...) non ha avuto il coraggio di rinnegare il comunismo e di chiedere scusa agli italiani".

SINISTRA 'RISPARMIATA' DA INCHIESTE - "La sinistra, risparmiate in modo chirurgico dalle inchieste giudiziarie, entrò nelle macerie della prima repubblica come l'Armata Rossa nelle rovine di Varsavia e di Berlino". 

da ansa.it
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« Risposta #1 inserito:: Marzo 27, 2009, 11:58:49 pm »

Secondo il leader del Pd, dal premier "sempre gli stessi attacchi del '94"

Di Pietro: "Non cambia niente, il Cavaliere vuole fare il nuovo ducetto d'Italia"

Pdl, Franceschini: "Se ci riesce Berlusconi cerchi di guardare avanti"

Letta: "Capiremo in seguito se il nuovo partito è ancora votato al culto del capo"

Bersani: "Non so cosa porterà all'Italia: è l'ennesima apoteosi berlusconiana"

 

ROMA - "E' un fatto positivo che nasca un grande partito di destra". Sono le prime parole del segretario del Pd Dario Franceschini, a commento del lungo intervento di Silvio Berlusconi, in apertura del congresso di fondazione del Pdl. Subito dopo però Franceschini, che si trova in Cile per un congresso dei progressisti, aggiunge che dal premier arrivano "sempre le stesse parole e gli stessi attacchi dal '94. Se ci riesce, faccia lo sforzo di guardare avanti".

Franceschini commenta anche le parole di Berlusconi sulla Costituzione ("non è prerogativa del Pd", ha detto il leader del Pdl): "Purtroppo non bastano le parole". "Dietro le parole di Berlusconi - aggiunge - c'é in realtà un elenco continuo di fatti, comportamenti e anche di affermazioni che sembrano subire ciò che la Costituzione prevede, cioè un equilibrio di poteri, non il paese nelle mani di una persona sola".

Poi, come aveva fatto Berlusconi nel discorso alla nuova Fiera di Roma, anche Franceschini cita il presidente degli Stati Barak Obama, che, afferma, non si è limitato ad introdurre "correttivi alle politiche della destra, ma ha messo in campo una gerarchia di valori rovesciata rispetto a quella di Bush. E' quello che dovremo fare anche noi in Italia e in Europa".

Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro affida il suo commento al discorso di Berlusconi a un comunicato: "Invertendo l'ordine degli addendi la somma non cambia: al comando c'è Silvio Berlusconi e la voglia di fare il 'nuovo ducetto d'Italia', togliendo spazio all'informazione, togliendo spazio addirittura al Parlamento, dato che Berlusconi non vuole più neppure che vada a votare".

"Berlusconi - scrive ancora Di Pietro - toglie ogni possibilità ai magistrati di fare il proprio dovere, insomma vuole un Paese del più forte, del più furbo, del più spregiudicato, un Paese senza regole e senza democrazia. Poi si circonda di una corte di colonnelli per essere ancora più forte, e ciò è ancora più grave".

"Da come nascerà, e da come si aggiusteranno le cose al suo interno, - osserva invece Enrico Letta, responsabile Welfare del Partito Democratico - capiremo se il Pdl è un partito interamente votato al culto del capo oppure una formazione che porta in sè elementi di maggiore solidità rispetto alle aspettative che ci possono essere". "Dobbiamo seguire con attenzione quello che sta accadendo - ha proseguito - e capire come il Pdl si muoverà e se quello che ha intrapreso è un percorso di lungo periodo o meno".

Molto più duro il commento al discorso di Berlusconi del deputato del Pd Pierluigi Castagnetti: "Un discorso pieno di odio e falsità, senza la forza di guardare al futuro. Di certo non degno di chi si trova a governare un paese". "Le parole di Berlusconi - aggiunge - suonano come un invito ad imbracciare le armi, mentre il Paese soffre una crisi economica e sociale senza precedenti e non ha certo bisogno di un populismo capace solo di accendere micce e creare divisioni per nascondere l'incapacità nella risoluzione dei problemi".

Il congresso fondativo del Pdl "porterà all'unificazione di due partiti, e questa può anche essere una buona notizia. - commenta il ministro ombra dell'economia Pierluigi Bersani - All'Italia non so cosa porterà: se si trattasse di una ennesima apoteosi berlusconiana, ne abbiamo già avute tante. Non sarebbe una grossa novità per il Paese".

(27 marzo 2009)
da repubblica.it
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